Una Fiorentina da ricordare: la B2 di Baggio e Borgonovo

Redazione
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Esistono stagioni che meritano di essere raccontate, perché anche se solo per poco tempo, hanno infiammato i cuori di un’intera generazione. È sicuramente il caso della stagione 1988-89, quando a Firenze nasce una delle coppie gol più iconiche di quegli anni, la B2. Questo tandem inedito è nato quasi per caso, formato da quello che sarà uno dei più grandi amori che la Fiorentina abbia mai vissuto, e un ragazzo che dopo quell’annata fantastica, ha combattuto per una vita con un avversario troppo più forte di lui. Un viaggio nella viola di Roberto Baggio e Stefano Borgonovo, per riportare alla luce una storia di quelle che fanno bene al calcio, da raccontare a chi si chiede perché viene considerato lo sport più bello del mondo.

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Baggio e Borgonovo alla Fiorentina
Baggio e Borgonovo alla Fiorentina

La nascita della B2

Alcune delle più belle storie nel calcio sono nate quasi per caso, per errore o per una visione futuristica di un allenatore che ha deciso di puntare su un determinato giocatore. Quando a Firenze è arrivato Roberto Baggio, il primo obiettivo della dirigenza della Fiorentina era trovare un compagno di reparto per il Divin Codino. La scelta, nell’estate del 1988, ricade su Roberto Pruzzo, mitico bomber bomber alla Roma e spalla importante per la nuova stella dell’Artemio Franchi. In quella finestra di calciomercato però, la viola prende in prestito dal Milan un attaccante di prospettiva, Stefano Borgonovo.

Il tifo viola non immagina nemmeno che sta per assistere a una delle annate più iconiche della sua storia, anche perché la Fiorentina non inizia il campionato con i migliori propositi. Alla prima giornata incrocia subito il Milan Campione d’Italia, ed esce sconfitta dal campo con un risultato troppo pesante per quanto visto in campo: 4-0. Alla seconda giornata però qualcosa nella testa di Baggio e Borgonovo cambia radicalmente, iniziano a cercarsi e trovarsi con una facilità unica, e grazie a una rete a testa regalano la vittoria ai gigliati contro l’Ascoli.

 

Stefano Borgonovo diventa Borgogol

La Fiorentina sta disputando una prima parte di campionato ricca di alti e bassi, molto bene tra le mura amiche, ma troppo lacunosa fuori casa dove ha già perso troppi punti. Il punto focale della stagione arriva, come quasi sempre in annate come queste, prima della partita più importante per la Curva Fiesole: quella contro la Juventus. I ragazzi di Sven-Goran Eriksson arrivano alla sfida con la rivale di sempre dopo un netto 3-0 rifilato alla Lazio, e con tutta la voglia di regalare ai propri tifosi un pomeriggio da ricordare.

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Il match inizia come si poteva immaginare, i bianconeri passano in vantaggio con Rui Barros e l’esito della gara sembra già scritto. Allo scadere della prima frazione però Roberto Baggio la pareggia dagli 11 metri e riporta l’equilibrio in campo prima di rientrare negli spogliatoi del Franchi. La Fiorentina comincia la ripresa con un piglio diverso, allo Stadio c’è l’aria rassegnata di chi ha ben chiaro che la sfida è destinata a terminare in pareggio. Quando un’annata è speciale però, spesso succedono cose incredibili, e infatti al minuto 89 il pallone si ferma in aria all’altezza del secondo palo in area della Juventus, quasi ad aspettare che arrivi qualcuno a colpirlo. Stefano Borgonovo non si fa attendere troppo e scaraventa il pallone tra i pali, regalando un successo inaspettato alla sua tifoseria e guadagnandosi il soprannome di Borgogol.

Fiorentina-Juventus 1988
Fiorentina-Juventus 1988

La B2 fa esplodere l’Artemio Franchi contro l’Inter

Il tecnico svedese ha fatto un grande lavoro nella testa e nelle gambe dei suoi giocatori, capaci di cose incredibili in stagione. La Fiorentina però ha l’aria di essere un’eterna incompiuta, sempre a un passo dal grande salto, ma mai veramente competitiva fino in fondo. A Firenze arriva l’Inter, che ha obiettivi ben diversi in campionato, ma la Curva Fiesole ha aspettato tanto questa partita per rivedere solo una persona: Nicola Berti. L’ex centrocampista viola è ritenuto colpevole dai suoi ex tifosi di aver abbandonato la nave, e in questo match si ritroverà finalmente faccia a faccia col suo passato.

La partita dell’atteso Cavallo Pazzo, chiamato così dai tifosi della Beneamata, non è classificabile, alla mezz’ora è già seduto in panchina. Trapattoni ha visto in lui un atteggiamento impaurito, spaesato, complice l’ambiente infuocato dell’Artemio Franchi totalmente dedicato a lui, tra cori e striscioni provenienti dagli spalti. Baggio risponde a Matthaus e si va negli spogliatoi. La seconda frazione di gioco riprende con il gol di Cucchi che porta avanti la viola, raggiunta e superata dalla doppietta di Serena per i nerazzurri. Stefano Borgonovo si prende la scena, la pareggia al 73′ e la vince da solo a 5 minuti dalla fine, entrando definitivamente nel cuore dei suoi tifosi. La B2 trascina i suoi e conquista una vittoria che rilancia i compagni verso grandi obiettivi in classifica.

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Fiorentina-Inter 1988
Fiorentina-Inter 1988

La B2 trascina la viola in Europa

Il campionato della Fiorentina sembra destinato a non avere grandi risvolti, ma quando nel corso del girone di ritorno i gigliati si trovano tra l’ottava e la settima posizione in classifica, è chiaro che devono provare ad andare in Europa. Così i giocatori si mettono al lavoro e grazie ai gol della B2 cominciano a macinare punti fondamentali. Il Milan centra la vittoria in Coppa dei Campioni e libera un posto per la Coppa UEFA, conteso tra la Roma e i ragazzi di Eriksson. A tre giornate dalla fine i gigliati si trovano in vantaggio di 4 punti sui giallorossi, prima dello scontro diretto al Flaminio.

La coppia gol viola non riesce a svegliare i suoi, così la Roma approfitta di una sbandata difensiva e trova il gol vittoria a 5 minuti dalla fine, riaprendo di fatto la corsa verso la Coppa UEFA. Con due punti di vantaggio, la Fiorentina arriva all’ultima giornata contro l’Inter che nel frattempo ha già vinto lo Scudetto. I nerazzurri non lasciano scampo agli avversari e chiudono la partita con un netto 2-0, che sommato al risultato di Roma, dove i giallorossi battono per 2-1 l’Atalanta, spedisce le due squadre allo spareggio per decretare chi andrà in Europa.

L’ex tecnico del Benfica non ha scelta, il suo uomo gol Stefano Borgonovo è squalificato e deve per forza di cose spezzare la B2 per questa gara così importante. Al suo posto c’è Pruzzo, attaccante di grande esperienza e che ha la piena fiducia dell’allenatore. Nella cornice del Renato Curi di Perugia, va in scena quindi lo spareggio tra Fiorentina e Roma, che per un segno del destino viene deciso proprio dall’ex giallorosso, su assist del Divin Codino. La viola va in Europa, dove disputerà un cammino degno di nota, culminato poi con la finale persa proprio contro la Juventus nel 1990.

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Battistini e Voeller, Fiorentina-Roma 1988
Battistini e Voeller, Fiorentina-Roma 1988

La coppia gol si divide, la B2 è ormai storia

Come ogni favola che si rispetti, anche questa ha una conclusione. Il tandem che ha fatto sognare migliaia di tifosi si è diviso al termine di questa cavalcata così grande. Il Milan si accorge delle qualità di Borgonovo e nonostante la voglia di rimanere a Firenze e i suoi infiniti tentativi di convincere Galliani, decide di riportare il suo bomber in rossonero. Così le strade della B2 si allontanano sempre di più e le carriere raccontano di un divario importante tra due calciatori che insieme formavano un corpo unico.

Stefano Borgonovo non sarà più lo stesso, tra il 1990 e il 1996, anno del suo ritiro definitivo, non riuscirà mai a sfondare. Discorso diverso per Roberto Baggio, che vincerà di tutto nella sua carriera, eccetto lo stregato mondiale del 1994, ancora così impresso nella sua memoria. A dividere i due definitivamente però è molto più che un trasferimento. Nel 2008 Stefano annuncia di essere vittima di una malattia che ha già colpito il mondo del calcio, la SLA.

Baggio e Borgonovo, Fiorentina
Baggio e Borgonovo, Fiorentina

Questa condizione fisica lo porta a non riuscire a parlare senza l’ausilio di un sintetizzatore vocale. Da quel momento in poi, tante squadre negli anni hanno aderito alle diverse iniziative a sostegno della sua fondazione per la ricerca contro la SLA, rendendo i suoi ultimi anni ricchi di impegno per il sociale. Stefano Borgonovo muore nel 2013 all’età di 49 anni, prima della finale di Confederations Cup tra Italia e Spagna, ma il suo ricordo è sempre ancora vivo nella testa di tutti gli amanti di questo sport, che ancora una volta è riuscito a raccontare una favola così bella da non poter durare in eterno.

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