Joaquin Correa, il grande rebus dell’Inter: dall’Estudiantes fino ad Appiano Gentile

Alla scoperta di Joaquin Correa, l'enigma dell'Inter di Simone Inzaghi: dagli esordi con l'Estudiantes fino all'arrivo ad Appiano Gentile

Redazione Inter
9 Min Lettura
Telegram

Pronostici su Telegram

Iscriviti al nostro Canale Ufficiale e leggi i Pronostici ogni giorno

L’Inter ha chiuso la prima parte di campionato al quinto posto, a quota 30 punti in classifica, come la Lazio di Maurizio Sarri, collezionando in 15 partite, 10 vittorie e 5 sconfitte. L’ultima partita prima della sosta contro l’Atalanta ha regalato agli uomini di Simone Inzaghi la prima vittoria in uno scontro diretto, dopo le deludenti sconfitte contro Napoli, Juventus, Lazio e Roma. Una dimostrazione di forza che potrebbe essere il giusto punto da cui ripartire a gennaio quando, a Mondiale concluso, ci sarà un lungo tour de force tra Champions League, Coppa Italia e Serie A e il contributo di tutti sarà essenziale; compreso quello del numero 11 Joaquin Correa, eterno punto interrogativo dall’arrivo ad Appiano Gentile. Per lui un continuo susseguirsi di prestazioni molto buone ad altre negative che hanno di fatto etichettato l’argentino come il grande enigma di questa Inter.

Joaquin Correa, Inter
Joaquin Correa, Inter

Gli inizi con l’Estudiantes e l’arrivo alla Sampdoria

Joaquin Correa, nato il 13 agosto 1994 a Juan Bautista Alberdi, calcia i suoi primi palloni nelle giovanili del River Plate e del Renato Cesarini, prima di approdare nel settore primavera dell’Estudiantes. All’età di 17 anni ha la fortuna di esordire in prima squadra nel match contro il Banfield, subentrando al posto di Duvan Zapata, l’attuale punta di spessore dell’Atalanta. La prima partita da titolare con la maglietta biancorossa è datata 15 giugno 2013 contro il San Martin mentre il primo gol tra le fila dei grandi arriva nel match disputato nel sobborgo di Buenos Aires, Liniers, contro l’Atlético Vélez Sarsfield. Da segnalare poi anche la sfida contro il Peñarol in cui arriva la prima marcatura in Coppa Sudamericana nel match vinto per 2-1. Arriva anche il gol contro il Boca Juniors nel 2014, poco prima di trasferirsi in Italia, in casa Doria.

Correa si trasferisce ai blucerchiati il 14 dicembre 2014 per una cifra complessiva di 10 milioni di dollari quando il sito ufficiale dell’Estudiantes lo annuncia pubblicamente sul proprio sito; l’ufficialità da parte della Sampdoria arriva qualche settimana dopo, quando viene depositato il contratto a titolo definitivo fino al 2019. Alcuni problemi burocratici relativi al passaporto comunitario hanno tardato un po’ il suo arrivo, non mettendolo mai però in dubbio. Il classe ’94, paragonato in patria a Juan Sebastian Veron, segna il suo primo gol con la Sampdoria contro il Carpi nel 2016, dopo aver fallito un incredibile gol a porta vuota ad ottobre nel match a Marassi contro l’Inter; in un totale di 31 presenze, nell’anno e mezzo ai blucerchiati, mette a segno 3 reti, tutte però inefficienti ai fini della vittoria, cambia inoltre numero di maglia prendendosi la 10, indossata già nella precedente esperienza in Argentina.

Joaquin Correa, Estudiantes
Joaquin Correa, Estudiantes

Dalla parentesi al Siviglia alla conferma nella Lazio

L’esperienza ai Doria si conclude dopo due anni di alti e bassi e una serie di partite ad intermittenza, anche a causa del poco minutaggio offerto da mister Montella. Nella finestra di mercato estiva del 2016, il Siviglia preleva a titolo definitivo l’argentino per una cifra complessiva di 13 milioni di euro, più 5 aggiuntivi nel caso di una futura cessione. In Spagna il rendimento del Tucu è notevolmente migliore, nella prima stagione infatti mette a segno 8 reti in 34 presenze, nella seconda invece 7 sigilli in 39 partite, non conquistando però la fiducia dei dirigenti dei los palanganas che optano per la cessione nella sessione estiva di calciomercato del 2018. La squadra che si aggiudica le prestazioni dell’argentino dalla stagione successiva è la Lazio, la seconda squadra italiana dopo la precedente esperienza ai blucerchiati.

Leggi anche: Inter, arriva la sosta: il percorso di Barella, un’altalena a centrocampo

Il passaggio a titolo definitivo viene definito tra le due società il 1° agosto 2018, per una somma che si aggira intorno ai 16 milioni di euro più bonus; rispetto all’avventura nei Doria in cui l’adattamento ai nuovi ritmi non è semplice, Correa trova subito la sua dimensione all’interno della squadra biancoceleste. L’esordio con i nuovi colori addosso arriva al 68′ della prima giornata di campionato contro il Napoli, persa 2-1 allo stadio Olimpico, quando subentra al posto di Badelj; la prima marcatura invece con le aquile è datata 26 settembre 2018 nel match vinto 2-1 contro l’Udinese. Si rende subito decisivo per la squadra in Coppa Italia quando regala ai compagni la finale grazie alla rete fondamentale nella semifinale contro il Milan. Il 15 maggio segna il 2-0 nella sfida finale di Coppa Italia contro l’Atalanta e conquista il primo titolo con la maglia della Lazio.

Joaquin Correa, attaccante della Lazio
Joaquin Correa, attaccante della Lazio

Nella prima stagione da nerazzurro el Tucu colleziona 9 reti in 44 partite, dando il suo buon contributo quando viene chiamato in causa. Il secondo anno tra le fila laziali totalizza 10 sigilli in 35 partite, conquistando già dalla prima partita di Serie A contro la Sampdoria, dove trova la prima marcatura della stagione, la titolarità nell’11 di Simone Inzaghi. Il 22 dicembre dello stesso anno aggiunge un altro trofeo in bacheca, la Supercoppa Italiana vinta contro la Juventus con il risultato di 3-1. Nella terza e ultima stagione con i colori biancocelesti addosso, il numero 11 mette in saccoccia 11 reti in 38 partite disputate, concludendo un triennio convincente in cui riesce a ritagliarsi il suo spazio e ad essere decisivo per la squadra. I compagni lo sostengono e aiutato sempre, specialmente il primo anno; tra questi, quello con con lega di più nelle tre stagioni, è Luiz Felipe da lui ritenuto come un fratello, in un’intervista rilasciata nel 2021.

L’approdo nella nuova Inter di Simone Inzaghi

E’ tempo ancora di cambiamento e, dopo tre annate alla Lazio dove finalmente trova condizione post biennio altalenante alla Sampdoria, viene prelevato dall’Inter con la formula del prestito a 5 milioni più uno di bonus, con obbligo di riscatto fissato a determinate condizioni. Ai nerazzurri trova in panchina ancora Simone Inzaghi, in uscita dal club biancoceleste e subentrato dopo l’addio di Antonio Conte, per provare a riconfermare la pazza Inter dello scudetto. L’esordio di Correa con la maglia nerazzurra è da incorniciare: ingresso in campo al 74′ sul risultato di 1-1 con il Verona e doppietta decisiva ai fini della partita che mette in ghiaccio la vittoria. Al termine della stagione altri due trofei in bacheca: la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia, entrambi conquistati contro la Juventus di Massimiliano Allegri nei tempi supplementari.

Correa, Inter
Correa, Inter

Nonostante le 9 reti e i 5 assist fin qui messi a segno dall’argentino in 54 partite, il rendimento di Joaquin Correa continua ad essere discontinuo e probabilmente molto al di sotto delle aspettative dei dirigenti interisti e dello stesso Simone Inzaghi. Se le prime partite contro Cremonese e Spezia danno l’impressione di un Tucu a nuovo e rispolverato rispetto allo scorso anno, le ultime in cui viene impiegato non riesce ad incidere come dovrebbe, risultando spesso impalpabile e privo di inventiva. A causa di un affaticamento Correa non è stato convocato dal ct Scaloni per Qatar2022 e avrà quindi l’occasione, in questi due mesi di pausa, di trovare la giusta condizione in vista dei molteplici impegni di gennaio, per dimostrare il suo valore ancora inespresso.

Condividi questo articolo

Ultime Notizie

Euro 2024, il girone dell’Italia: Azzurri con Spagna e Croazia

Comincia oggi 2 dicembre l'avventura dell'Italia ad Euro 2024: scopriamo insieme le avversarie degli Azzurri nella competizione