US Open 2015, un sogno sfumato: Serena Williams manca il Grande Slam

Lo US Open è stato teatro di grandi favole sportive ma anche di cocenti delusioni: riviviamo l'edizione 2015 che ha visto Serena Williams mancare l'ambitissimo Grande Slam

Carlotta Desirello
9 Min Read

Divertimento, competitività ed emozione: sono queste le chiavi dello sport, sono questi i motivi per cui milioni di persone scelgono di mettere anima e cuore nelle proprie discipline, sono queste le ragioni per cui la gente viene coinvolta e appassionata. Ciò che si ama di più sono le favole sportive, momenti in cui i sogni si avverano, in cui vengono collezionate imprese straordinarie o raggiunti traguardi impensabili. Nel tennis, sono tantissimi i momenti memorabili che sono impressi nella mente dei giocatori e degli spettatori e molti di questi sono andati in scena allo US Open, l’ultimo Slam dell’anno.

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Basta pensare, ad esempio, al trionfo di Steffi Graf nel 1988, che le ha permesso di portare a termine il Grande Slam, o, per spostarci in tempi più recenti, alla finale a tinte azzurre tra la Pennetta e la Vinci nel 2015. Allo stesso modo, però, il torneo è stato anche teatro di imprese mancate, delusioni che hanno lasciato ferite difficilmente rimarginabili. Restando proprio sull’edizione del 2015, per una parte che gioisce, ce n’è una che piange e, infatti, la Vinci, per raggiungere la connazionale nella prima storica finale Slam tra due italiane ha sconfitto Serena Williams, anche lei in corsa per la sua favola personale, il Grande Slam, che ha visto sfumare davanti ai suoi occhi.

Vinci-Williams, US Open 2015
Vinci-Williams, US Open 2015

2015, il cammino di Serena Williams verso lo US Open

Serena Williams arriva alla vigilia dello US Open del 2015 con tutti i favori del pronostico. La campionessa statunitense, infatti, ha fin lì ottenuto risultati straordinari nell’annata. Il bottino totale conta di ben tre tornei del Grande Slam su tre, avendo trionfato sia a Melbourne, che a Parigi e Londra, oltre che del Premier Mandatory di Madrid e del Premier 5 di Cincinnati. Se i trionfi non bastano per descrivere il dominio stagionale della pluricampionessa Slam, ancora più impressionanti sono le sole due battute di arresto avute, giunte entrambe in semifinale, contro Petra Kvitova a Madrid e contro la diciottenne Belinda Bencic a Toronto.

Insomma, la Williams sembra insuperabile e lanciata verso l’impresa di mettere a segno l’ambito Grande Slam. Tra lei e il sogno rimane solo lo US Open, lo Slam di casa in cui ha trionfato già sei volte in carriera, con tutto il pubblico pronto a sostenerla e ad accompagnarla verso la gloria. I pronostici sono chiari: l’americana è la strafavorita, tanto che gli esperti faticano a trovare qualche tennista che possa interporsi tra lei e il sogno.

Williams, US Open 2015
Williams, US Open 2015

US Open 2015, un cammino tortuoso verso la semifinale

Con premesse più che ottime Serena si presenta al primo turno dello US Open contro Vitalija Diatchenko, la quale non riesce a strappare nemmeno un game alla sua avversaria e, dopo aver subito un bagel nel primo parziale, si ritira sul 2-0 a suo sfavore nel secondo. Al turno successivo, la Williams si trova di fronte Kiki Bertens, proveniente dalle qualificazioni, che la mette decisamente più in difficoltà trascinandola al tie break del primo set, che la statunitense riesce ad aggiudicarsi per 7-5. Anche il secondo parziale risulta piuttosto combattuto, ma la numero uno del mondo lo porta a casa per 6-3, avanzando, come da pronostico, nel torneo. Come avversaria a questo punto trova la specialista del doppio Bethanie Mattek-Sands, che sorprende Serena strappandole il primo set per 6-3. La Williams reagisce e, lottando, mette in pari il conto dei parziali aggiudicandosi il secondo per 7-5, per poi prendere definitivamente in mano le redini della gara, chiudendo i conti con un sonoro 6-0.

Agli ottavi la nativa di Saginaw supera la propria connazionale, Madison Keys, con un doppio 6-3 e raggiunge ai quarti la sorella Venus. Un match atteso e carico d’emozione: la sorella maggiore che si trova nella strada tra Serena e il sogno Grande Slam. Dopo un 6-2 a favore della minore delle due, Venus si rialza e vince il secondo parziale per 6-1. Più combattuto l’ultimo set che Serena si porta a casa per 6-3: una vittoria che ha il sapore di un benestare, una vittoria che sembra essere quella definitiva. In molti, infatti, non credono che ci siano più tenniste in corsa nel torneo in grado di sconfiggere la Williams, tantomeno l’outsider italiana, Roberta Vinci, sua prossima avversaria in semifinale.

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Vinci-Williams, US Open 2015
Vinci-Williams, US Open 2015

US Open 2015, il back fatale: Roberta Vinci trionfa in semifinale

Da una parte Serena Williams, una delle più grandi tenniste di sempre, che si trova a un passo da coronare il sogno Grande Slam; dall’altra Roberta Vinci, numero 43 del mondo, fuoriclasse nel doppio, al suo risultato più importante in carriera a livello singolare. La star di casa, regina del tennis di potenza, contro la sorpresa del torneo, con un peculiare rovescio in back, che ha sempre fatto della tecnica e della precisione le sue armi. L’avventura dell’italiana allo US Open sembra vicina al capolinea e pare non esserci miglior avversaria in questo momento per una Williams che pare essersi tolta di dosso la rigidità dei primi turni.

La Vinci inizialmente sorprende la sua avversaria, riuscendo a strapparle un break ad inizio gara e a portarsi sul 2-1. La statunitense, però, reagisce subito e, mettendo a segno cinque giochi consecutivi, si assicura il primo parziale. Sembra che la partita vada verso la conclusione, quando Roberta, dopo tre palle break sprecate in apertura di secondo set, riesce a strappare il servizio alla campionessa americana e a portarsi sul 4-2. Un momento difficile da metabolizzare per il pubblico e gli appassionati, che diventa ancora più complicato quando l’italiana porta a casa il secondo parziale e rimanda tutto al terzo set decisivo. Gli animi si placano, però, quando la Williams si porta subito sul 2-0, con tutto il pubblico certo che ora sia solo una formalità per lei approdare in finale.

Succede ancora una volta l’impensabile e, complice anche il visibile nervosismo di Serena, la Vinci recupera subito lo svantaggio, dimostrando di non essere ancora sconfitta. La tensione è tangibile, il pubblico cerca di supportare più che mai la beniamina di casa, lo spettro del sogno in frantumi è ancora distante, ma inizia ad avvicinarsi. La Vinci continua a divertirsi e dare spettacolo: emblematico il suo incitamento al pubblico sul 3-3 dopo un gran punto vinto in recupero. Ecco, quindi, che lo spettro bussa alla porta: 4-3 e servizio per la pugliese. Nemmeno Serena, però, è tipo da mollare e si guadagna subito due palle del controbreak, prontamente annullate dall’italiana che tiene il servizio con le unghie e con i denti e si guadagna la chance di andare a servire per il match. 5-4, Vinci al servizio; che è arrivato il gran momento per Roberta, la chance per coronare il suo sogno personale e l’impresa per il tennis italiano. La pugliese non se lo fa ripetere due volte e, senza lasciare più un punto all’avversario, mette la parola fine al match.

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Roberta Vinci
Roberta Vinci

Un Arthur Ashe sbigottito, una Serena Williams che scappa subito dal campo, ma soprattutto una Roberta Vinci in lacrime, incredula, non ancora pienamente consapevole forse dell’impresa appena collezionata. Non ce l’ha fatta Serena, il sogno non è stato coronato, il lavoro di un anno in frantumi per una sola partita. Ma la bellezza del tennis forse è anche questa, perché, se non ci fosse da un lato la tragedia, dall’altro non ci sarebbe l’impresa di Roberta, conscia in un giorno di aver scritto, a modo suo, la storia.

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