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Conosciuto dal grande pubblico con il soprannome di Bobo, Christian Vieri è stato uno dei calciatori italiani più forti degli ultimi anni. Nato a Bologna nel 1973, Vieri ha giocato come attaccante in undici squadre italiane e due estere. Nel 2009 ha appeso gli scarpini al chiodo e si è reinventato. Ha partecipato a diversi programmi televisivi, è diventato una vera e propria star dei social e, da un paio d’anni, conduce la Bobo Tv, talk show che va in onda su Twich e lo vede protagonista insieme agli amici di sempre: Lele Adani, Antonio Cassano e Nicola Ventola.
In una lunga intervista concessa al settimanale Sportweek, Vieri ha composto la sua squadra dei sogni. Impresa tutt’altro che semplice: “Sono tutti giocatori baciati da Dio, perciò sceglierne undici è stato molto complicato. Anche trovare l’allenatore non è stato facile, uno solo non bastava.” Alla fine è venuta fuori una squadra formidabile, schierata con un 3-4-3 particolarmente offensivo. Modulo che si basa sulla forza di una difesa tutta italiana e, lì davanti, si appoggia all’estro di indiscussi fuoriclasse. Non mancano però le esclusioni illustri, quelle che potrebbero far storcere il naso ai grandi appassionati.
Tra i pali: Gigi Buffon
“Ho giocato con Gianluigi Buffon in Nazionale per 15 anni. Come gli altri che ho scelto, alla nascita è stato baciato da Dio, che gli ha regalato un talento straordinario. E, come gli altri, il resto ce lo ha messo lavorando ogni giorno. Ecco perché a 44 anni è ancora lì, a volare tra i pali.”
Difesa a tre, a sinistra: Alessandro Nesta
“Ai miei tempi, Alessandro Nesta e gli altri due milanisti erano il meglio del meglio in difesa. Quando dovevo affrontarli mi preparavo al meglio, se no era dura.“
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Al centro: Franco Baresi
“Con la Juventus vinciamo 6-1 a San Siro. Per tutta la partita insulto e mollo calcioni a Franco Baresi. Allora funzionava così. Al fischio finale mi fermo a parlare non ricordo con chi, sulla scaletta che porta agli spogliatoi. Franco mi arriva da dietro, mi appoggia una mano sulla spalla e mi dice: ‘Bravo, Bobo, bella partita oggi.’ Mi sento una merda. Il giorno dopo mi chiama Ariedo Braida, Ds del Milan, e subito gli dico: ‘Dammi il numero di Franco, devo chiamarlo.’ Gli telefono: ‘Scusami per ieri, sai com’è, l’adrenalina…’ E lui: ‘Non preoccuparti, Bobo, in partita succede.’”
A destra: Paolo Maldini
“L’ho visto da vicino in Azzurro, allenamento dopo allenamento: mi è bastato per capire perché la carriera di Paolo Maldini sia durata tanto e a livelli così alti. In difesa avrebbe meritato un posto anche Fabio Cannavaro.“
Centrocampo a quattro, a sinistra: Cafu
“Cafu era instancabile. Correva su e giù, sorridendo e masticando una cicca. Qualità e professionalità enormi.”
Sul centro-sinistra: Xavi
“Xavi e il suo compagno del Barcellona sono i più grandi centrocampisti centrali che ho visto: non hanno mai sbagliato una partita.“
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Sul centro-destra: Iniesta
“Andrés Iniesta era unico, fortissimo. Forse però al posto del Mago avrei potuto mettere il Maestro: Andrea Pirlo.“
Sulla destra: Roberto Carlos
“Intelligente, tiratore micidiale. Un altro brasiliano, perché Roberto Carlos è l’alter ego di Cafu, che gioca a sinistra.“
Tridente offensivo: illumina Maradona
“Il più grande. Le giocate di Diego Armando Maradona le ho viste fare soltanto a Lionel Messi. Ho piazzato lui a destra e Leo a sinistra, ma potrei tranquillamente scambiare le posizioni. Anche perché, se a due come loro dici dove mettersi, ti prendi un bel vaffa.“
Libero di inventare: Lionel Messi
“Il massimo del massimo. Ecco perché ho scelto lui e non altri, tipo Roberto Baggio, Alessandro Del Piero o Johan Cruijff.“
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Prima punta: Ronaldo (il Fenomeno)
“Con Ronaldo andavamo per ristoranti e i clienti si alzavano ad applaudirci. Sembravamo i Blues Brothers. Avrei messo pure Gigi Riva: ci ho fatto delle belle chiacchierate.“
Panchina per due: Guardiola e Klopp
“Scegliere un solo allenatore per una squadra di simili fuoriclasse era un’impresa superiore alle mie forze. Allora ne ho scelti due: Pep Guardiola e Jürgen Klopp sono i migliori in circolazione.”
Esclusioni eccellenti
Una formazione da sogno, senza dubbio. Ma come detto prima sono tanti i grandi esclusi che di certo avrebbero meritato un posto, o una menzione, nella squadra di Christian Vieri. Proviamo a fare qualche nome. Lev Jašin, l’unico portiere della storia a ricevere un Pallone d’oro (1963); Franz Beckenbauer, Gaetano Scirea o Carles Puyol; Zinédine Zidane, Michel Platini o Gianni Rivera; Pelé, Marco van Basten o Cristiano Ronaldo, vincitore del Pallone d’Oro per ben cinque volte. E in panchina? Impossibile non menzionare Carlo Ancelotti o José Mourinho.