Vincere come obbligo o una serata da vincenti: Inter e Frosinone si affrontano nella domenica sera di Serie A. Il solito San Siro per gli uomini di Inzaghi, un teatro da grandi occasioni per i gialloblù chiamati a non farsi inghiottire. Da un lato una vetta da riconquistare, dall’altro la voglia di farsi rispettare.
Il Frosinone bussa, Dimarco illumina San Siro
Un’Inter da grandi palcoscenici e un Frosinone che cerca di ritagliarsi il suo spazio scendono in campo con un denominatore comune: l’organizzazione. Un assetto consapevole quello dei nerazzurri, più sbarazzino quello messo in campo da Di Francesco, ma non per questo meno efficace. I gialloblù giocano a viso aperto rendendo vivaci i ritmi del match, ma le due difese non tendono a scomporsi, nemmeno in caso di errori. La differenza la fa l’avversario, colui che è capace di muoverti dai tuoi classici schemi e in questo entrambe le formazioni rispondono presente. In un contesto simile, però, sono le soluzioni a evidenziare in campo il divario tra le due formazioni, con un Frosinone chiamato a concludere in condizioni a cui non è subito pronto e un’Inter che invece alza il livello col passare dei minuti. Serve un eurogol di Dimarco a sbloccare il match, la cui caratura è ciò che rende più onore al primo tempo dei laziali.
Calhanoglu chiude, Di Francesco cresce
Il rigore del 2-0 realizzato da Calhanoglu, chiude i conti dal punto di vista del risultato, ma non in campo e il Frosinone cresce col passare dei minuti. Con un’Inter che non si scompone, le soluzioni alternative dei gialloblù iniziano a bussare alla porta e a impensierire seriamente la porta di Sommer.
Il livello dei nerazzurri è ancora lontano, ma la loro attenzione resta alle stelle per evitare di compromettere il match. Senza che siano mancate le occasioni per il 3-0, il bagaglio del Frosinone cresce minuto dopo minuto, con l’idea che per un tempo che tende all’infinito, per immaginarlo graficamente, il livello della squadra, da questo punto di vista, tende a quello degli uomini di Inzaghi. I minuti sono però 90 e il 2-0 dell’Inter resta netto e ne riflette la sua potenza in questa Serie A