Vlasic, il trequartista tuttofare: perché a Torino può fare la differenza

Tecnico, funzionale ed in grado di agire lungo tutto il fronte offensivo: ecco chi è Vlasic, il croato voluto da Juric

Mattia Gruppioni
8 Minuti di lettura

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Approdato a Torino durante la finestra di calciomercato estivo, Nikola Vlasic sembra essersi sin da subito integrato coi nuovi compagni ed essere dunque entrato tra le grazie e le idee tattiche di mister Juric. D’altra parte, non può che esserci intesa, da croato a croato: Vlasic è la speranza della dirigenza granata, che stava cercando di sopperire agli addii di Brekalo e Praet, volendolo inserire nella batteria di trequartisti completata da Miranchuk e Radonjic – altri due profili niente male per tecnica e fantasia. La carriera del nativo di Spalato, però, è da sempre travagliata. Infortuni, feeling mancato coi vari tecnici, duttilità tattica che, a volte, lo ha portato ad agire troppo lontano dalla porta: insomma, tanto fumo e poco arrosto. O per meglio dire, aspettative non pienamente ripagate.

Vlasic, i primi passi in patria: nasce un possibile fenomeno

La squadra del proprio paese natale, l’Hadjuk Spalato, gli concede la possibilità di muovere i primi passi importanti sul prato calcistico: prima nel settore giovanile, poi esordendo in prima squadra. Lui ringrazia e ripaga con prestazioni importanti, segnando 13 gol in 120 apparizioni. Il primo di questi è storico: segna il gol del definitivo 2-0 agli irlandesi del Dundalk, diventando a 16 anni, 9 mesi e 2 giorni il più giovane marcatore della storia del club nelle competizioni europee.

Per Vlasic, si tratta del preludio a quattro anni di grandi emozioni in maglia biancorossa: giocando prevalentemente da trequartista centrale, alle spalle dell’attaccante, segna la maggior parte dei propri gol, ma non disdegna nemmeno il rifornimento per i compagni, servendo la bellezza di 20 assist. Dal 2014 al 2017 rimane in patria, conquistandosi anche la fascia da capitano del club, ottenuta per la prima volta a 18 anni.

Nikola Vlasic, centrocampista del CSKA Mosca
Nikola Vlasic, centrocampista del CSKA Mosca

Dalla Croazia all’Inghilterra, fino alla Russia: altalena di emozioni

Le prestazioni condite da gol ed assist convincono le grandi squadre d’Europa e non solo a guardare in casa Hadjuk per affondare la giusta offerta ed accaparrarsi il giovane talento Vlasic. La proposta arriva ed è definitiva: il trequartista croato deve volare in Inghilterra, precisamente a Liverpool. Futuro ad Anfield Road a soli 20 anni? No, la sponda è quella dei Toffees dell’Everton, dove troverà in panchina prima Ronald Koeman e poi Allardyce.

Con nessuno dei due tecnici scocca la scintilla decisiva, il minutaggio è ridotto e Vlasic non riesce ad esprimere il proprio giovane potenziale. In campo scendono sempre gli stessi, i suoi spazi sulla trequarti sono occupati da gente esperta all’interno dello spogliatoio, quindi i vari Sigurdsson e Mirallas, un Wayne Rooney a fine carriera e Ross Barkley. La prima ed unica stagione all’Everton si conclude in malo modo: pagato 10 milioni di sterline, il croato lascia il segno unicamente in due occasioni, mettendo poi a referto un solo assist in 19 presenze.

La voglia di riscatto è tanta e la rivincita è dietro l’angolo. L’ex Spalato prende il primo aereo disponibile nell’estate 2018 e come destinazione c’è la fredda e lontana Mosca: lo attende a braccia aperte il CSKA, a cui è stato girato in prestito. I russi sono stabilmente nel giro Champions League, affermandosi spesso e volentieri anche in campionato, grazie alle parate del portiere Akinfeev, la fantasia di Dzagoev e le giocate difensive di Mario Fernandes.

Rimane in Russia per tre stagioni. Il primo anno, senza esitazioni, mette a segno la bellezza di 8 gol tra Premier Liga e Champions League, conditi da 7 assist, in 31 presenze. Convince la dirigenza del club di Mosca a riscattarlo dall‘Everton per una cifra vicina ai 20 milioni di euro. Il croato dimostra di valerli tutti, segnando, nei successivi due anni, rispettivamente 13 e 12 gol. Tra 2019-20 e 2020-21, registra ben 25 gol e 14 assist, collezionando un totale di 108 presenze dal suo arrivo, ad estate 2018. Ruolino di marcia clamoroso considerate la fatica e le scarse prestazioni di Liverpool: la posizione in campo, tatticamente parlando, è sempre la stessa, ma cambiano l’intesa con l’allenatore ed il feeling coi compagni. Le apparizioni in Champions ed Europa League col CSKA – 4 gol e 4 assist – accrescono il suo appeal tra le big d’Europa.

Nikola Vlasic - West Ham
Nikola Vlasic – West Ham

Di nuovo in Inghilterra, poi l’Italia: sarà rivincita?

A proposito di Europa League, il West Ham delle ultime stagioni sembra essersi consolidato ed affermato nella seconda competizione europea. Ed ecco dunque il motivo dell’acquisto di Vlasic nell’estate del 2021: il secondo atto in Inghilterra, col tentativo di prendersi la rivalsa e vendicare la brutta stagione di Liverpool. Nulla di fatto, il croato trova poco spazio, ha più compiti in fase di non possesso e meno fantasia e libertà di giocata quando gli Hammers attaccano. Passa sostanzialmente dall’essere fantasista ad essere equilibratore della squadra, ingabbiato da Moyes e dai suoi schemi tattici. Manuel Lanzini, Andriy Yarmolenko e Pablo Fornals sbarrano le possibilità di giocare con regolarità al trequartista croato, che realizza la misera cifra di un gol in 19 presenze.

Altro anno sfortunato, altra stagione successiva in cerca di riscatto: è il turno del Torino di Cairo e Vagnati, che lo prelevano da Londra in prestito con diritto di riscatto, fissato a 15 milioni. Si tratta del presente, dell’oggi di Vlasic, che ha ora l’obiettivo di rilanciarsi, anche in ottica Mondiale con la Croazia, e portare il Toro verso ambizioni e traguardi sempre più rosei.

L’impatto in Serie A è stato decisamente importante: titolare nella sfida pareggiata 0-0 contro la Lazio allo Stadio Olimpico Grande Torino e poi la prima gioia, in quel di Cremona, alla terza giornata di A, dove ha dunque trovato il primo gol in Italia. Curiosi di come Juric riuscirà a gestire un carattere ed un profilo tecnico potenzialmente incredibile ma ancora non totalmente non espresso. Accanto a Nemanjia Radonjic o Aleksej Miranchuk, oppure a farne le veci a gara incorso, sicuramente dietro alla punta centrale, Sanabria o Pellegri. Lontano, dunque, da possibili compiti difensivi e non isolato lungo l’out di destra a fare l’esterno o l’ala offensiva. Se vero Vlasic sarà, ne vedremo delle belle e la Serie A avrà l’ennesimo talento baltico in vetrina.

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