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A Lubiana va in scena la riedizione della finale dello scorso anno, che incoronò lo ZAKSA campione, Trentino va a caccia della vendetta ma parte senza i favori del pronostico. Emblematiche le dichiarazioni a fine partita del capitano dell’ITAS Diatec Trentino, Matej Kaziyski: “Ci dispiace tantissimo, ma obiettivamente i nostri avversari hanno giocato meglio, sin dal primo set, poi siamo stati più vicini al loro livello ma non è bastato” racconta ai microfoni della società il fuoriclasse bulgaro, non manca però in chiusura un pensiero al prossimo anno: “Speriamo di fare meglio nel corso della prossima stagione, il progetto continua“.
Onestà e sguardo subito al futuro, Trento dovrà digerire questa delusione e tenersi la soddisfazione dello straordinario cammino fatto.
La partita
Inizio di gara all’insegna dell’equilibrio, Michieletto e Kaziyski tengono botta sia in attacco che in battuta, e fino al 16 pari nessuna delle due squadre sembra poter scappare nel punteggio, poi le grandi giocate di Semeniuk e compagni scavano un solco decisivo e, dopo un paio di imprecisioni di Lavia, chiudono 22-25. Secondo set pare favorevole ai dolomitici, 8- 6 in avvio, poi saltano i meccanismi di ricezione e di difesa e la squadra di Lorenzetti si smarrisce, si va 16-20; Sbertoli in regia diventa troppo scolastico e prevedibile, l’attacco trentino perde di efficacia e i polacchi chiudono sul 20-25.
Terzo set infinito, sempre punto punto ma con la sensazione che lo ZAKSA possa trovare in qualsiasi momento lo strappo decisivo; Michieletto e Semeniuk mettono giù palloni da veri fenomeni e si va ai vantaggi: inizia una serie di errori, i palloni diventano sempre più pesanti, finché il futuro acquisto di Perugia chiude la pratica sul 30-32. Zaksa di nuovo Campione d’Europa.
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Le pagelle di Trento
Sbertoli: 5, si dimentica l’opposto e la regia diventa troppo prevedibile, troppe incomprensioni con i centrali; peccato perché è stato autore di una stagione eccellente.
Lavia: 5.5, dimenticato per lunghi tratti della gara dal proprio palleggiatore, si fa vedere con un paio di ottime murate ma soffre la varietà di colpi di attacco dei polacchi; anche in ricezione non brilla.
Michieletto: 6.5, parte bene con un grande ace, mette giù diversi palloni poi si spegne; torna alla ribalta in chiusura di terzo set ma non riesce a trascinare i suoi verso la rimonta.
Kaziyski: 6.5, a 36 anni continua a giocare su grandissimi livelli e non vuole fermarsi; non riesce a essere decisivo in battuta per il resto gara come sempre ottima pur con qualche sbavatura in attacco.
Lisinac: 5.5, poco coinvolto in attacco, grandi difficoltà in battuta; gara difficile per i centrali di Trento ma lui, rispetto al connazionale, soffre di più.
Podrascanin: 6, suona la carica ogni volta che può, trova un ace con una gran palla corta stile Simon, si vede che vorrebbe poter fare di più ma non ci riesce.
Zenger: 5.5, partita senza né alti né bassi per il tedesco, perde per distacco il confronto col libero avversario.
All. Lorenzetti: 6.5, voto mix fra l’8 per la stagione e il 5 per la gara della sua squadra; difficile capire il perché di questo smarrimento, gioco irriconoscibile e fragilità anche psicologiche a cui non eravamo abituati.