Volley Superlega, centrali a confronto: Simon e Lisinac, scontro d’alta quota

Robertlandy Simon e Srecko Lisinac, in questo primo terzo di regular season della Superlega di volley, si sono dimostrati i migliori centrali: ecco il confronto, a tutto tondo, tra i due

Matteo Salmoiraghi
14 Min di lettura

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Elevazione, rapidità in attacco e negli spostamenti laterali, oltre soprattutto all’altezza: queste le caratteristiche principali del centrale moderno nel volley. E di tali qualità Robertlandy Simon e Srecko Lisinac ne hanno da vendere. I due “muri” del massimo campionato italiano di pallavolo maschile, la Superlega, hanno conquistato le rispettive tifoserie a suon di attacchi veloci e monster block impressionanti. Entrambi ormai sono dei veterani nei club del Belpaese: da un lato tutti e due sono giunti dall’estero, attratti dal livello della prima serie di volley della penisola. Dall’altro, con la loro presenza e crescita, hanno contribuito a rendere sempre più la Superlega il campionato maggiormente competitivo e d’alta fascia al mondo. Da qui in poi le loro similitudini finiscono, ed inizia il confronto tra questi due colossi, ormai un classico della pallavolo in Italia.

Un colosso cubano in Superlega di volley: Robertlandy Simon

Un confronto tra Simon e Lisinac, considerando anche il tipo di ruolo interpretato, non può che partire dall’altezza: con i suoi 208 cm è il centrale cubano a superare, pur di poco, il serbo di 205 cm. Il colosso caraibico è però un po’ più anziano: classe 1987, cinque anni in più dell’europeo nato nel 1992. Entrambi, di conseguenza, sono giocatori dalla grandissima esperienza e dal bagaglio tecnico notevole. Determinante per tutti e due è la lunga militanza in Superlega, fattore che gli ha permesso di crescere davvero molto e di diventare alcuni dei migliori interpreti del ruolo. Landy arriva in Italia dopo una travagliata vicenda legale con la federazione cubana di volley, come ricordato da lui stesso a TheCecco15.com, blog del fuoriclasse Luciano De Cecco. Il centrale era uno dei migliori prospetti di una nazionale fortissima a cavallo del 2010 che, proprio in quell’anno, ha ottenuto l’argento ai Mondiali giocati nel Belpaese. Una formazione che poteva vantare in rosa anche Wilfredo Leon e Yoandly Leal.

Simon e Lube Civitanova, 4 anni vincenti

Robertlandy Simon
Robertlandy Simon alla Lube Civitanova, con Lucarelli e De Cecco

Appena l’anno dopo scoppia però il problema tra Simon e la federazione nazionale di volley. Così il centrale ricordando quel periodo: “Cuba voleva vittorie, noi vincevamo ma non davano nulla in cambio. Io ero un po’ stanco di questa situazione ed ho preso la decisione della mia vita: diventare un giocatore professionista“. Dalla federazione non la presero bene ed iniziò una questione legale trascinata fino al novembre 2012, quando ottiene l’abilitazione al professionismo in Italia, non potendo però più indossare la maglia della nazionale. Fatto sta che finalmente Landy ha potuto incominciare a militare in Superlega, per due stagioni con il Piacenza, emergendo come uno dei migliori centrali. Dopo alcuni anni in altri campionati, torna nel Belpaese dall’anno 2018-19 acquistato da una delle squadre più forti, Lube Civitanova. È coi marchigiani che ottiene i risultati più prestigiosi a livello di club: ben tre scudetti, due Coppe Italia ed una Champions League di volley.

Il suo fruttuoso matrimonio con Civitanova si conclude dopo quattro anni, non senza aver dato il massimo proprio l’ultima stagione, quella 2021-22. Simon è stato uno dei principali trascinatori della Lube allo scudetto numero sette della sua storia. Monumentali sono stati i suoi attacchi e servizi nel corso delle finali contro Perugia, e nel momento del bisogno si è distinto anche per carisma, prendendosi sulle spalle la squadra ed accendendo i tifosi. Non ha caso è diventato uno dei beniamini del pubblico di Civitanova ed è stato premiato quale MVP della Superlega dello scorso anno, oltre che miglior centrale. Il modo migliore per salutare i propri tifosi che pur sapevano del suo addio, sancito quest’estate quando Simon è tornato dopo otto anni al suo primo club italiano, Piacenza.

Il ritorno a casa: Simon a Piacenza

Robertlandy Simon, You Energy Piacenza
Robertlandy Simon, You Energy Piacenza

L’acquisto di Simon è stato il colpo più importante del volley mercato dell’ultima estate. Il centrale ha firmato con Piacenza un contratto triennale. Alla corte di coach Bernardi non è arrivato il solo Landy: lo ha seguito il suo compagno di squadra Lucarelli, oltre a Romanò e Leal. Una vera e propria rivoluzione per il club emiliano, che non nascondono le sue rinnovate ambizioni d’alta classifica. La squadra nel suo complesso ci sta mettendo un po’ ad ingranare, complice la necessità di amalgamare tanti nuovi fuoriclasse in poco tempo dopo i Mondiali, ma non Simon. Il cubano è nettamente il miglior centrale di Piacenza, oltre ad essere tra i migliori in Superlega. Dall’alto dei suoi 85 punti realizzati, dati tratti dal sito ufficiale, nel suo ruolo è il secondo maggior finalizzatore. Ma un dato in particolare crea un distacco evidente dai suoi “colleghi”: è la qualità del servizio. Ben 13 ace in otto partite giocate, unico centrale in doppia cifra in questo avvio di campionato.

Dalla Serbia alla Superlega, un muro invalicabile: Srecko Lisinac

Lisinac (Trento)
Superlega, Srecko Lisinac al Trentino Volley

Primo, per numero di punti realizzati, è il centrale dell’Itas Trentino, Srecko Lisinac. In coppia con il connazionale Marko Podrascanin, forma il duo titolare del club italiano e della Serbia. Come Simon, anche lui ormai vanta un’ottima esperienza in Superlega, pur evitandosi la travagliata vicenda del cubano per poterci venire a giocare. Classe 1992, incomincia la sua carriera da professionista nella squadra di casa, l’OK Ribnica Kraljievo fino al 2012. Poi, a parte un anno di intermezzo in Germania, un lungo periodo nella massima serie di volley della Polonia, per la maggior parte militato col club PGR Skra Belchatow. Con questi ultimi fa in tempo a vincere un campionato polacco prima di spostarsi, per la prima volta in carriera, in Italia. Una curiosa coincidenza: proprio la stagione 2018-19, quella del ritorno in Superlega di Simon, è anche l’anno di arrivo nel Belpaese di Lisinac.

Lisinac a Trentino, un matrimonio di successo

Il serbo è acquistato dall’Itas Trentino, ed ha subito potuto mettere in scena le sue qualità, anche a livello internazionale: prima la vittoria dei Mondiali per club 2018 e poi la CEV Cup 2019. Dopo tanti confronti e miglioramenti è nel 2021 che riesce a conquistare con la squadra alpina un titolo italiano, con la vittoria della Supercoppa di volley maschile. Grande è stata la crescita in questi anni di Lisinac: ottimo per i suoi attacchi in primo tempo, già al secondo anno a Trento diviene il miglior realizzatore di muri vincenti della stagione. Dalla stagione 2020-21 ha la fortuna di trovarsi come compagno di squadra il connazionale Podrascanin, ritrovando al Trentino la coppia di centrali titolari della Serbia.

Srecko Lisinac, Itas Trentino
Srecko Lisinac, con Sbertoli e Nelli all’Itas Trentino

L’importanza di Lisinac nel club è stata ulteriormente evidenziata nell’ultima partita giocata in Superlega. Il match di sabato 26 novembre contro l’Allianz Milano, valido per la nona giornata di campionato, si è concluso con una sconfitta 1-3 per il Trentino. Dal risultato negativo spicca, però, un dato: il centrale, complice anche una serata non ottimale delle bocche da fuoco principali, è stato il miglior marcatore della sua squadra. Ben 17 punti, tra cui tre muri ed un ace, con l’83% in attacchi di primo tempo. Questo singolo, ma sbalorditivo valore è da sommare con gli altri totalizzati nel massimo campionato. Come si può leggere dal sito ufficiale della Superlega di volley, in questo avvio Liske è il miglior finalizzatore tra i centrali, davanti a Simon, secondo, per punti realizzati: 89 contro 85.

Simon vs Lisinac: confronto tra i due migliori centrali della Superlega

C’è, però, un approfondimento da fare su questi numeri, comunque impressionanti. Gli 89 punti di Lisinac sono stati ottenuti in 10 partite, con 41 parziali giocati. Gli 85 di Simon sono stati marcati in soli 8 match, con appena 32 set giocati, dovuto anche al fatto che il centrale cubano ha dovuto saltare l’ultima giornata di Superlega, la nona, per una contusione. Di conseguenza i valori relativi ribaltano quelli assoluti: il rapporto di Liske tra punti realizzati in parziali giocati è 2,17; valore che per Landy si alza a 2,66.

Superlega, Robertlandy Simon

A segnare questa differenza tra i due è però anche la diversa composizione del reparto nelle rispettive squadre. Mentre Simon è assolutamente il primo centrale di Piacenza, e quindi quello più impiegato, Lisinac condivide il ruolo con un altro fuoriclasse, appunto Podrascanin. Di conseguenza nel Trentino il regista della squadra può affidarsi tanto ad un serbo, quanto all’altro, a seconda delle situazioni e della rotazione. A Piacenza, invece, quando Landy è in prima linea catalizza su di sé molti palloni, dato che il palleggiatore può sfruttare in quella rotazione la presenza in attacco del suo miglior centrale. E se a livello di muro Liske si può considerare un po’ meglio di Simon, il cubano vanta un servizio decisamente migliore rispetto al serbo. Anzi, il suo colpo dai 9 metri sarebbe più da confrontare con quello degli schiacciatori/opposti rispetto a quelli degli altri centrali.

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Simon e Lisinac con le rispettive nazionali: due storie dolci-amare

Infine, per concludere il confronto tra i due centrali, rimangono i risultati a livello nazionale. Oltre all’inizio della sua carriera, quando ha ottenuto il premio più prestigioso della carriera (l’argento ai Mondiali 2010), Simon è tornato a vestire la maglia di Cuba dal 2019. Come dichiarato a TheCecco15.com, il tecnico dei caraibici si è mostrato disposto a riallacciare i rapporti con Landy, e lui stesso ha prontamente accettato. Pur non essendo più la fortissima nazionale di un decennio prima, il centrale non ha più fatto mancare il suo apporto. Nel 2019 ha vinto con Cuba il campionato nordamericano di volley e partecipato agli ultimi Mondiali del 2022, venendo però eliminato agli ottavi di finale dall’Italia, squadra poi campione. Ed agli ottavi di quella competizione è stata eliminata anche la Serbia di Lisinac per mano dell’Argentina.

Robertlandy Simon
Robertlandy Simon in campo con la nazionale di volley di Cuba

Lisinac, col suo compagno di reparto Podrascanin, è da anni centrale titolare della nazionale di volley balcanica, con cui si è tolto molte soddisfazioni: prima i bronzi Europei del 2013 e 2017 e poi, soprattutto, l’oro continentale del 2019. Assieme non sono da dimenticare la vittoria della World League del 2016 (oggi rinominata Volleyball Nations League) ed i dolorosi quarti posti prima ai Mondiali del 2018 e poi agli Europei del 2021. A termine di questi bellissimi risultati, però, ad entrambi i centrali manca la partecipazione alla competizione sportiva più importante del mondo, le Olimpiadi. La Serbia di Lisinac non si qualifica dall’edizione 2012, quando Liske, allora ventenne, non fu convocato. Per Cuba, invece, l’unica qualificazione recente è del 2016; in quegli anni, però, Simon non aveva ancora riallacciato i rapporti con la propria federazione e quindi fu escluso a priori. Staremo a vedere se entrambi avranno la possibilità di completare quest’ultimo tassello, piccolo ma significativo per dei grandi sportivi come loro, a Parigi 2024.

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