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Si aggirano solitari, senza energie per azzannare, senza voce per ululare e probabilmente senza neanche la fame. Denutriti nella parte più recondita dei boschi inglesi, persi all’interno di un territorio che non riconoscono più. I lupi della Premier League non fanno più paura, ultimi in classifica con 10 punti e lontani dagli standard a cui erano abituati in queste stagioni. Il Wolverhampton non fa più prede e probabilmente è una delle più grandi sorprese in negativo del campionato inglese. L’avvio timido con Bruno Lage in panchina, poi il suo esonero, la guida ad interim di Steve Davis e l’ingaggio di Julian Lopetegui. Nello spagnolo ora si ripongono tutte le speranze dei tifosi, spettatori di un declino che ha visto la squadra prima protagonista in Europa League e poi fanalino di coda del campionato.

Wolverhampton, l’Europa è lontana
Ultimo in classifica a 10 punti, il Wolverhampton paga una grande discontinuità di risultati, con un avvio lento e uno sviluppo peggiore. Sono solo 8 le reti realizzate dalla squadra inglese, nonostante una batteria offensiva ricca di talenti come Adama Traoré, Gonçalo Guedes ma anche Raul Jiménez e l’esperto Diego Costa. La zona salvezza dista quattro punti per il Wolverhampton, con l’ingaggio di Julian Lopetegui destinato a ridare un profilo europeo a una squadra in grande difficoltà. Dopo la sosta per il Mondiale di Qatar 2022, sarà l’ex tecnico del Siviglia a guidare i Wolves per la permanenza in Premier League. L’obiettivo è ancora alla portata, sebbene sia emersa, anche rispetto alla tribolata trattativa per ingaggiare Lopetegui, più di una difficoltà.
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Wolverhampton, storia di un declino (non) annunciato
L’11 agosto 2020 Nuno Espirito Santo si giocava con il Wolverhampton i quarti di finale di Europa League contro il Siviglia. Solo un gol all’88’ di Lucas Ocampos spezzò i sogni inglesi, con i Wolves che uscirono dalla competizione consapevoli di essere in grado di alzare l’asticella stagione dopo stagione. Un anno dopo però, l’addio dell’allenatore portoghese Nuno Espirito Santo, passato al Tottenham; la sua partenza pareva essere l’annuncio di un declino. L’arrivo di Bruno Lage non deluse però le aspettative, con il Wolverhampton che, orfano anche di Adama Traoré, chiuse decimo in classifica. L’Europa si era allontanata, in un processo di ricostruzione che ora sembra essersi bruscamente arrestato. Ora è tutto nelle mani di Julian Lopetegui, chiamato a riscattare una stagione finora più che deludente. I Wolves non sembrano neanche più essere un avversario ostico e, soprattutto, paiono non fare più paura. Un problema non da poco per una squadra che ha proprio nel lupo il suo simbolo.