Non dubitiamo che mangiare un buon kebab ad Istanbul, godendosi il tramonto sullo stretto del Bosforo, abbia il suo fascino. O che sorseggiare il classico tè delle 5.00 pm nella deliziosa Victoria Square di Birmingham sia oltremodo rilassante. Ma il richiamo dei delle montagne, del nostro mare, dei ravioli della nonna… dell’Italia, era qualcosa che Nicolò Zaniolo non riusciva più a respingere.
L’aveva gridata a gran voce poco più di una settimana fa la sua voglia di riabbracciare il Bel Paese, abbandonato ad inizio febbraio del 2023, lasciandosi alle spalle le tante polemiche e critiche lanciategli dai tifosi della Roma. Un impatto discreto nel Galatasaray, ma anche quella sensazione che la carriera stesse prendendo una piega tendente al declino precoce.
L’occasione all’Aston Villa non ha portato la fortuna sperata, e forse proprio per quel non sentirsi a casa, lontano dagli affetti e dal calcio che aveva conosciuto sin da bambino. Ecco l’opportunità che il classe ’99 aspettava, un’Atalanta che sa di ultima chance, non tanto per età, visti i soli 25 anni, ma per dimostrare che il talento inespresso è lì, da qualche parte. Questa sarà la missione di Gasperini, che già gli è riuscita con altri, per mettere al servizio della Dea un giocatore ad oggi incompleto.
Il tocco del Gasp: Scamacca, Lookman e De Ketelaere
Un investimento non da poco per i nerazzurri, nel quale è stato decisivo l’intervento di Percassi per la fumata bianca: 3 milioni di euro per il prestito, diritto di riscatto a 16 milioni, che diventerà obbligo al raggiungimento del 65% delle presenze, più 3 di bonus legati ai risultati. Al giocatore 2,5 milioni all’anno e visite mediche programmate; ora sarà il campo a parlare. Lecito avere dei dubbi sul rendimento che avrà, visti gli ultimi due anni.
Il rilancio all’Aston Villa non è avvenuto, con soli 2 gol in 25 gare, ma il tocco del Gasp può fare la differenza. Così ad aprile parlava di lui The Guardian, dopo l’impresa di Anfield: “Gasperini è sempre in grado di plasmare nuovi tesori dalle particelle d’oro che trova in un flusso costante di nuovi arrivati”. Una frase romantica e dai tratti filosofici, ma che in effetti fotografa bene questa dote del tecnico della Dea.
L’emblema è sicuramente Charles De Ketelaere, arrivato al Milan nell’agosto del 2022 per 36 milioni di euro e autentico fantasma in rossonero. Il primo anno in nerazzurro lo ha invece chiuso con 14 gol e 11 assist in 50 apparizioni, cosa che gli è valso il riscatto a 22 milioni. Impossibile poi non parlare dei suoi partner d’attacco, fondamentali quest’anno nella conquista dell’Europa League.
Ademola Lookman, uno dei tanti passati per il pianeta Red Bull al Lipsia, era rimbalzato tra Everton, Fulham e Leicester a suon di prestiti, senza mai convincere. Per lui 17 gol e 10 assist in 45 gare, con la tripletta in finale con il Leverkusen che rimarrà nella storia dell’Atalanta. Discorso simile per Scamacca, passato da flop nel West Ham ai 19 centri stagionali in nerazzurro. Ora tocca a Zaniolo trarre i benefici di Gasperini.
Zaniolo nel 3-4-2-1: fantasia e libertà dietro la punta
L’abbiamo definita ultima chance proprio per ciò che ha fatto, o non ha fatto, l’ex Roma nelle ultime stagioni, con anche la beffa finale di dover saltare l’Europeo per un infortunio al metatarso dopo una stagione decisamente opaca. Quale miglior posto per risorgere dell’Atalanta, dove tutto sembra possibile per qualsiasi giocatore che si abbeveri alla sua fonte.
Non resta che trovargli una collocazione, che sulla carta sembra essere evidente nel 3-4-2-1 di Gasperini. Il 25enne si andrà a posizionare sulla trequarti, girando insieme ai vari Lookman e De Ketelaere, mentre Koopmeiners sembra destinato alla Juventus nella prossima stagione. Parole d’ordine saranno fantasia e libertà di inventare dietro alla punta, uno Scamacca pronto a beneficiare delle sue giocate.
La posizione ibrida tra centrocampo e attacco, leggermente più accentrato rispetto al ruolo di esterno che ha spesso ricoperto, gli permette inoltre di ricevere palla e avere campo davanti a se, e le sue sgroppate di pura potenza sono un’arma letale. Un Zaniolo pronto a prendersi la Dea insomma, in un matrimonio che potrebbe fare felici tutti: il ragazzo, l’Atalanta e la Nazionale italiana.