Più top che flop. Senza ombra di dubbio, il Genoa ha rappresentato una delle sorprese del campionato di Serie A targato 2023/24. Neopromossa e con tanti punti interrogativi affiancati al futuro, il Grifone è stato abile nello spiccare il volo. In una stagione alla vigilia valutata tutt’altro che semplice.
Un viaggio verso un’annata che ha registrato numerosi protagonisti, a partire dal tecnico Alberto Gilardino, leader indiscusso, fino ad Albert Gudmundsson e Mateo Retegui, uomini desiderio di mercato. Ma non solo. L’analisi dei giocatori top made in Genoa parte proprio da qua, con sullo sfondo anche i flop. Una minima parte, seppur presente, in mezzo a chi ha brillato.
Perché se è pur vero che in base alle proprie possibilità il Genoa, come accaduto al Bologna, ha disputato una stagione da neopromossa all’altezza di squadre maggiormente blasonate. Tale considerazione è figlia soprattutto delle scelte societarie e, conseguentemente, dagli uomini facenti parte della rosa rossoblù.
Immergiamoci nella lunga avventura e nell’importante percorso compiuto dal Genoa. Andando a snocciolare e analizzare top e flop di una stagione che resterà a lungo indimenticata. Con Gilardino, Gudmundsson e Retegui a capo di una squadra che raramente ha deluso le aspettative.
Genoa, dagli inizi al termine della stagione
Si dice che gli inizi siano sempre belli, entusiasmanti. Il vero problema è riuscire a mantenere la costanza, il carattere per non cadere a picco nei momenti più delicati. Quest’ultimo aspetto non ha minimamente rappresentato un problema per il Genoa, che come la fenice araba, è stato abile e caparbio nel mantenere continuità ed equilibrio fino al termine della stagione.
Molto lo si deve al traghettatore della panchina Gilardino e agli uomini di fiducia che hanno portato il Genoa a raggiungere la salvezza. Altrettanto ad una società in grado di risollevarsi dopo una retrocessione amara. Come è giunta e come è stata affrontata dalla piazza. Ma il Grifone è tornato a volare ed è bene mettere in primo piano innanzitutto i top. I protagonisti di un’importante rinascita.
Da Gilardino a Gudmundsson: i top del Genoa
Sono diversi i giocatori ad essersi rivelarti decisivi nella corsa alla salvezza e oltre. Non per questo il Genoa è finito nel mirino del calciomercato, anche made in Premier League. Un’attitudine che ha accompagnato tutta la stagione a partire dal leader indiscusso: Alberto Gilardino.
Nella prima stagione in Serie A, il tecnico ha conquistato la salvezza con ampio anticipo e superato addirittura Gasperini a quota 49 punti. Meglio di così non poteva fare. I meriti raccolti dal top Gilardino sono diversi: la creazione di un gruppo unito e granitico, la crescita dei giocatori, dallo stesso Gudmundsson a Frendrup, fino alla capacità di arrivare alla lotta al pari con tutte le grandi squadre.
Il Genoa è partita da neopromossa ed ha finito il campionato a metà classifica. Una rivoluzione targata Gilardino, uno dei top indiscussi dell’annata 2023/24. In tal senso, al fianco delle capacità decisionali messe in mostra dal tecnico, non potevano mancare le doti e l’importante crescita registrata da Gudmundsson, il re della formazione rossoblù.
35 partite, 14 gol e 4 assist nel primo vero campionato in Serie A. Un bottino record per un novello del torneo, con il folletto irlandese abile nel regalare spettacolo danzando sul pallone. Gudmundsson, sogno di mercato, è stato capace per l’intera stagione di infiammare il Marassi a suon di tecnica e qualità. Doti unite anche ad una buona dose di carattere e attitudine alla lotta nei momenti più complessi.
Alla stregua di Gudmundsson, c’è anche la stagione di Retegui. A differenza dell’olandese, l’italo argentino ha subito qualche stop di troppo che non gli hanno permesso di arrivare all’apice delle proprie capacità. Tuttavia, la stessa crescita ed i sette gol messi a referto permettono all’attaccante di entrare senza ombra di dubbio nella classifica dei top del Genoa.
Nella lista dei top oltre a Gilardino, Gudmundsson e Retegui poi non potevano mancare Frendrup e Badelj. Che seppur per motivazioni diverse hanno rappresentato due pedine fondamentali per lo schema tattico del tecnico. Il primo, iniziata la stagione tra campo e panchina, a partire dal girone di ritorno è cresciuto in modo inaspettato. Un picco tale da annoverarlo tra i centrocampisti più completi della Serie A.
Viceversa, una menzione particolare la merita Badelj. Il regista, capitano del Genoa, ha collezionato ben 33 partite su 38 di campionato. A tal proposito, si fa fatica a trovare una gara in cui il croato non registri almeno un 7 in pagella. Fondamentale nel guidare la squadra, insieme al tecnico Gilardino ha rappresentato un collante fuori e dentro al campo.
Da Martin a Ankeye: i flop del Genoa
Come precisato, azzardare rispetto ai palpabili flop nella stagione del Genoa è assai più complesso, rispetto ai giocatori che hanno particolarmente brillato durante l’intero campionato. Non si tratta di un vero fallimento ma per motivi diversi Martin e Ankeye sono i due giocatori che in generale non hanno impressionato società e piazza.
Per quanto concerne il terzino spagnolo annoverarlo tra i flop della stagione forse risulta un po’ ingeneroso. Tuttavia, anche a causa della concorrenza di Vasquez, preferito da Gilardino, il campionato di Martin è stato messo in ombra. Giunto al Genoa nel mercato estivo a parametro zero, il giocatore non è riuscito a dimostrare le grandi caratteristiche tecniche di cui è dotato.
Sono stati tanti e diversi gli errori talvolta compiuti in fase difensiva, seppur alternati a prove più convincenti. Troppo poco tuttavia in relazione alle aspettative investite dal Genoa all’inizio della stagione. Martin dunque può essere ritenuto un mezzo flop, alla stregua di Ankeye.
Infatti, la stagione disputata da Ankeye non ha certamente messo in evidenza le qualità del giocatore, a lungo sponsorizzate ed elogiate dalla stesso Gilardino. L’attaccante nigeriano nelle poche apparizioni con la maglia del Genoa è risultato piuttosto acerbo, un limite che potrebbe essere dipeso anche dalla giovane età: 22 anni. Tuttavia non si parla, anche in questo caso, di un vero e proprio flop.
Come d’altronde, come accaduto, per la stagione di Bohinen. Giudicare il calciatore norvegese, in prestito dalla Salernitana, un flop è un po’ azzardato, in virtù anche dei mostri con cui ha provato a giocarsi la titolarità a centrocampo. Tuttavia, in generale non è comunque riuscito a mettersi in luce, alla stregua di altri colleghi di reparto.