Notte da Champions, il Borussia a caccia di Re Carlo

L'atto finale della Champions League 2023/24 andrà in scena nel teatro di Wembley: il Borussia Dortmund va a caccia dell'impresa contro il Real Madrid di Re Carlo Ancelotti in uno scontro impari

Lorenzo Ferrai A cura di Lorenzo Ferrai
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Davide contro Golia, gli spartani di Leonida contro l’armata persiana di Serse. Borussia Dortmund-Real Madrid assume i contorni di uno scontro impari come raramente si è visto in una finale di Champions League, la coppa più ambita nel panorama calcistico a livello di club. La storia e il palmares incontrano la gioventù e la sfrontatezza di un gruppo voglioso di sovvertire il pronostico, per issarsi sul tetto d’Europa e sconfiggere i titani del pallone.

Da un lato il galactico Real Madrid di Carlo Ancelotti, Re indiscusso della Champions. Colui che ha conseguito 4 vittorie nella competizione, come nessun allenatore, e va a caccia della quinta per sbriciolare un record già suo. Dall’altra parte, a calcare il magico terreno di Wembley, il Borussia Dortmund, simbolo della perseveranza tedesca ma anche del desiderio travolgente di spodestare i padroni, ribellarsi al potere e sedersi al tavolo delle grandi d’Europa.

Ebbene, a bocce ferme, alla vigilia di una finale di Champions inedita, il giochino di indicare la favorita è semplicissimo. Nessuno scommetterebbe un solo centesimo sul successo del Borussia. Non esiste il minimo indizio che possa far pendere la bilancia dalla parte dei tedeschi. Agguerriti, solidi, cinici e, a tratti belli da vedere, ma pur sempre inferiori al grande Real Madrid, dotato di un pedigree sensibilmente diverso.

L’abitudine alla vittoria, i valori in campo e il carisma di un allenatore che vive i grandi eventi come passeggiate al parco nei pomeriggi di primavera. Tutti elementi che non ammettono il benché minimo paragone fra due squadre che meritano comunque di esibirsi a Wembley, ma va precisato che, in questo caso più che mai, la frase fatta “Si parte da 0-0” rischia di venire spazzata via dallo strapotere del Real Madrid, padrone indiscusso della Champions League.

Dortmund camaleontico

Il pronostico di questa partita è tutto per i Blancos, per i motivi sopra elencati. Ma è pur vero che, ogni finale è storia a sé. Non di rado infatti, la squadra più forte è stata colta da un’ingiustificata “ansia da prestazione”, sovvertendo le convinzioni della vigilia. Perché in fin dei conti in campo ci vanno i giocatori. Al fischio d’inizio, le statistiche e il palmares non contano. Ciò che serve realmente è la lucidità, affidarsi alle proprie armi migliori ma senza peccare di presunzione.

Un errore mai commesso dal Borussia, perlomeno in questa Champions. I tedeschi, sotto la sapiente gestione di Terzic hanno condotto un percorso inimmaginabile, eliminando le ben più quotate Atletico Madrid e PSG. Due qualificazioni molto simili, costruite entrambe in casa, seppure l’una in ordine inverso rispetto al turno precedente. La capacità di agire negli spazi e sfruttare le ripartenze può giocare a favore dei tedeschi, specie contro l’altissima retroguardia del Real, abituato a giocare uomo contro uomo.

Adeyemi, Brandt e Sancho costituiscono frecce acuminate che armano la faretra di Terzic. I tre moschettieri, come si è visto spesso in stagione, sanno dialogare lucidamente e velocemente, ribaltando il fronte in pochi passaggi. Il tutto senza dimenticare lo spilungone Fullkrug, centravanti vecchio stampo, su cui il Borussia farà affidamento per respirare nei momenti di difficoltà che, inevitabilmente, arriveranno.

Spregiudicato e per nulla sparagnino, il Borussia ha dimostrato anche di saper leggere i diversi momenti della gara. Lo sviluppo del gioco in verticale, conferisce una migliore capacità di difendere bassi e compatti. La retroguardia guidata dall’immortale Mats Hummels ha subito spesso il contropiede, ma in blocco basso, Terzic sa chiudere ogni spazio, obbligando gli avversari ad affidarsi ai cross dalle fasce, tutte prede dei centrali. Ma tra il dire e il fare…

Consapevolezza da Real

A tavolino è tutto piuttosto semplice. Con il Borussia in blocco basso, la velocità delle frecce madrilene serve a ben poco. Un piano gara adottato anche dal Bayern Monaco, salvo poi subire il ritorno del Real nel finale, che ribaltò la contesa del Bernabeu nei minuti di recupero. Le eliminazioni di City e Bayern hanno conferito al Madrid maggiore consapevolezza nei propri mezzi, caso mai ce ne fosse bisogno.

Una squadra come il Real non ha bisogno di incentivi per sentirsi la migliore. È sufficiente la presenza di Ancelotti, fine psicologo ed elegante comunicatore, in grado di amalgamarsi con i propri giocatori. A differenza di quanto si potrebbe pensare in questi casi, i favoriti non sembrano avere alcuna pressione. Re Carlo sa perfettamente come approcciare una sfida di questo tipo, dove lo scivolone è dietro l’angolo.

Per lo stesso motivo, Ancelotti è consapevole che quella di Wembley non potrà essere una mattanza, così come è altrettanto sicuro che le frecce Vinicius, Bellingham e Rodrygo siano in grado di scardinare la difesa del Borussia in qualunque momento, da qualunque posizione e in qualsiasi situazione di risultato.

Carlo non ha mai permesso ai suoi di prendere sottogamba un impegno di questa portata, poiché se è vero che il Madrid è favorito, va anche detto che la Champions League andrà conquistata sul campo. E onestamente, i Blancos non hanno motivo di sottovalutare i propri avversari. La 15ª è lì, a portata di mano. È sufficiente giocare da Real. E con un Re in panchina, diventa tutto più semplice.

Le probabili formazioni

BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1): Kobel; Ryerson, Hummels, Schlotterbeck, Maatsen; Emre Can, Sabitzer; Adeyemi, Brandt, Sancho; Fullkrug. ALLENATORE: Edin Terzic

REAL MADRID (4-3-1-2): Courtois; Carvajal, Nacho, Rudiger, Mendy; Valverde, Kroos, Camavinga; Bellingham; Rodrygo, Vinicius. ALLENATORE: Carlo Ancelotti

Marco Reus, Borussia Dortmund
Marco Reus, Borussia Dortmund @Twitter

Reus e Kroos: destini opposti

La parata di stelle a cui assisteremo a Wembley passerà necessariamente in secondo piano, visto che in uno dei massimi teatri del calcio mondiale, andrà in scena l’ultimo ballo di due icone dell’ultimo decennio. Marco Reus e Toni Kroos, compagni di nazionale, si ritroveranno come avversari per l’ultima volta nella loro carriera. Per entrambi si tratta della chiusura di un’avventura che ha riservato loro destini totalmente opposti.

Il numero 11 del BVB non ha mai incontrato i favori della Dea Bendata, mancando l’appuntamento con la Champions nel 2013, sconfitto dal Bayern Monaco, e non partecipando alla vittoriosa spedizione iridata con la nazionale nel 2014. Proprio a Wembley, Reus ha probabilmente l’ultima occasione della sua vita. Protagonista invece del Mondiale vinto in Brasile, Toni Kroos insegue invece il record di trofei continentali, ben 6, appartenente ora Francisco Gento, simbolo del Real Madrid. Per uno dei due, quella di Londra sarà l’ultimo dolcissimo ricordo.

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