Dominio Roja a Gelsenkirchen: passo indietro per l’Italia

Una deludente Italia esce con le ossa rotte dallo scontro diretto per la testa del girone B con la Spagna a Gelsenkirchen: passo indietro importante degli azzurri, mai realmente in partita e pericolosi nelle zone di Unai Simon

Riccardo Siciliano A cura di Riccardo Siciliano
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C’è stata una sola squadra in campo all’Arena AufSchalke di Gelsenkirchen. La Spagna domina contro l’Italia e conquista la seconda vittoria consecutiva a Euro 2024, staccando con un turno d’anticipo il pass per gli ottavi di finale. Per gli azzurri invece sarà decisiva la sfida contro la Croazia: per accedere alla fase ad eliminazione diretta basterà anche un punto.

Partita che non lascia spazio ad interpretazioni: la Roja domina fin dal primo minuto di gioco, creando occasioni su occasioni soprattutto dalla corsia di sinistra, dove Nico Williams è stato una continua spina nel fianco per Di Lorenzo, che non è mai riuscito a contenerlo. Non per caso, il migliore in campo dell’Italia è stato capitan Donnarumma, decisivo con almeno tre interventi miracolosi.

Neanche il miglior giocatore di Euro 2021 può nulla però in occasione dello sfortunato autogol di Riccardo Calafiori, che si vede carambolare sulla gamba cross dalla sinistra proprio di Nico Williams, leggermente deviato dal portiere azzurro. La rete subita però non innesca una reazione nella testa dei giocatori azzurri, mai realmente pericolosi dalle parti di Unai Simon.

Mancanza di qualità

La Spagna ha letteralmente soffocato sul nascere ogni tentativo dell’Italia di dare il via alla manovra offensiva. La squadra di de la Fuente ha tenuto in mano il pallino del gioco sin dalle prime battute, riconquistando immediatamente il pallone dopo averlo perso. Gli azzurri più di tutto hanno sofferto il pressing asfissiante degli spagnoli.

La differenza di qualità tra le due squadre è stata evidente. L’uomo incaricato di dare il via alla costruzione del gioco, Jorginho, non è riuscito nel suo compito ed ha perso una grande quantità di palloni. I cambi di Spalletti nell’intervallo (Cambiaso per Frattesi e Cristante per lo stesso Jorginho) non hanno però aiutato a dare la tanto attesa svolta.

Gli azzurri si consegnano definitivamente agli spagnoli, quasi volendosi accontentare del pareggio. Anche i dati sono eloquenti: 0 tiri verso lo specchio della porta, nel primo quarto d’ora della ripresa il possesso palla degli spagnoli è dell’80% e tiri in porta 5, un divario evidente. Il gol è la naturale conseguenza delle scelte prese dal tecnico, il grande sconfitto della serata.

Anche la soluzione alternativa all’uscita dal basso, il lancio lungo per Scamacca, si rivela fallimentare. Il centravanti dell’Atalanta ha perso nettamente il duello con i centrali spagnoli, Laporte e Le Normand, e non è riuscito a innescare le incursioni dei trequartisti, Frattesi e Pellegrini, giocate che avevano dato i suoi frutti nelle precedenti uscite con Spalletti.

Italia mai pericolsa

Il grande assente del match è stato sicuramente Federico Chiesa, che invece era stato nominato come migliore in campo contro l’Albania. L’esterno della Juventus non è mai stato innescato dai compagni e non è riuscito a scatenare la sua caratteristica principale, l’uno contro uno.

La prima vera occasione dell’Italia è arrivata con un traversone di Cristante e una mancata deviazione sotto porta di Retegui. Il confusionario assalto finale non ha dato gli effetti sperati: alla fine della partita la squadra di Spalletti ha calciato solo una volta verso la porta.

Prestazione arrendevole

“Se noi diamo pallino a loro se ne esce male, dobbiamo provare a comandare noi”. Queste sono state le parole di Luciano Spalletti nella conferenza stampa alla vigilia della partita. L’aspettativa era quella di assistere ad un’Italia che avrebbe provato a tenere testa alla Spagna a livello di gioco, una gara equilibrata e giocata a viso aperto.

Così ovviamente non è stato, la paura di prendere il gol ha preso il sopravvento sulla voglia di attaccare e impensierire la retroguardia spagnola. Inevitabilmente la rete è alla fine arrivata, anche nella maniera più sfortunata possibile. Con la Croazia servirà una prestazione ben differente.

L’Italia ha due risultati su tre a disposizione, ma una vittoria riuscirebbe in parte a coprire la delusione di questa sconfitta. Soprattutto servirebbe a lanciare un messaggio alle altre squadre: Spagna e Germania sono state le due selezioni migliori per distacco fino a questo momento, l’Inghilterra ha faticato con la Danimarca, la Francia è attesa da un test delicato con l’Olanda. Vincere aiuterebbe a ritrovare morale per la fase ad eliminazione diretta.

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