La tredicesima giornata di Serie A aveva avuto già il primo scossone sabato sera, quando il Milan di Stefano Pioli, ospite della Fiorentina guidata da Vincenzo Italiano lasciava i tre punti sul terreno di gioco dell’Artemio Franchi di Firenze e qualche certezza in meno. La prima sconfitta in campionato ad opera dei Viola con qualche disattenzione difensiva di troppo, vedi gli errori del portiere Tatarusanu e di Theo Hernandez, nell’immaginario dei tifosi interisti erano risuonati come una sorta di segno del destino.
Una notte intera per assaporare la possibilità di accorciare sui cugini, ma soprattutto per uno strano caso, avere la possibilità di farlo anche sull’altra capolista, il Napoli che arrivava al Giuseppe Meazza con tutte le intenzioni di fare risultato pieno ed aumentare il proprio vantaggio sui nerazzurri a 10 punti.
Il tecnico partenopeo Luciano Spalletti avrebbe di certo voluto fare uno scherzetto alla società che a detta di molti non si è comportata nel migliori dei modi nei suoi confronti, avendogli preferito, dopo due qualificazioni consecutive in Champions League, Antonio Conte e scavare un solco davvero difficile da riempire, anche se le sue dichiarazioni nel prepartita ai microfoni di DAZN non sono state belligeranti: “Vivo tutto intensamente, non so come reagirò. Il mio passato non è mai passato, me lo porto sempre dietro ho avuto sensazioni bellissime. Ho trovato persone che mi hanno aiutato a fare il mio lavoro. Bisogna fare i complimenti a chi l’anno scorso ha vinto lo scudetto, dai miei ex calciatori ai dirigenti che hanno raggiunto un risultato importante”.
L’Inter di Simone Inzaghi c’è
Il big match delle 18:00 inizia con tanta foga ed intensità e dopo soli 17 minuti il Napoli passa in vantaggio con un destro del polacco Piotr Zieliński che non lascia scampo ad Handanovic. La temperatura in quel momento di circa 7 gradi centigradi si abbassa ulteriormente gelando uno Stadio intero che per l’occasione ospita 57 mila tifosi, il massimo consentito con le attuali norme anti Covid-19. L’Inter non ci sta ed inizia a macinare gioco e pochi minuti dopo riesce a pareggiare grazie ad un rigore di Hakan Calhanoglu che spiazza l’estremo difensore Ospina: la palla bacia il palo e si insacca in rete. A pochi istanti dal riposo è Perisic a portare in vantaggio i padroni di casa con un bellissimo colpo di testa su calcio d’angolo calciato dal turco numero 20 che impreziosisce la sua gara con un goal ed un assist.
Nella seconda frazione di gioco i Campioni d’Italia premono ancora sull’acceleratore e un’azione personale del Tucu Correa, partito a pochi metri dalla sua area di rigore dà il via alla terza realizzazione: questa volta tocca a Lautaro Martinez che si sblocca dopo quasi due mesi e chiede scusa ai tifosi per l’errore dal dischetto nel derby di due settimane fa. La partita sembra ormai sui binari nerazzurri, ma dopo un tourbillon di sostituzioni l’Inter perde campo e gli azzurri ne approfittano. Mertens trova il 3-2 con un gol bellissimo dai 25 metri e nel finale ci vuole tutta l’esperienza e la fortuna del portiere sloveno nerazzurro per salvare un colpo di testa a botta sicura di Mario Rui: la palla sembra entrare in porta, ma alla fine con uno strano effetto tocca la traversa ed esce sul fondo.
L’ultimo sussulto per i tifosi della Beneamata allo Stadio, ma soprattutto per quelli a casa sul divano, ma molto probabilmente in piedi a seguire gli ultimi istanti della gara è sempre targato Mertens: il belga dopo una grande azione di Anguissa non riesce ad insaccare da pochi passi un cioccolatino del camerunese, spedendo la sfera in curva. Gli uomini di Simone Inzaghi vincono il primo scontro diretto dell’anno, non senza subire, ma è anche da queste serate che nascono le vittorie e la convinzione che nulla è impossibile.
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Adesso i punti di svantaggio dell’Inter da Napoli e Milan sono solo 4 e il calendario fino al 6 gennaio non sembrerebbe essere così complicato. Il pomeriggio autunnale di Milano del 21 novembre, porta ai nerazzurri la certezza di essere una squadra con delle idee chiare e consolidate, ma soprattutto riporta in pista una protagonista rimasta un po’ troppo in disparte.