Quella 2022 sarà un’edizione particolare per il Giro d’Italia, differente da tutte le precedenti. A cominciare dal fatto che si partirà dall’Ungheria, poche altre volte infatti la Corsa Rosa ha preso il via sul suolo straniero. La differenza maggiore è però indubbiamente quella che riguarda il dislivello positivo del percorso di questo Giro d’Italia: si tratta di un Giro evidentemente a misura di scalatore, proprio a causa della tanta strada in salita che metterà in difficoltà i ciclisti più pesanti.
Passo Pordoi, la Cima Coppi è storia
La ventesima tappa del Giro d’Italia 2022 è senza ombra di dubbio quella più attesa dagli appassionati, probabilmente meno dagli atleti. Si tratta infatti della tappa regina del percorso rosa, corsa che deciderà le sorti di questa edizione del Giro. Infatti si tratta della penultima tappa, seguita solamente dalla breve corsa a cronometro di Verona. La prima salita di giornata sarà il San Pellegrino, vetta che sarà seguita dallo storico passo Pordoi.
Il Pordoi è una delle vette con più storia nel Giro d’Italia, che in diverse occasioni è stata rappresentante della Cima Coppi. Questo proprio perché dal 1947 al 1954, senza contare il ’51, Fausto Coppi riuscì a passare per primo sulla cima di questo gigante ben cinque volte, entrando dunque nella storia del Giro d’Italia e del passo Pordoi. A lui venne dedicato anche un monumento sulla salita, omaggiato sempre da moltissimi cicloamotori che affrontano questa vetta.
Andando a vedere nel dettaglio le caratteristiche di questa salita, vediamo che la strada è lunga ben 11,8 chilometri e si può sostanzialmente dividere in due parti: la prima, quella iniziale, che manifesta una pendenza media del 7% che arriva fino a metà del quinto chilometro dal via, la seconda invece ha una media del 6,5%. Sarà importante dunque per i non scalatori tener duro quanto possibile per arrivare in cima insieme al gruppo.
Marmolada, passo Fedaia
Dopo 11 anni di assenza il passo Fedaia tornerà ad essere percorso dalla maglia rosa. Si tratta di una delle salite più importanti della storia del ciclismo italiano e non solo. Il Fedaia è un valico che porta proprio sul gruppo della Marmolada, arrivo di questa ventesima tappa nonché ultima salita del Giro d’Italia 2022. È proprio qui che chi vorrà attaccare la maglia rosa dovrà attaccare per provare a muovere la classifica generale.
La salita del Fedaia è ben più complessa rispetto a quella del Pordoi: oltre ad essere più lunga, è anche più faticosa. Le pendenze della prima parte sono ancora pedalabili, soprattutto grazie al falsopiano che arriva al 3%. Tra il decimo e il tredicesimo chilometro si ha invece il segmento più duro, con pendenze che arrivano fino al 18% di massima. Qui la condizione fisica sarà fondamentale per rispondere alle fiammate degli avversari e verrà sicuramente deciso il vincitore di questo Giro d’Italia.