Tiago Pinto, storia e filosofia dell’uomo che ha rivoluzionato Roma

La sua venuta è stata tanto inaspettata quanto dettata da un tempismo perfetto: ecco perché Tiago Pinto è l’uomo che Roma aspettava

Rachele Carosi A cura di Rachele Carosi
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Il suo è forse in questo momento il nome più acclamato da Roma e dai suoi tifosi. Parliamo del direttore sportivo che sta riportando la squadra di José Mourinho al suo massimo splendore. I colpi che ha piazzato nel corso di questo mercato estivo possono infatti definirsi a dir poco strabilianti: da Matic a Celik, passando per Dybala e Wijnaldum. Tutti gli occhi sono puntati su di lui ma scopriamo meglio la storia dell’uomo che sta rivoluzionato la Roma dei Friedkin

La sua è l’anima di un uomo tanto razionale, come dirigente, quanto imprevedibile come tifoso. Questi due lati del carattere di Pinto si definiscono alla perfezione in un particolare momento della sua esperienza romana. Parliamo del 26 maggio scorso, data diventata ormai simbolica per Roma, quando nel corso del festeggiamenti per le strade della città giallorossa sfilava un bus scoperto sopra il quale capeggiavano Dan e Ryan Fredkin, gli autori in un certo senso della rinascita della squadra della capitale. A mancare al loro fianco il direttore sportivo Tiago Pinto che si trovava invece a festeggiare con tanto di bandiera in mano il trionfo della sua squadra assieme ai giocatori. Ebbene si il ds portoghese è riuscito a conquistare una piazza priva da tempo di una reale guida e lo ha fatto conquistando prima la fiducia di giocatori e tifosi.

Pedro Ganchas, Benfica
Pedro Ganchas, Benfica

Da Porto al Benfica: il blog di Tiago

La sua storia è cominciata molto prima. Precisamente nel 1984 in una piccola cittadina del nord del Portogallo, Peso de Régua, dove Tiago lavorava con il padre nella ferramenta di famiglia. La sua passione già allora era il calcio, in particolare per il tifo sfrenato per la squadra del Benfica. Un amore quello del portoghese coltivato sin dalla tenera età e alimentato dai racconti del padre. Il giovane Tiago si appassiona alla squadra al punto da aprire un blog, intitolato “benficadependente”, dove costantemente segue la squadra e fornisce news ai suoi tifosi, ma anche forti critiche alla dirigenza. Un giorno però, estremamente deluso dal comportamento dell’allora presidente Luis Filipe Vieira, Tiago decide di arrivare fino a Lisbona solo per incontrarlo e dirgli in faccia cosa pensa della sua gestione: il problema per l’attento Tiago era da ricercarsi infatti nella poca passione dei suoi dirigenti per le sorti del club. Un passione di cui lui aveva invece fatto un punto di forza, studiando il funzionamento anche societario del club in ogni suo punto. Ha quindi inizio il suo viaggio alla volta di Lisbona. Un viaggio che ancora non sa ma gli cambierà completamente la vita.

Luis Filipe Vieira
Luis Filipe Vieira

L’incontro della vita

Ed ecco che il giovane Tiago si ritrova, in qualità di socio, di fronte all’uomo che secondo lui è il principale artefice delle ultime deludenti stagioni del suo club del cuore. Ma inaspettatamente stupito dalle doti e dal coraggio che infiamma il giovane, il presidente Vieira offre a Tiago una proposta che non può rifiutare: gli propone infatti in caso di vittoria nelle elezioni, di divenire suo consulente. Così fu ed arrivò per Pinto il primo incarico come responsabile dell’area che comprendeva basket, pallavolo, futsal, hockey su prato e pallamano. Da subito spiccano le sue doti di abile conoscitore del mercato e tutti cominciano a vedere quello che Vieira per primo vide in lui. Nel 2017, Tiago diventa direttore generale della divisione calcio del Benfica al fianco di Manuel Rui Costa, direttore sportivo delle Aquile di Lisbona. Due personalità forti che fanno la storia del club con la vittoria di un campionato e due edizioni della Supercoppa portoghese nelle ultime tre stagioni. Risultati questi raggiunti grazie all’ambizione dei due dirigenti, il cui scopo primario era far crescere il club a livello nazionale ed europeo. Da annoverare sono anche le cessioni che Pinto ha finalizzato ricoprendo letteralmente d’oro il presidente Vieira. Parliamo, tra i tanti, di tre giovani cresciuti nel vivaio del Benfica: Ruben Dias, ceduto al Manchester City per 72 milioni di euro, Joao Felix all’Atlético Madrid per 120 mln e Gedson Fernandes in prestito al Tottenham con riscatto fissato a 20 milioni. L’incasso complessivo sfiora la cifra stellare di 235 milioni.

Ma la sua infuocata anima da tifoso gli costerà non pochi problemi: chiude infatti la stagione 2017/2018 con ben 4 squalifiche. Tiago torna poi a sorridere con l’arrivo del nuovo allenatore Bruno Lage, grazie al quale il Benfica tornerà a vincere nella storica stagione denominata poi della “reconquista”. Ma tutto precipita nuovamente nella stagione 2019/2020 con l’arrivo della pandemia e l’esonero di Lage a quattro giornate dalla fine del campionato. Nonostante il dissenso del suo general manager, Vieira decide infatti di riportare sulla panchina del Benfica Jorge Jesus. Tiago si sente tradito nell’orgoglio e nell’estate del 2020 ufficializza l’addio. La rottura non impedisce a Vieira di ricordarlo come:”sicuramente il general manager più completo che ho avuto al Benfica”. E lo stesso vale per Tiago:”Tutto quello che ho conquistato nel calcio lo devo a lui e gli sarò eternamente grato. Senza la sua benedizione non sarei mai potuto andare via”. 

Tiago Pinto e Josè Mourinho, Roma
Tiago Pinto e Josè Mourinho, Roma

Un nuovo inizio chiamato “Roma”

Tiago è ora uno dei dirigenti più in vista e promettenti del panorama Europeo. E arriva così  la chiamata che aspettava: al telefono Charles Gould, fondatore e CEO della Retexo intelligence, compagnia specializzata nella creazione di strategie per società sportive che propone al portoghese dopo una serie di colloqui andati a buoni di incontrare i nuovi proprietari della Roma. I Friedkin, Dan e Ryan, vedono sin da subito in Pinto il partner perfetto per la loro impresa di ricostruzione, affermando: “Tiago è un talento di livello mondiale. Nelle nostre numerose conversazioni è stato chiaro che la passione per il suo lavoro, la sua mentalità lungimirante e, soprattutto, orientata al successo sono coerenti con la nuova etica della Roma “. Il 1 gennaio 2021 Tiago Pinto viene annunciato come nuovo general manager giallorosso nella seconda direzione americana alla guida del club. L’altalenante gestione dell’ex, James Pallotta, ha infatti deluso i tifosi che sperano ora di trovare nel portoghese l’uomo in grado di tradurre in successi le ambizioni della Roma, a livello italiano ed europeo.

Paulo Dybala e Tiago Pinto - Roma
Paulo Dybala e Tiago Pinto – Roma

Filosofia di una rivoluzione

I primi tempi sono difficili per il portoghese che si fa largo tra una miriade di problemi, primo fra tutti la complicata situazione DzekoFonseca e in seguito il periodo di fermo a causa del contagio da Covid-19. Ma il ds prodigio riesce ad uscire illeso dal periodo di adattamento iniziale, dando a Roma prova delle sue abilità. Il 4 maggio 2021 Tiago Pinto ufficializza sotto gli occhi di una Roma incredula l’arrivo dello “Special One”, José Mourinho. Questo è senza dubbio il primo e in assoluto rivoluzionario colpo messo in atto dal portoghese: la sola presenza del tecnico ha infatti elevato Roma, rendendola se possibile ancora più pericolosamente “special” agli occhi delle sfidanti di Serie A. Pinto ha poi rivoluzionato, digitalizzandolo, anche il settore scouting, ha sistemato i campi di Trigoria e agito anche nel reparto medico sportivo con l’arrivo di Carwin Sharp. Ma l’apice vero e proprio è stato raggiunto quando il 25 maggio scorso mister Mourinho faceva piangere di gioia i suoi tifosi portando nella capitale un titolo che mancava da ben 14 lunghi anni: i giallorossi vincono la Uefa Conference League sotto il cielo di Tirana. 

E se “in principio fu” Mourinho quello che venne dopo non può che giudicarsi decisamente all’altezza: da Tammy Abraham a Matić, fino ai sensazionali (a dir poco) colpi estivi Paulo Dybala e Gini Wijnaldum. I sogni segreti e inconfessabili di ogni tifoso sono diventati realtà e il 26 luglio 2022 un gioioso Paulo Dybala si affaccia dal Colosseo quadrato di Roma per salutare una folla di giallorossi accorsa per festeggiare il nuovo arrivato come un “salvatore”. Perché è davvero così che il ds lo ha fatto sentire, un protagonista al centro del progetto tecnico di mister Mourinho. Dietro il “miracolo” c’è quindi sempre e  ancora lui. E sua è la mano che ha stretto quella dell’ex Psg Wijnaldum sancendo la sua venuta nella Capitale e la gioia sfrenata di ogni romanista. Tutto questo è Tiago Pinto.

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