Ci sono passioni che nascono intrinseche, altre che vengono indirizzate dalla presenza genitoriale, altre ancora che maturano soltanto in età adulta. L’attaccamento ad una squadra che sia di calcio di baseball o di basket, è quanto di più soggettivo possibile ed è proprio per questo motivo che è impossibile fare un censimento dei supporters effettivi al mondo. Tifosi si diventa nel momento in cui ci si identifica in alcuni valori che non necessariamente corrispondono a quelli che ci vengono imposti da piccoli e che soprattutto esulano da qualsiasi forma di campanilismo a cui siamo ormai abituati. Nel campo semantico della parola tifo, l’immagine che per associazione balza subito alla mente è quella di uno stadio di calcio, gremito di appassionati di quello che è ad oggi lo sport con più seguaci in assoluto.
Con la presenza sempre più invasiva di major che hanno commercializzato e reso incontrollabile il sistema economico calcistico, il romanticismo tipico di questo sport è stato lentamente messo da parte. Nonostante ciò, c’è chi ancora ci crede rimanendo legato ai colori che più lo rappresentano e chi continua a sostenere la propria squadra del cuore in campo e fuori, cantando a squarciagola il proprio inno. Tra le tante tifoserie, quella del Liverpool è riconosciuta come una delle più romantiche e attive di tutta Europa. La storia del club è centenaria e con 67 trofei ufficiali i Reds si posizionano al primo posto tra le squadre più titolate di Inghilterra. Vittorie che, ovviamente, hanno contribuito a radunare più di 100 milioni di fan in tutto il mondo.
You’ll Never Walk Alone, una dichiarazione d’amore
A rendere spettacolare tutto ciò che avviene tra le mura amiche dell’Anfield, ma anche in trasferta, è la Kop, la parte degli ultras più affezionata alla squadra pronta a sostenere i propri beniamini sia nei trionfi che nelle disfatte. “When you walk through a storm, hold your head up and don’t be afraid of the dark” (lit. Quando cammini attraverso la tempesta, mantieni la testa alta e non aver paura del buio): è questo l’incipit del coro che gli scousers amano intonare nei momenti salienti di qualsiasi match. Si tratta di You’ll Never Walk Alone, la più dolce delle canzoni da stadio.
You’ll never walk alone, tradotto letteralmente come “Non camminerete mai da soli” è diventata una sorta di dichiarazione d’amore nel suo significato più profondo. Nel 1963, quando nella scena musicale del Merseyside hanno iniziato a farsi strada i Beatles, la colonna sonora del Carousel – poi riadattata da Gerry & The Pacemakers– ha fatto innamorare tutta Liverpool tanto da essere adottata dalla Kop come propria signature tune. A battezzarla come tale è stato Kenneth Wolstenholme, cronista della BBC che, durante la finale della Coppa di Inghilterra al Wembley contro il Leeds, ha definito il coro come il biglietto da visita dei Reds in tutto il mondo.
La sola analisi del testo non basterebbe a spiegare qual è, di fatto, la reale accezione dell’inno che fa battere il cuore a mezza Europa. Ma partiamo dall’inizio. La canzone, scritta per la composizione teatrale del Carousel da Rodgers e Hammerstein, ha il compito di infondere piena fiducia alla protagonista e alla figlia dopo aver affrontato una grave perdita in famiglia. È proprio il padre infatti, morto suicida, a ritornare sulla terra sussurrando quelle dolci parole, in un momento per loro delicato, un esame da superare. In quella situazione, ciò che viene a galla è la totale devozione che la ragazza pone nelle parole del padre, parole che poi la guideranno fino alla fine della rappresentazione. In quella che poi è la versione ripresa dalla rock-band di Liverpool, l’accompagnamento acustico del solo giro di pianoforte ha reso tutto più solenne dando l’impressione che tutti gli attimi siano perfettamente scanditi. Un viaggio immaginario, dalla prima strofa al ritornello, dalla caduta al momento del riscatto.
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È questo ciò che ha fatto innamorare i tifosi del Liverpool della melodia, che inizialmente è stata soltanto presa in prestito per seguire la moda delle hit in voga da cantare allo stadio. Ma, nel momento in cui You’ll Never Walk Alone è uscita da tutte le top charts, la Kop l’ha definitivamente adottata facendola diventare simbolo di ripresa dopo la dolorosa tragedia di Hillsborough del 15 aprile del 1989.
You’ll never walk alone, l’amore in tutta Europa
Con il passare del tempo, anche altre tifoserie hanno fatto di You’ll Never Walk Alone il proprio marchio di fabbrica. Tra le tante si ricordano quelle del Celtic, del Genoa e del Borussia Dortmund. Proprio in occasione della partita del 14 aprile 2016 tra Liverpool e la squadra tedesca, all’Anfield va in scena un vero e proprio spettacolo: circa 45.000 spettatori riunitisi per assistere ai quarti di finale di Europa League, intonano la canzone prima dell’inizio del match con le sciarpe distese dell’una e dell’altra squadra creando un’atmosfera unica nel suo genere. Quella partita, poi, si rivelerà essere una delle rimonte più importanti del Liverpool su campo europeo.
You’ll Never Walk Alone accompagna il Liverpool da ormai 60 anni ed è diventato il ritornello che scandisce i prestigi e i fallimenti dei Reds, ma non solo. Quelle parole riecheggiano per tutta la città, dagli Shankly Gates dell’Anfield ai Docks che percorrono il fiume Mersey: Tutto ciò per sottolineare quanto i Liverpudlian vivano e respirino quella meravigliosa atmosfera, dall’alba fino al tramonto.