Calciomercato, da Neymar all’era dei parametro zero: storia di un’involuzione

Redazione A cura di Redazione
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Il calciomercato è a tutti gli effetti una realtà presente in maniera importante nel calcio moderno. Sebbene sia nato ufficialmente solo negli anni ’50, quando il calcio appassionava già da tempo tutta Italia e non solo, si è ritagliato uno spazio sempre più grande all’interno di questo sport, tanto da diventare una componente ormai quasi imprescindibile. Basta pensare, ad esempio, a quante persone lavorino proprio grazie al calciomercato, a partire dagli agenti dei calciatori, oppure a quante energie gli organi di controllo utilizzino per cercare di regolarlo, attraverso norme e provvedimenti. Nonostante tutto, esso resta ancora oggi un fenomeno in costante evoluzione, che continua a variare e a modificarsi, seguendo sia lo sviluppo del calcio, sia il periodo storico che si vive.

Calciomercato
Calciomercato

Calciomercato, come tutto è iniziato

Col passare degli anni, oltre ai cambiamenti vissuti dal calciomercato, è anche cambiato il modo delle persone di viverlo e approcciarsi ad esso. Quella che forse potrebbe essere considerata la prima vera trattativa risale, infatti, al 1913; un periodo storico lontanissimo da noi. A quell’epoca, ad esempio, squadre come Roma e Napoli avrebbero dovuto attendere ancora più di un decennio per vedere la luce. Un altro club dell’attuale Serie A che non esisteva ancora è la Sampdoria, la quale sarebbe nata solo nel 1946, dalla fusione della Sampierdarenese e dell’Andrea Doria. Quest’ultima, nel 1913 contava già su 13 anni di storia e proprio in quell’estate si rese protagonista di una vicenda molto particolare. I concittadini del Genoa, infatti, si assicurarono le prestazioni di ben due calciatori doriani: Enrico Sardi e Aristodemo Santamaria. I rossoblù, infatti, gli avevano proposto un ingaggio pari a 3 mila lire, ossia circa 15 mila euro attuali.

Per intenderci, basandoci sui dati relativi all’inizio della stagione 2021/2022, lo stipendio più basso all’interno della prima squadra del Grifone è quello di Cambiaso ed è pari a 100 mila euro: circa 6 volte maggiore a quello destinato a Sardi e Santamaria. In ogni caso, all’epoca questo fatto provocò uno scandalo e i giocatori furono accusati di tradimento e di professionismo, ai tempi severamente vietato, e dovettero scontare una squalifica. A circa un secolo di distanza, la situazione è cambiata e non poco, dal momento che i calciatori più pagati al mondo, Messi e Neymar, percepiscono ben 75 milioni di euro lordi all’anno. Allo stesso tempo, inoltre, è andata anche ad evolversi la mentalità delle persone riguardo a queste cifre: infatti, capita ormai spesso che le persone considerino stipendi da 2 o 3 milioni di euro all’anno per i calciatori bassi.

Enrico Sardi e Aristodemo Santamaria
Enrico Sardi e Aristodemo Santamaria

La storia dei record di calciomercato

Se l’evoluzione del calciomercato si nota già dall’ammontare degli stipendi dei giocatori, è ancora più evidente se si osservano le cifre che accompagnano i trasferimenti. La prima volta in cui è stata superata la soglia del milione era il 1975, quando Giuseppe Savoldi venne ceduto dal Bologna al Napoli. A raddoppiare ampiamente questa cifra ci sono voluti solo tre anni, visto che il Vicenza sborsò ben 2,6 milioni per assicurarsi le prestazioni di Paolo Rossi. Un uomo che ha fatto la storia del calciomercato, oltre che quella del calcio, è Maradona, che si trasferì al Barcellona dal Boca Juniors per 7,3 milioni di euro. Ancora più sorprendente è il fatto che El Pibe de Oro venne ceduto solo due anni dopo al Napoli per circa 12 milioni di euro, quasi il doppio.

Insomma, da quel momento in poi la crescita delle cifre di acquisto ha iniziato ad avere un andamento esponenziale e protagonista si è resa anche la Juventus, prima con l’acquisto di Roberto Baggio per 12,9 milioni di euro, nel 1990 dalla Fiorentina, e poi con quello di Gianluca Vialli dalla Sampdoria per 16,5 milioni. Il primo club a raggiungere quota 20 milioni fu poi il Newcastle, con l’acquisto di Alan Shearer dal Blackburn nel 1996. Tornando, però, in Italia, l’Inter sfiorò il tetto dei 50 milioni con il trasferimento di Christian Vieri dalla Lazio, nel 1999 per 46,5 milioni. La soglia, peraltro, fu superata per la prima volta proprio dai biancocelesti, solo un anno dopo, con l’ingaggio di Hernan Crespo dal Parma, che ha avuto un costo pari circa a 56,8 milioni di euro.

Luis Figo e Zinedine Zidane
Luis Figo e Zinedine Zidane

Il titolo di squadra regina del calciomercato del primo decennio degli anni 2000 se lo è guadagnato, però, il Real Madrid, che è riuscito ad inanellare una serie di record, iniziando dall’acquisto di Luis Figo per 60 milioni dal Barcellona nel 2000, proseguendo con quello di Zinedine Zidane nel 2001 per 77,5 milioni dalla Juventus, fino ad arrivare ai 94 milioni sborsati al Manchester United per Cristiano Ronaldo nell’estate del 2009. Insomma, i blancos hanno firmato tutti i record del periodo, continuandosi a superare e giungendo al culmine con l’acquisto di Gareth Bale nel 2013 dal Tottenham, per ben 101 milioni di euro: il primo trasferimento a tre cifre nella storia del calciomercato.

L’acquisto del gallese non è stato, comunque, il più costoso della storia. Il primo trasferimento a batterlo è stato quello di Paul Pogba, quando nel 2016 approdò dalla Juventus al Manchester United per 105 milioni di euro. Nel 2017, poi, il PSG si è garantito le prestazioni di Neymar per ben 222 milioni dal Barcellona, cifra che ha sbaragliato tutti i record e che, ad oggi, non è ancora stata superata.

2017-2019, Neymar e la stagione dei grandi colpi

Gli anni tra il 2017 e il 2020 hanno visto in atto grandi trasferimenti di calciomercato a cifre elevatissime. Ad aprire questa stagione è stato l’acquisto di Paul Pogba dal Manchester United nel 2016, precedentemente citato. Tra l’altro, interessante fu il fatto che la Juventus si era garantita le prestazioni del francese a zero, quattro anni prima, proprio dai Red Devils; una plusvalenza storica quella della Vecchia Signora. Nella stessa sessione di calciomercato, poi, anche i bianconeri si sono resi protagonisti per l’acquisto di Gonzalo Higuain dal Napoli per 90 milioni, finanziato, ovviamente, dalla cessione di Pogba.

L’estate del 2017 non è stata da meno con il trasferimento di Romelu Lukaku al Manchester United dall’Everton, per circa 84 milioni di euro. La scena, però, l’ha guadagnata il PSG con il clamoroso acquisto di Neymar per 222 milioni dal Barcellona, una cifra che ha largamente doppiato il record precedente, riguardante il trasferimento di Pogba. Con questa operazione tutti i tifosi e gli amanti del calcio hanno iniziato a chiedersi fino a che punto si sarebbe potuti arrivare, continuando ad alzare sempre di più l’asticella.

Neymar
Neymar, PSG

Da quel momento, infatti, i club hanno ad effettuare degli acquisti monstre, sebbene nessuno di sia mai effettivamente arrivato a toccare più i 200 milioni. Nella stessa estate, infatti, il Barcellona ha investito parte dei soldi ricavati dalla cessione di Neymar, più precisamente 140 milioni, per portare in Catalogna Ousmane Dembélé dal Borussia Dortmund. Sempre i blaugrana, poi, nella successiva sessione invernale di calciomercato hanno acquistato anche Philippe Coutinho, questa volta per 135 milioni, dal Liverpool. Sempre a metà della stagione 2017/2018 i Reds hanno concluso l’acquisto del difensore Virgil Van Dijk per circa 84 milioni.

Nell’estate del 2018, invece, sono stati due i trasferimenti che si sono distinti in maniera principale: quello di Kylian Mbappé dal Monaco al PSG per 145 milioni di euro e quello di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus per 117 milioni. L’anno successivo, poi, parecchi club si sono letteralmente scatenati a partire dalle spagnole. L’Atletico Madrid, infatti, si è garantito le prestazioni del giovane Joao Felix per 127 milioni di euro dal Benfica; il Barcellona, d’altro canto, ha puntato gli occhi proprio in casa colchoneros acquistando Antoine Griezmann per 120 milioni, oltre ad aver acquistato Frenkie De Jong per 86 milioni dall’Ajax; il Real Madrid, infine, si è aggiunto a questa lista con i 115 milioni di euro sborsati per strappare Eden Hazard dal Chelsea.

Dall’Inghilterra, anche il Manchester United non è stato da meno con l’acquisto di Harry Maguire per 87 milioni dal Leicester, mentre in Germania è stato il Bayern Monaco a distinguersi, investendo 80 milioni di euro per Lucas Hernandez dell’Atletico Madrid. La Juventus, però, non si è voluta smentire e anche lei ha effettuato un grande colpo con l’approdo a Torino di Matthijs De Ligt dall’Ajax per 85 milioni, dopo che proprio un gol dell’olandese aveva contribuito alla deludente eliminazione dei bianconeri ai quarti di finale di Champions League.

Matthijs De Ligt, difensore della Juventus
Matthijs De Ligt, difensore della Juventus

Insomma, al di là delle grandi cifre che hanno riguardato attaccanti e centrocampisti, questa volta anche i difensori hanno avuto modo di essere protagonisti. Con l’estate del 2019 si può dire conclusa la stagione dei grandi colpi, anche perché, da lì a poco, il mondo sarebbe stato stravolto da qualcosa di ben più grande che nessun club al mondo sarebbe riuscito a controllare.

L’arrivo del Covid e l’inversione di tendenza

Mentre giocatori, squadre, agenti e tifosi stavano pensando a quale colpo avrebbe superato i 222 milioni di Neymar, alzando ancora di più i costi all’interno del calciomercato, ad inizio 2020 un virus, quello del Covid-19, iniziava a insinuarsi in sempre più paesi, infettando porzioni sempre più alte di popolazione; così, tra febbraio e marzo le persone si ritrovarono a dover fare i conti con una pandemia globale, che avrebbe fermato e sconvolto la vita delle persone. Allo stesso modo, gli effetti del Covid si ripercossero anche nel mondo del calcio, che dovette arrestarsi per parecchi mesi. Oltre a questo, la pandemia provocò gravi conseguenze economiche, a cui ancora oggi dobbiamo fare fronte, che toccarono da vicino anche i club, che solo nella stagione in corso, 2021/2022, stanno ricominciando a vedere i propri stadi pieni di persone e stanno tornando a incassare dalla vendita dei biglietti. Le squadre hanno dovuto far fronte a perdite e a difficoltà a mantenere gli stipendi dei propri giocatori inalterati.

Calcio, stadio vuoto
Calcio, stadio vuoto

Com’è facilmente intuibile, quindi, tutto questo ha avuto ripercussioni importanti sul calciomercato e la politica del cercare di effettuare il colpo più dispendioso è stata piano piano sostituita con quella basata sulla ricerca dell’acquisto con il miglior rapporto qualità-prezzo. Allo stesso modo, anche gli ingaggi dei giocatori ne hanno risentito, tanto che sempre più spesso si trattano rinnovi al ribasso. Insomma, la pandemia ha modificato totalmente l’andamento del calciomercato che si era registrato fino ad allora. Se, infatti, da quando esso è nato, come abbiamo potuto analizzare prima, il valore dei giocatori era sempre salito in maniera esponenziale, in quel momento la crescita ha iniziato ad arrestarsi. In generale, il timore degli amanti del calcio di arrivare a cifre ancora maggiori rispetto a quelle viste fino ad ora ha iniziato ad affievolirsi.

Non si può certo dire non ci siano più trasferimenti a tre cifre, basta pensare agli acquisti nello scorso calciomercato estivo di Jack Grealish da parte del Manchester City, o a quello di Romelu Lukaku da parte del Chelsea, rispettivamente a 117 e 113 milioni di euro, ma la concezione di “grande colpo” è totalmente cambiata. Quello che si può infatti considerare il grande colpo della scorsa estate è il trasferimento di Lionel Messi dal Barcellona al PSG a parametro zero. Il club francese, lo stesso che detiene ancora il record dell’acquisto più dispendioso nella storia del calcio, però, ha messo a segno anche altri colpi a zero, come l’acquisto di Gianluigi Donnarumma, quello di Sergio Ramos e quello di Georginio Wijnaldum.

Messi (Psg)
Messi (Psg)

Il nuovo calciomercato e l’era dei parametro zero

Possiamo quindi definire aperta un’altra stagione della storia del calciomercato, ossia quella dei parametro zero, che si prospetta ancora più marcata nell’estate del 2022, visto che andranno in scadenza con i propri club parecchie stelle del calcio mondiale. Innanzitutto, si aprirà la corsa a Kylian Mbappé, che è in scadenza con il PSG, così come quella a Paul Pogba, di cui il Manchester United si vedrà privato ancora una volta a zero. Per entrambi si prospetta uno scontro tra le principali squadre del panorama europeo.

Restando nella capitale francese, poi, anche per Angel Di Maria il rinnovo sembra lontano. A questa lista, inoltre, si è aggiunto Paulo Dybala, che, dopo la lunga telenovela riguardante il prolungamento di contratto con la Juventus, sarebbe risultato fuori dai piani della società e avrebbe rifiutato un rinnovo non in linea con le sue aspettative, oltre che Frank Kessie, che seguirà le orme di Donnarumma e Calhanoglu, lasciando il Milan a zero e trasferendosi, molto probabilmente, al Barcellona.

Paulo Dybala, Juventus
Paulo Dybala, Juventus

Tra i giocatori che saranno svincolati la prossima estate ci sono anche altri nomi importanti come quello di Antonio Rudiger del Chelsea, su cui sembra forte l’interesse della Vecchia Signora, Andrea Belotti del Torino, Isco del Real Madrid, Alessio Romagnoli del Milan, Boubacar Kamara, che interesserebbe a parecchie big di Serie A, e Jesse Lingard del Manchester United. Ci sono calciatori, poi, le cui trattative per il rinnovo sono in stand-by e che potrebbero effettivamente partire a zero, come Luis Suarez, Ousmane Dembélé, Alexander Lacazette e Andreas Christensen. Insomma, la lista è lunga e piena di top player che tutte le big cercheranno di accaparrarsi nel prossimo calciomercato.

Alla base del sempre più alto numero di giocatori acquistati a parametro zero c’è il fatto che tanti club non possono più permettersi di mantenere il tetto di ingaggi dell’epoca pre Covid, o comunque non possono alzarlo. Inoltre, per garantire stipendi elevati, molti non possono più spendere le enormi cifre viste in passato. Anche gli stessi giocatori che hanno intenzione di lasciare il proprio club per cercare nuovi lidi sono sempre meno inclini a prolungare il contratto, per il rischio che poi non arrivi un’offerta congrua per lasciarli partire, alla loro squadra di appartenenza. In aggiunta a questo, sono elevate anche le commissioni che chiedono i procuratori dei calciatori. Il cambio di tendenza e di mentalità, insomma, sembra essere attuato, così come possiamo dire di essere entrati in una nuova era del calciomercato e vedremo dove ci porterà.

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