Abbiamo vissuto un 2021 pieno di emozioni nel mondo dello sport, tra i titoli europei conquistati dall’Italia, sia nella pallavolo che nel calcio, passando poi per l’indimenticabile campionato mondiale di Formula 1, vinto da Max Verstappen. Nella stagione ciclistica si è distinto su tutti Tadej Pogačar, professionista del team UAE Emirates che, ancora una volta, ha dimostrato di essere tra i migliori nel panorama UCI. Riviviamo insieme la sua stagione partendo proprio dai primi mesi del 2021.
UAE Tour: giro di casa per il team
Il primo appuntamento importante della stagione per Tadej Pogačar è il giro degli Emirati Arabi Uniti, gara di casa del team UAE Emirates, squadra per cui corre il campione sloveno. Il percorso prevede una distanza di 1041 km, da percorrere in sette tappe dal 21 al 27 febbraio. Nonostante il giro non sia tra i più importanti a livello mondiale, ci sono diversi nomi di rilievo nella starting list, tra cui il nostro Filippo Ganna, Adam Yates e il campione del mondo di ciclocross Mathieu Van der Poel. La prima tappa viene vinta proprio dall’olandese, ciclista del team Alpecin-Fenix, che guadagna dunque la maglia di leader. Ma già alla seconda tappa, Pogačar conquista la prima posizione in classifica generale, nonostante a vincere sia Filippo Ganna.
La tappa regina di questo tour degli Emirati Arabi è la terza, frazione di montagna con traguardo in salita, il terreno preferito del ciclista sloveno. È proprio il classe 1998 che taglia per primo il traguardo sul monte Jabel Hafeet, vincendo questa gara e consolidando la propria posizione nella graduatoria, grazie ad un incremento del distacco dai corridori che seguono. Lo sloveno riuscirà poi a mantenere la leadership della classifica fino all’arrivo ad Abu Dhabi, vincendo così il primo giro della stagione e chiudendo l’intero percorso in appena 24 ore di attività.
Strade Bianche, un ottima top 10
È tra le colline della Toscana che Pogačar corre la prima grande corsa in linea dell’anno. Ciò avviene il 6 marzo 2021: ci troviamo allo Strade Bianche, che parte da Siena per far rientro nella stessa città, in Piazza del Campo, dopo 184km con un discreto dislivello, ma soprattutto tanto sterrato. Non è chiaramente il terreno ideale per uno scalatore come il corridore del team UAE: in queste condizioni serve notevole massa muscolare più che leggerezza, anche se Egan Bernal, scalatore e uomo di punta del team Ineos, è riuscito a fare la differenza in questa gara.
È il caso di Van der Poel, che stacca tutti e va a vincere l’edizione 2021 di questa corsa. A farne le spese è chi ha già corso recentemente l’UAE Tour, proprio come Pogačar che, dopo appena sette giorni dall’ultima gara negli Emirati, chiude in settima posizione a Siena, decisamente niente male considerando tutte le difficoltà presentate dal percorso.
Tirreno-Adriatico, un’altra vittoria nei giri a tappe
La 56ª edizione della Tirreno-Adriatico parte da Lido di Camaiore, in provincia di Lucca, per arrivare poi a San Benedetto del Tronto, provincia di Ascoli Piceno. Abbiamo già visto come il corridore sloveno sia particolarmente abile nelle corse a tappe e come un percorso da 1109 chilometri con 7 frazioni sia adatto alle sue caratteristiche. Nelle prime tre tappe, il ciclista dell’UAE Emirates resta silente, per poi sferrare l’attacco alla quarta tappa, lì dove gli riesce meglio, in salita. È lì che il corridore di Komenda riesce a fare la differenza più che su ogni altro terreno, senza mettere assolutamente in discussione la sua completezza: molti si ricorderanno infatti quella cronometro finale alTour de France del 2020 dove, con una prestazione esagerata, riuscì a sfilare la maglia gialla al suo connazionale Primož Roglič.
Grazie anche a quella magnifica gara, lo sloveno si guadagna la maglia di leader della classifica generale che porterà fino a San Benedetto del Tronto, grazie anche ad una strepitosa prestazione a cronometro che lo vede piazzarsi in quarta posizione di tappa, appena un secondo alle spalle di un crono-man puro come Filippo Ganna. Come se non bastasse, Pogačar si aggiudica anche la classifica scalatori e la classifica giovani della Tirreno-Adriatico.
Atleta completo, corridore di classiche
Le gare da un giorno solo sono ben diverse da quelli che possono essere i giri a tappe. In queste corse speciali non hai tempo per rifiatare, devi dare sempre tutto, dall’inizio alla fine, e (s)finirti al raggiungimento del traguardo. Ebbene, Pogačar in questo 2021 ci ha dimostrato anche che è capace di tutto questo. Dopo un terzo posto al giro dei Paesi Baschi ed essere stato costretto a saltare la Freccia Vallone a causa di una positività al Covid nel suo team, il fenomeno sloveno si presenta il 25 aprile alla Liegi-Bastogne-Liegi, prima classica monumento della stagione, caratterizzata dai suoi numerosissimi strappi in salita. Il percorso prevede 259 chilometri e 4600 metri di dislivello.
Pogačar riesce ad allungare su una serie di rivali, tra cui il suo connazionale, Roglič, e resta in gruppo, fino alla fine, con il campione del mondo su strada, Julian Alaphilippe. È proprio con lui che si gioca la vittoria a poche centinaia di metri dal traguardo, così parte la volata che vede uscire vincitore il ciclista dell’UAE Emirates, che aggiunge al suo palmares la sua prima classica. La gara è durata 6 ore e 39 secondi per il classe 1998, con una velocità media di 38,9 km/h: numeri spaventosi.
La difesa della maglia più importante: bis al Tour de France
Il Tour de France 2021 è stato probabilmente condizionato dalle cadute dei primi giorni. Tra queste anche quella di Primož Roglič della Jumbo Visma, contendente di Pogačar per la vittoria finale. I due avevano già dato spettacolo al Tour del 2020, e questa doveva essere l’occasione del riscatto per Primož, ma alla terza tappa cade rovinosamente.
Per Pogačar sembra essere tutto davvero troppo facile: già alla tappa numero 8 stacca tutti i diretti rivali per la maglia gialla di leader della classifica generale; poi vince le tappe 17 e 18, rispettivamente sul Col du Portier e sul Luz Ardiden. Gli manca solo l’impresa del Mont Ventoux, tappa numero 11, per rendere indimenticabile questo Tour de France, ma Wout Van Aert, non uno scalatore puro (ma lui non lo sa), decide di arrampicarsi sulle pendenze di uno dei monti più duri di Francia come se pesasse 50 chili. Fatto sta che Tadej Pogačar vince per la seconda volta consecutiva il giro a tappe più importante del mondo, insieme alla maglia a pois per la classifica scalatori e la maglia bianca di miglior giovane, confermandosi uno dei ciclisti più importanti a livello globale nonostante abbia ancora 23 anni.
Dalle Olimpiadi al Lombardia: quello che (forse) non ti aspetti
Pochi giorni dopo aver vinto il Tour de France, il 2021 di Pogačar prosegue con la gara olimpica su strada di Tokyo: un percorso con un dislivello elevatissimo dove verrebbe da pensare che chi non ha riposato abbastanza potrebbe farne le spese. Ma qui si tratta di un campione fuori dal comune: Pogačar riesce a chiudere in seconda posizione la volata per l’argento, alle spalle solo di Van Aert. Regala dunque un bronzo alla Slovenia anche in questa situazione tanto particolare dove il caldo giapponese è stato determinante.
L’ultima grande gara della stagione per Pogačar è il Giro di Lombardia, classica delle foglie morte che viene corsa il 9 ottobre. Anche in questo caso la prestazione dell’atleta dell’UAE Emirates è impressionante: riesce a battere anche Fausto Masnada allo sprint finale e vincere un’ulteriore gara. Così si chiude la stagione 2021 su strada del fenomeno sloveno, che porta a casa la bellezza di tredici vittorie, un giro degli Emirati Arabi, una Tirreno-Adriatico, un giro di Slovenia, un Tour de France e un bronzo nella gara olimpica. Nelle ultime settimane, Pogačar si è mosso anche in direzione ciclocross, e i grandi di questa disciplina cominciano a tremare.