Nove punti in classifica frutto di due vittorie e tre pareggi. Ma il problema in casa Viola è relativo – e non è novità di questi giorni – all’attacco. I profili offensivi a disposizione di Italiano stentano a decollare, tra infortuni, scarso rendimento ed aspettative, forse, eccessivamente elevate. L’investimento dello scorso gennaio per Cabral, l’acquisto estivo di Jovic, il reintegro in rosa dell’iniziale esubero Kouamé, nonché il ko fisico di Nico Gonzalez. Tra questi giocatori, gli unici ad aver segnato sono stati gli ultimi tre, rispettivamente un gol a testa. Male, malissimo se si considera che l’argentino ha segnato al minuto 90 dell’ultimo match contro l’Hellas Verona ed il serbo, al contrario, non segna dalla prima giornata contro la Cremonese.
In mezzo, il basso minutaggio a disposizione del brasiliano ex Basilea e la sorprendente continuità di rendimento dell’ivoriano, autore fino ad ora di un gol ed un assist. Unica nota positiva in un mare di pensieri che attanagliano il tecnico della Fiorentina, il recupero di Nico Gonzalez. Firenze aspetta una svolta, dal punto di vista tattico e dal punto di vista del gioco. Chi ha avuto relativa costanza è stato finora Riccardo Sottil che, assieme all’ivoriano e Jovic, è stato l’uomo più utilizzato nel tridente, confermando i progressi estivi. Ora che è tornato l’argentino, ci sarà un dubbio in più nella testa di Italiano, orientato e desideroso di cambiare questo trend negativo proveniente dalle prime punte.
Fiorentina, Cabral e Jovic deludono: problema tattico per Italiano
La cessione di Dusan Vlahovic ha creato un problema non da poco in casa Fiorentina. Gli inserimenti, le incursioni ed i movimenti all’interno dell’area di rigore del serbo sono ormai un lontano ricordo. Il gioco di Italiano, in tal senso – volendo il tecnico dominare la partita dal punto di vista del palleggio – non sempre aiuta le prime punte. Troppo coinvolti nel gioco e spesso lontani dalla porta, Jovic e Cabral hanno fino ad ora trovato grandi difficoltà nel presenziare in area e sfruttare il loro fisico per favorire i compagni. Mentre l’anno scorso l’incursore post-Vlahovic diventò Torreira, quest’anno sembra mancare l’apporto delle mezz’ali e degli esterni dentro l’area. Sottil ed Ikoné amano ricevere palla larghi per poi inventare e Barak sta ancora ambientandosi da interno di centrocampo: un’ulteriore problema per il tecnico ex Spezia, detto delle underperformance degli attaccanti centrali.
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La temporanea soluzione di Kouamé come prima punta può favorire il gioco verticale della Fiorentina, ma di certo non esalta le qualità principali dell’ex Anderlecht. Amante dello spazio, attaccante moderno per movenze in profondità e tagli alle spalle del difensore, l’ivoriano ha certamente mostrato grandi miglioramenti tecnico-tattici dopo l’esperienza al Genoa ed in Belgio, ma difficilmente potrà mantenersi su queste prestazioni e questi numeri. Il reintegro in gruppo di Nico Gonzalez, d’altro canto, toglierà spazio sull’esterno d’attacco ad uno tra lui, Sottil ed Ikoné. Questo perché l’argentino sembra essere l’unico esterno in grado di andare ad occupare l’area di rigore, inserendosi e raccogliendo il lavoro ed il cross dalla corsia opposta. Nonostante la modesta statura ed il fisico apparentemente minuto, l’ex Stoccarda ha le qualità per andare a colpire di testa e presenziare nell’area di rigore per concludere l’azione.
Fiorentina, suggestione Italiano: Nico Gonzalez falso nueve
Notizia più positiva non poteva quindi esserci per il tecnico della Viola. Il ritorno in campo contro l’Hellas Verona, il mancato impiego con l’Argentina e la possibilità quindi di allenarsi per guarire dall’infortunio al tallone. Ora Nico Gonzalez è pronto a riprendersi la Fiorentina, di cui è stato leader tecnico e decisivo per la qualificazione in Conference League già nel finale della passata stagione. L’idea di Italiano è quella di avvicinarlo alla porta, oltre che farlo spaziare dentro l’area di rigore facendolo partire dall’esterno. Vedere ed immaginare l’argentino falso nueve non è utopia: agile, scattante, con fantasia ed idee. Rappresenterebbe certamente un’alternativa di valore e qualità alla staticità fisica di Cabral e Jovic, apparsi fino ad oggi pesci fuor d’acqua e fisicamente non brillanti.
Tante soluzioni grazie a Nico Gonzalez quindi per Italiano: attacco della profondità, chiusura dell’azione sul lato del debole, inserimenti alle spalle della prima punta o prima punta mobile stessa. Fantasia ed imprevedibilità al potere in casa Fiorentina. L’obiettivo comune rimane quello di aumentare il bottino alla voce gol e scalare la classifica, che non piange ma potrebbe essere migliore. Le aspettative sono alte, la rosa è certamente competitiva, i gol degli attaccanti arriveranno. Con Nico o grazie a Nico: Firenze ha (ri)trovato il possibile tuttofare dell’arco offensivo, pronto a sferrare la sua freccia più rapida ed insidiosa. Ci sarà un motivo se in zona Franchi viene chiamato Speedy Gonzalez.