Formula 1, Leclerc come Senna e Schumacher: il talento supera la macchina

L’impresa di Leclerc (problema all’acceleratore) ricorda la leggenda di Senna e Schumacher: vincere nonostante i guai meccanici

Lorenzo Bosca A cura di Lorenzo Bosca
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Negli ultimi sei giri del Gran Premio d’Austria, Charles Leclerc ha compiuto un’impresa al cardiopalma. Un’azione destinata di diritto ad entrare nella storia della Formula 1 al fianco di quelle compiute da leggende assolute di questo sport, che hanno fatto del talento l’essenza della loro carriera. Sul tracciato di Spielberg infatti il pedale dell’acceleratore della F1-75, ha tradito il monegasco, rimanendo in parte premuto (circa del 20-30%) anche quando il pilota andava a rimuovere completamente il piede da esso. “Cosa sta succedendo all’acceleratore?” ha dichiarato Leclerc via radio, prima di aggiungere: “Non avete idea di quello che sta combinando l’acceleratore, anche il cambio non funziona bene”. Nonostante l’inconveniente, l’alfiere in tuta rossa è stato in grado di portare il proprio bolide al traguardo, domando e compensando con il freno l’eccesso di velocità incredibilmente fastidioso in curva. Un’impresa non di poco conto dunque, che ha trasformato un amaro imprevisto in un piacevole successo. 

Binotto e Leclerc
Binotto e Leclerc

Leclerc e Binotto: “Problema meccanico, acceleratore bloccato al 20-30%”.

“E’ stata una gran bella gara. Il passo c’era ed abbiamo fatto una bella lotta con Max. Il finale però è stato incredibilmente difficile perché avevo un problema all’acceleratore: a bassa velocità si bloccava al 20-30%. E’ stato molto complicato, ma siamo riusciti a portare la macchina al traguardo e a vincere, quindi sono molto contento” ha dichiarato Leclerc ai microfoni di Sky Sport poco prima di salire sul gradino più alto del podio. Sull’episodio anche il team principal Mattia Binotto: “Penso che gli aspetti positivi di oggi siano tanti, a partire dalla vittoria. Sono felice per Charles, era importante per lui, ha fatto una gara fantastica. Abbiamo fatto 2 successi consecutivi in 2 fine settimana, prima Silverstone e ora in Austria, ci lascia ben sperare per le prossime. Ero molto deluso per quello che era accaduto a Carlos, ma anche così nervoso che negli ultimi 4 giri, con il problema avuto da Leclerc, ho smesso di guardare la gara. Facevo tutt’altro, non guardavo i dati, ascoltavo solo le comunicazioni degli ingegneri sperando che potessimo arrivare in fondo. Non siamo a riparo con i problemi di affidabilità, dobbiamo migliorarci. Dobbiamo capire e cercare di trovare soluzioni per il breve termine. La prima analisi rivela un problema meccanico, non elettronico”.

Michael Shumacher, Benetton
Michael Shumacher, Benetton

Schumacher e Senna, il talento oltre la macchina

Nella ultrasettantenne storia della Formula 1, abbiamo già assistito ad azioni simili a quelle compiute ieri dal classe 96’ fra le colline della Stiria. E non c’è da stupirsi dunque come dopo le ultime curve percorse dal ferrarista, i paragoni con le leggende del passato siano tornati a mente nei ricordi degli appassionati più esperti di questa competizione.  Come non rammentare quanto realizzato da Michael Schumacher nel Gran Premio di Spagna del ‘94. Tra le curve di Barcellona, il tedesco allora in Benetton, rimase in gara con solamente la quinta marcia a disposizione e concluse quindi il GP grazie ad un enorme lavoro di correzione e di interpretazione della propria vettura, cambiando stile di guida in corso d’opera. Discorso simile per un’altra icona dell’automobilismo: Ayrton Senna. Risuonano ancora nelle strade brasiliane le urla del pilota stremato, dopo aver perso prima la quarta marcia e poi tutte le altre ad eccezione della sesta. Con una macchina pressoché ferma in curva ancora oggi ci si interroga su come abbia fatto Ayrton non solo a concludere, ma anche a vincere (per la prima volta in carriera) il Gran Premio di casa. Paragoni importanti quindi, per alcuni scomodi e per altri affrettati, ma se dal Gp d’Austria abbiamo imparato una insegnamento è che Charles Leclerc non ha di certo paura di sopportare la pressione.   

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