Formula 1, il pagellone dell’Austria: Verstappen e Norris ancora amici?

Un folle GP di Austria ha visto la vittoria di Russell, davanti a Piastri e Sainz: riflettori puntati sull'incidente fra Verstappen e Norris, che rischia di compromettere l'amicizia tra i due

Lorenzo Ferrai A cura di Lorenzo Ferrai
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Dietro la visiera del casco non c’è amicizia che tenga. Soprattutto quando ci si gioca la gloria. Max Verstappen avrà pensato questo al giro 64 del gran premio d’Austria, quando non si è fatto pregare e ha chiuso la porta in faccia al grande amico Lando Norris in curva 3. Duello che si protraeva da diversi giri: sorpassi, controsorpassi, staccate al limite e ruote fumanti. Il contatto è stato inevitabile. Leggero ma letale, specialmente per Lando, che ha dovuto abbandonare una gara dove stava perfino accarezzando la vittoria.

Invece, Super Max non ha fatto sconti nemmeno all’amico fraterno, il suo compagno di simulatore. Il duello rusticano fra i due è stato, per l’appunto, letale per Norris, mentre Verstappen ha limitato i danni, chiudendo quinto. E chi ha vinto? Nientemeno che George Russell, letteralmente il meno atteso. Un vero e proprio colpaccio, cercato e trovato dall’inglese, staccato dai primi due ma pronto a cogliere quell’occasione, puntualmente arrivata.

Secondo Piastri e terzo Sainz, che porta a podio una Ferrari altalenante, mitigando la giornata storta in cui è incappato Leclerc. Charles si è trovato vittima incolpevole della bagarre in curva 1, con Oscar e Perez, rientrando subito ai box per cambiare l’ala e precipitando in fondo al gruppo. Ottima prova delle Haas, sesto Hulkenberg e ottavo Magnussen. Inezie, in un folle GP d’Austria caratterizzato da un rapporto che può incrinarsi, sulla falsa riga di Hamilton-Rosberg.

Russell rapace

  • Podio Austria: 10 e LODE. Russell primo, Piastri secondo, Sainz terzo. Spazio extra per un avvenimento non preventivato, ma dettato dalla spettacolarità del duello fra Verstappen e Norris, “risoltosi” nella maniera più logica. Chiaro sintomo di come, in questa Formula 1 apparentemente scritta a priori, nulla sia scontato. MAI VISTO QUESTO.
  • George Russell: 10. Alzi la mano chi avrebbe scommesso anche solo un centesimo sulla sua vittoria. Nessuno, ma probabilmente neanche lui. Poi ovvio, il patatrac Verstappen-Norris gli ha dato una grossa mano, ma intanto lui era lì. Guardingo e, forse a un certo punto in attesa del colpo di fortuna. Che puntualmente è arrivato. Giorgione non si è fatto scappare l’occasione. Veramente baciato dalla sorte, ma merita un grande applauso. RAPACE.
  • Oscar Piastri: 9. Il brutto anatroccolo di casa McLaren si prende la scena, dopo uno scintillante duello che ha estromesso gli uomini del momento. Oscar ha dato uno schiaffo al compagno nella Sprint, mostrando i muscoli anche a un rivale ostico come Norris. Vola in gara, specialmente nell’ultimo stint, dove piazza due magici sorpassi all’esterno di curva 6, su Hamilton (7) e Sainz. Follia pura. Peccato per quel track limits in qualifica, che l’ha costretto a partire settimo. Un what if grande quanto il Red Bull Ring. BRILLANTE.
  • Haas: 8. Dopo una serie di gare ai margini della top 10, sono arrivati i tanto agognati punti. Quello scontro fratricida avrà fatto prendere un coccolone a Komatsu. Hulkenberg (8) e Magnussen (7) non si sono risparmiati, come al solito, ma hanno avuto la grande lucidità di captare la possibilità di raccogliere un grande risultato. Obiettivo raggiunto, settimo posto nei costruttori più saldo che mai. SOLIDI.
  • Daniel Ricciardo: 7. Nel far west austriaco, si rivede il vecchio Daniel. Meno spettacolare, ma più esperto e ragionatore. Sfrutta le mancanze e le sfortune altrui, per portare una Racing Bulls (7) bilanciata a punti. Piccoli segnali di risveglio, forse non è ancora pronto per la pensione. LUCIDO.
  • Carlos Sainz: 6. Meno spettacolare di altri, è comunque costante e piuttosto solido nel condurre al traguardo una Ferrari (6) altalenante, che ha riscontrato non pochi problemi in questo week-end. Quinto nella Sprint, terzo in gara, con molta fortuna. Alla fine la pagnotta l’ha portata a casa e questi 15 punti sono un buon bottino in ottica costruttori. Bravo Carlos, però adesso devi dirci dove correrai il prossimo anno. ENIGMATICO.
Charles Leclerc
Charles Leclerc @Twitter

Leclerc frustrato

  • Verstappen e Norris: 5. Anche stavolta, pur senza arrivare sul podio, la copertina se la prendono loro. Danno spettacolo nella Sprint, poi sono protagonisti di un duello mozzafiato alla domenica, con sorpassi e controsorpassi, terminato poi nella maniera più “logica”. Lando accusa Max, Max accusa Lando. Braccio di ferro che fa scricchiolare un’amicizia, esattamente come successo fra Hamilton e Rosberg. Super Max è quello che ha le colpe principali, e ha persino limitato i danni con la quinta posizione e una penalità scontata in gara. Ma Lando continua a buttare via punti preziosissimi: siamo già a tre vittorie sfumate. Però li dobbiamo ringraziare entrambi, hanno movimentato (e non poco!) la seconda parte di gara. Ora sarà interessante vedere i comportamenti nei prossimi duelli che intraprenderanno. BAD BOYS.
  • Charles Leclerc: 4. L’epilogo del week-end austriaco lascia spazio a ogni tipo di critica nei suoi confronti. Non è sereno, l’abbiamo visto, ma ora sembra aver perso anche il suo punto forte, la qualifica. A bordo di una Ferrari nervosetta, tenta l’azzardo e sbaglia all’ultima curva in Q3. Logico che partendo in mezzo al gruppo, i guai siano dietro l’angolo. Non è tutta colpa sua, sia chiaro, le prova tutte e arriva ai margini della zona punti. Un autentico miracolo in una gara senza Safety car. Ma è pur vero che, dopo l’ebbrezza di Monaco, sembrano riapparsi i vecchi fantasmi. Forse il karma lo sta ripagando in negativo. FRUSTRATO.
  • Race direction: 3. Sempre un po’ di confusione quando c’è da assegnare una penalità. Dall’unsafe release di Verstappen ai track limits di Norris. La direzione gara non è apparsa lucidissima, anche nelle penalità post-incidente fra Max e Lando. Il primo ha scontato i 10 secondi in gara, ed è apparso chiaramente quello più colpevole, mentre l’inglese, con tutta probabilità, dovrà arretrare di tre posizioni a Silverstone. C’è qualcosa che non va. DIVISIVA.
  • Sergio Perez: 2. In altre circostanze, sarebbe stato lui ad approfittare del patatrac fra i due bad boys. Invece lo vediamo staccatissimo, l’ultimissimo dei primi, capace di terminare la gara persino alle spalle di Hulkenberg. E pensare che ha avuto anche il rinnovo di contratto. MAH…
  • Fernando Alonso: 1. Ormai è in caduta libera. Zero spunti, zero velocità su un’Aston Martin (3) che ha smarrito sé stessa. Nando non può fare miracoli e questa situazione comincia a pesargli, come dimostra la ruotata rifilata a Zhou (5). Errore di valutazione non da lui, segno che il nervosismo la fa da padrone. CONFUSO.

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