Anche quest’anno andrà in scena il Golden Foot, che il 21 dicembre celebrerà la sua ventesima edizione. Si tratta di un premio internazionale che viene assegnato ai calciatori che abbiano compiuto almeno 28 anni e che si siano distinti per meriti sportivi, sia a livello individuale che di squadra, e per la loro personalità. L’evento si svolge in una serata di Gala nella magnifica cornice di Montecarlo. Ogni giocatore sogna di imprimere la propria impronta e far parte della storia della Promenade des Champions.
Può essere considerata come una Walk of Fame con vista sul lungomare dove si possono ammirare le impronte e gli autografi dei vincitori di ogni edizione. Per questo motivo ciascun giocatore può essere premiato una sola volta. La ventesima edizione del Golden Foot rappresenta una svolta nel mondo del calcio. Per la prima volta in assoluto ci sarà anche la Women’s Nomination, riservata ovviamente al calcio femminile. Tra le candidate all’ambito premio ci sarà anche Onome Ebi.
Una vera e propria icona del calcio femminile africano. Onome Ebi rientra tra la trenta candidate per la vittoria della prima edizione del Golden Foot in ambito femminile. Una leader dentro e fuori dal campo, la nigeriana è ancora attiva nel rettangolo verde nonostante quest’anno abbia spento 39 candeline. Una lunga carriera che ha portato Ebi a giocare in giro per tutto il mondo. Dalla Svezia alla Cina, passando per la Turchia e la Bielorussia, fino ad arrivare alla Spagna. L’attuale difensore del Levante Las Palmas è tra le giocatrici più conosciute in patria, oltre che tra le più rappresentative. Proprio in Nazionale con la Nigeria, Ebi è diventata la prima africana, tra maschi e femmine, a disputare ben cinque edizioni dei Mondiali. Inoltre, la nigeriana è impegnata anche nel sociale, in particolare con diverse opere di beneficienza. Adesso sogna Montecarlo, ma la sua carriera non è sempre stata tutta rose e fiori.
Golden Foot 2022, Onome Ebi: dagli esordi ai primi titoli
Dopo l’esperienza in patria al Bayelesa Queens, Onome Ebi si trasferisce in Svezia all’età di 26 anni. La prima esperienza lontano dalla Nigeria della candidata al Golden Foot è con il Pitea IF, mentre l’anno successivo passa al Djurgarden. Poi tre anni in Turchia prima con il Luleburgaz 39 Spor e dopo con l’Atasehir Belediyesi, squadra grazie alla quale si affaccia nel mondo del calcio internazionale. Infatti, nell’agosto del 2012 Ebi fa il suo esordio assoluto nella UEFA Women’s Champions League. Ancora una parentesi in Svezia al Sunnana SK, prima di raggiungere la Bielorussa e conquistare i suoi primi titoli. Al primo anno al FK Minsk, la giocatrice nigeriana vince il campionato, la Coppa di Bielorussia e la Supercoppa bielorussa, trofeo che riuscirà a conquistare anche nel 2015. La sua avventura continua in Cina, dove Ebi sceglie di indossare la maglia dell’Henan Huishang per quattro anni. Lo scorso settembre è tornata nel panorama del grande calcio femminile, traferendosi in Spagna al Levante Las Palmas.
Golden Foot 2022, Onome Ebi: icona della Nigeria e record ai Mondiali
La carriera di Onome Ebi a livello di club ha avuto pochi momenti di splendore, ma non si può dire lo stesso di ciò che è riuscita ad ottenere con la Nigeria. E proprio i risultati con la Nazionale l’hanno portata, probabilmente, ad essere tra coloro che potranno partecipare alla serata di Gala per la premiazione del Golden Foot. Nel 2003 Ebi ha disputato il primo Mondiale con la maglia della nazionale nigeriana. Le grandi soddisfazioni sono arrivate negli anni successivi. Il difensore classe 1983 è riuscita a vincere la Coppa delle Nazioni Africane femminile in ben tre occasioni, nel 2010, nel 2014 e nel 2016.
Ebi, però, è stata celebrata per quanto conseguito ai Mondiali. La nigeriana conta ben cinque partecipazioni alla Coppa del Mondo femminile con le Super Falcons (2003, 2007, 2011, 2015, 2019), diventando la prima africana, tra maschi e femmine, a raggiungere questo traguardo. “Ho raggiunto quello per cui sto lavorando da sempre” dichiarò in un’intervista Ebi. Eppure la partecipazione della giocatrice al Mondiale del 2019 fu a forte rischio.
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Nel 2016 Onome Ebi subì un’infortunio alla mano. Fu costretta ad operarsi e restò lontana dal terreno di gioco per un anno. Un periodo di tempo molto lungo, che portò la candidata al Golden Foot a riflettere anche su un eventuale ritiro all’età di 34 anni. La nigeriana, forte del suo spirito guerriero, decise di non mollare e riuscì a recuperare in tempo per la Coppa del Mondo. Dopo quattro eliminazioni consecutive alla fase a gironi, Ebi riuscì a conquistare per la prima volta con la Nigeria l’accesso alla fase ad eliminazione diretta, dove dovette arrendersi agli Stati Uniti negli ottavi di finale. Lo scorso luglio la Super Falcons hanno conquistato la semifinale della Coppa d’Africa femminile, battendo il Camerun grazie alla rete di Rasheedat Ajibade. Un successo che ha permesso alla Nigeria di qualificarsi per il Mondiale 2023 e che darà la possibilità ad Ebi di raggiungere la sua sesta partecipazione.
Golden Foot 2022, Onome Ebi: l’impegno nel sociale con Mata
Una calciatrice di tale spessore non poteva non avere un ruolo importante anche fuori dal campo. “Amo rispettare le persone perché penso che mi aiuti a fare ciò che faccio oggi” è il motto di vita di Onome Ebi. Così, la calciatrice nigeriana ha deciso di aderire all’associazione benefica Common Goal. Si tratta di un progetto ideato da Juan Mata, giocatore del Galatasaray e anche lui nella lista di coloro che sognano Montecarlo, con lo scopo di devolvere l’1 per cento del proprio stipendio a favore di organizzazioni legate al mondo del calcio. Ebi stessa ha spiegato le motivazioni che l’hanno spinta a prendere questa scelta nel 2019: “So cosa ho attraversato crescendo e quello che i giovani stanno vivendo oggi, in particolare in Nigeria. Ecco perché voglio aiutare la società ed i giovani a raggiungere i loro obiettivi”. Risultati sportivi ed impegno nel sociale, Onome Ebi merita di far parte della Promenade des Champions.