Golden Foot 2022, da Beckenbauer a Papin: Montecarlo celebra le sue leggende

Il Golden Foot 2022 si avvicina: per l'occasione ricordiamo le leggende, come Beckenbauer e Papin, che sono diventate eterne a Montecarlo dal 2010 al 2013

A cura di Gabriele Turchetti 10 Minuti di lettura
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La stagione in corso verrà ricordata come la prima in cui il Mondiale verrà disputato in inverno. Il 18 dicembre conosceremo il nome della Nazionale che alzerà al cielo la Coppa del Mondo. Tre giorni più tardi, prima di tornare in campo, ci sarà la serata di Gala per la celebrazione del Golden Foot. Un premio che è arrivato alla sua ventesima assegnazione e che può essere ricevuto dai giocatori che hanno compiuto almeno 28 anni e che si siano distinti per i risultati sportivi, individuali e di squadra, e per la loro personalità.

L’ultimo ad entrare a far parte della prestigiosa Promenade des Champions, situata nella meravigliosa cornice di Montecarlo, è stato l’attaccante del Liverpool Mohamed Salah. Oltre a questo premio, viene assegnato anche il Golden Foot Legends Award. Si intuisce facilmente che si tratta di un riconoscimento per quelle personalità, quelle legende, che hanno segnato la storia del calcio. Scopriamo i campioni, come Franz Beckenbauer e Jean Pierre Papin, che sono stati premiati dal 2010 al 2013 con il Golden Foot.

Giancarlo Antognoni
Giancarlo Antognoni

Golden Foot, Legends Award 2010: con Beckenbauer c’è Antognoni

Nella serata di Gala per la celebrazione del Golden Foot sono presenti anche le leggende, che hanno un premio tutto loro, ovvero il Golden Foot Legends Award. Nell’edizione del 2010 furono premiati cinque campioni e la prima stella ad accendersi a Montecarlo fu quella di Franz Beckenbauer. Considerato tra i difensori più forti della storia del calcio, il Kaiser ha vinto tutto ciò che poteva con la maglia del Bayern Monaco. Il tedesco ha conquistato anche un Europeo ed un Mondiale con la Germania, oltre ad essere diventato il primo difensore a ricevere per due volte il Pallone d’Oro. Ci fu anche un po’ di Italia nella serata del Golden Foot del 2010. A brillare a Montecarlo fu anche la stella di Giancarlo Antognoni. Il centrocampista classe 1954 è stato per quindici anni la bandiera ed il capitano della Fiorentina, con la quale ha sollevato al cielo anche una Coppa Italia. Impossibile, poi, dimenticare l’impresa con la Nazionale italiana in occasione del Mondiale del 1982.

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La terza leggenda ad essere premiata nella serata di Gala del 2010 fu Carlos Dunga. Il centrocampista brasiliano ha iniziato la propria carriera in patria, vincendo alcuni titoli tra Internacional e Vasco da Gama. Un importante trascorso anche in Italia, con le maglie di Pisa, Fiorentina e Pescara. Con il Brasile ha vinto il Mondiale nel 1994 da giocatore e la Copa America nel 2008 da commissario tecnico. Forse è meno conosciuta la quarta leggenda che ha ricevuto il Golden Foot. Stiamo parlando di Francisco Varallo, icona del calcio argentino tra gli anni trenta e gli anni quaranta. Il Pancho vinse diversi titoli a livello nazionale, ma soprattutto conquistò la Copa America del 1937 con l’Argentina. Concludiamo la parate delle stelle del 2010 con Hugo Sanchez, leggenda del calcio messicano con un passato importante in Spagna con le maglie di Atletico Madrid e Real Madrid. Con i Blancos l’attaccante di Città del Messico ha vinto numerosi titoli nazionali ed internazionali.

Javier Zanetti all'Inter
Javier Zanetti all’Inter

Golden Foot, Legends Award 2011: a Montecarlo le leggende parlano milanese

Non sonno presenti italiani tra le leggende premiate nell’edizione del 2011 del Golden Foot, ma ben tre dei cinque giocatori celebrati a Montecarlo sono stati protagonisti con la maglia dell’Inter e del Milan. Partiamo subito, ovviamente, con Javier Zanetti. Oggi vicepresidente della Beneamata, l’argentino è stato il simbolo ed il capitano dell’Inter per vent’anni. Zanetti ha il record di 858 presenze con i nerazzurri, oltre al record di sedici trofei vinti, tra cui cinque Scudetti ed una Champions League. Al suo fianco fu premiato con il Golden Foot un ex compagno di squadra, ovvero Luis Figo. Il portoghese, tra i migliori talenti di sempre del suo paese, ha fatto le fortune di Barcellona e Real Madrid, vincendo qualsiasi trofeo in Spagna e levandosi anche qualche soddisfazione in campo internazionale. A livello individuale, Figo vinse il Pallone d’Oro nel 2000.

Ruud Gullit
Ruud Gullit

Restiamo sempre a Milano, ma per la terza leggenda premiata al Golden Foot del 2011 ci trasferiamo nella sponda rossonera. A Montecarlo fu il momento di brillare per Ruud Gullit, che insieme a Frank Rijkaard e Marco van Basten formò il trio olandese che fece impazzire i tifosi del Milan, oltre a quelli della Nazionale Oranje. Nel 1987 il Tulipano Nero ricevette anche il Pallone d’Oro. Abedì Ayew, meglio conosciuto come Abedì Pelè, è considerato il più grande calciatore ghanese e nel 2011 è stato premiato con il Golden Foot. Il tre volte Pallone d’oro africano ha portato il suo paese alla conquista della Coppa d’Africa. L’ultima stella celebrata nel 2011 nella splendida cornice di Montecarlo fu quella di Rabah Madjer, attaccante che ha vinto molto durante la sua esperienza al Porto. Con la Nazionale algerina ha sollevato al cielo la Coppa d’Africa, mentre a livello individuale ha ricevuto il Pallone d’oro africano.

Pelè, ex giocatore del Santos e della Nazionale brasiliana

Golden Foot, Legends Award 2012: tocca a Pelè e Baresi

Non servono grandi presentazioni per il primo nome iscritto al Golden Foot Legends Award del 2012. Edson Arantes do Nascimento, meglio conosciuto come Pelè. Uno dei giocatori più forti della storia del calcio, se non il più forte di sempre. 1281 sono le reti che la FIFA riconosce all’ex giocatore del Santos e dei New York Cosmos. O Rei ha anche vinto tre edizioni del Mondiale con la maglia del Brasile. Franco Baresi ha avuto l’onore di essere insignito del Golden Foot affianco ad una leggenda come il brasiliano. Il difensore italiano è stato per circa venti anni la bandiera del Milan, con cui ha vinto tutto a livello nazionale ed internazionale. Da ricordare, ovviamente anche il successo nella Coppa del Mondo del 1982 con l’Italia, anche se non scese mai in campo data la sua giovane età.

Oltre ad un ex giocatore del Milan, troviamo anche una stella che ha militato nell’Inter tra le leggende premiate nel 2011 a Montecarlo con il premio del Golden Foot. Stiamo parlando di Lothar Matthaus, che ha vinto un campionato ed una Coppa UEFA con la maglia dei nerazzurri. La sua bacheca dei trofei si è arricchita soprattutto durante le due esperienze al Bayern Monaco. Fu protagonista del successo della Germania Ovest nel Mondiale del 1990, tanto che alla fine dell’anno ricevette anche il Pallone d’Oro. La parata di leggende presenti al Golden Foot del 2012 si concluse con la celebrazione di Eric Cantona. L’attaccante classe 1966 spartì la sua carriera tra la Francia e l’Inghilterra, conquistando numerosi titoli. Le sue fortune sono arrivate principalmente nei cinque anni trascorsi con la maglia del Manchester United.

Jean Pierre Papin
Jean Pierre Papin, ex giocatore del Milan

Golden Foot, Legends Award 2013: Papin si prende la scena a Montecarlo

Furono tre le leggende che ebbero l’onore di entrar a far parte della Promenade des Champions nel 2013. Il primo a ricevere il premio del Golden Foot fu Jean Pierre Papin, ex attaccante di Marsiglia e Milan con i quali ha vinto di tutto. Nel 1991 Papin si levò anche la soddisfazione personale di conquistare il Pallone d’Oro. Al suo fianco ci fu Carlos Valderrama, ricordato per il suo baffo nero e la chioma bionda che gli valsero il soprannome di Gullit Biondo. Il centrocampista colombiano, con un trascorso al Montpellier, fu nominato per ben due volte Miglior Calciatore Sudamericano dell’anno. L’ultima leggenda che ricevette il riconoscimento del Golden Foot fu Osvaldo Ardiles. L’ex calciatore argentino è conosciuto soprattutto per gli anni passati con la maglia del Tottnham, con il quale è stato capace di conquistare due Coppe d’Inghilterra ed una Coppa UEFA. Inoltre, Ardiles riuscì a trionfare nel Mondiale di casa del 1978 con l’Argentina.