Il mondo del calcio vede susseguirsi protagonisti diversi, che a periodi alterni sono motivo di gioia o dolore per i tifosi. Il sogno di ogni calciatore, però, è quello di restare impresso nel cuore della gente e nella storia di questo sport, quasi come a imprimere un segno indelebile. Ecco, quindi, che l’assegnazione di un premio assume un significato importantissimo, ancora di più se permette fisicamente di lasciare un’impronta nella Champions Promenade di Montecarlo. Stiamo parlando del prestigioso Golden Foot, il riconoscimento annuale dedicato a coloro che hanno più di 28 anni e che si sono distinti in maniera particolare nel mondo del calcio.
Dopo il grande lavoro di un’apposita giuria, che sceglie prima 50 candidati al premio, per poi restringere a 30 e infine a 10, è il pubblico a scegliere, tramite una votazione sul sito web del Golden Foot, colui che viene definitivamente premiato durante la serata di Gala dell’evento. Inoltre, vengono premiate ogni anno anche personalità che hanno scritto la storia del calcio, che ricevono il Golden Foot Legends Award, così come viene assegnato anche il Golden Foot Prestige al presidente in attività che si è distinto in maniera particolare per i risultati ottenuti con la propria squadra. Da quest’anno, inoltre, la Promenade di Montecarlo ha aperto anche al calcio femminile con la Women’s Nomination, riservata alle calciatrici con più di 28 anni. Insomma, l’attesa per il Gala di Montecarlo del 21 dicembre 2022 cresce sempre di più.
Golden Foot, Legends Award: la storia del calcio calca la Promenade
Come spiegato precedentemente, uno dei premi che vengono assegnati durante il Gala di Montecarlo è il Golden Foot Legends Award, dedicato, come si può dedurre anche dal nome, a quattro leggende, quattro protagonisti assoluti che hanno scritto la storia del calcio. Fin dal 2003, infatti, anno della prima edizione, hanno lasciato la propria impronta sulla Champions Promenade figure storiche di questo sport: andiamo a scoprirle insieme.
Golden Foot 2003, Maradona illumina Montecarlo
L’assegnazione del Golden Foot Legends ha subito incontrato protagonisti d’eccezione, visto che nel 2003 a vincere il prestigioso premio è stato niente meno che uno dei giocatori più forti della storia del calcio, se non per molti il più forte: Diego Armando Maradona. El Pibe de Oro non avrebbe certo bisogno di presentazioni, così come è indiscutibile il talento unico e cristallino che lo caratterizzava. La leggenda del Barcellona e del Napoli, tra le altre, è rimasta indiscutibilmente nel cuore di tifosi e appassionati e soprattutto dei partenopei, che hanno potuto gioire al seguito delle sue gesta per il primo storico scudetto del club nel 1986/1987. Non si può poi scordare la cavalcata nel Mondiale del 1986 con l’Argentina, che lo ha reso, di fatto, “eroe nazionale”.
Affianco a Maradona, però, nel Gala di Montecarlo del 2003 è stata premiata anche un’altra leggenda assoluta di questo sport: Eusebio. L’ex giocatore portoghese, Pallone d’Oro nel 1965, ha scritto di fatto la storia del Benfica, contribuendo con i suoi gol a vincere la Coppa dei Campioni del 1962, la seconda e ad oggi ultima della storia del club, e ne è ancora oggi il miglior marcatore con 638 reti in 614 partite. Fuoriclasse assoluto del reparto avanzato, Eusebio è stato anche il primo a vincere la Scarpa D’Oro, nella prima edizione del premio nel 1958.
Non poteva mancare, però, anche un po’ di Italia a Montecarlo e, infatti, tra i premiati come Leggende al Golden Foot 2003 c’è anche il nostro Gianni Rivera, colui che per la prima volta, nel 1969, è riuscito a portare nel Belpaese il Pallone d’Oro. Una carriera dedicata al Milan, dove ha trascorso ben 19 stagioni, di cui 12 con la fascia da capitano al braccio; con i rossoneri ha vinto ben tre scudetti e due Champions League, ma è anche stato un simbolo della Nazionale italiana con la quale ha partecipato a ben quattro Mondiali consecutivi, solo uno in meno rispetto a Buffon. Il quarto ad essersi aggiudicato un posto nella Champions Promenade è stato Just Fontaine; in una carriera divisa tra Nizza e Reims, con la Nazionale francese ha messo a segno traguardi unici dal punto di vista realizzativo e, con i suoi 13 gol in Svezia nel 1958, detiene il record del maggior numero di reti messe a segno in una singola edizione del Mondiale.
Golden Foot 2004, asse Real Madrid-Juventus: le leggende del Gala
Anche nel 2004 il premio Golden Foot Legends è stato destinato a tre protagonisti assoluti della storia del calcio. Ad aver lasciato il segno nella Champions Promenade è stato, tra gli altri, Alfredo Di Stefano; l’ex bandiera del Real Madrid, vero e proprio simbolo di questo sport a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, è considerato ancora oggi uno dei calciatori più completi di sempre ed è una vera e propria fonte di ispirazione per molti. Inoltre, il suo palmares conta di numerosissimi trofei, tra cui ben cinque Coppe dei Campioni, conquistate con i blancos.
Il secondo premiato è stato Dino Zoff, a tenere vivi ancora una volta i colori dell’Italia. L’ex portiere si è laureato sia campione d’Europa, nel 1968, sia del mondo nel 1982. Dal punto di vista dei club, con la Juventus ha collezionato ben 479 presenze, vincendo sei scudetti e prendendo parte a due finali di Coppa dei Campioni. Infine, nel 2004, anche un altro ex giocatore della Vecchia Signora ha ricevuto il Golden Foot nella categoria leggende e si tratta di Michel Platini. Tra i grandi traguardi della sua carriera spicca soprattutto il trionfo all’Europeo del 1984, oltre che il titolo di capocannoniere della Serie A per tre anni consecutivi, dal 1983 al 1985.
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Golden Foot 2005, Gigi Riva e George Best segnano la Champions Promenade
Durante il Gala di Montecarlo del 2005, altre cinque leggende sono state insignite del Golden Foot. Tra esse figura l’ex attaccante spagnolo Francisco Gento, vero e proprio simbolo del Real Madrid degli anni ’50 e ’60. Con i suoi 12 trionfi, detiene il record di vittorie nel massimo campionato spagnolo, oltre che in Coppa dei Campioni, dal momento che ne ha vinte ben 6. George Best, poi, ha avuto l’onore di calcare la Champions Promenade di Montecarlo. In una carriera costellata di talento e successo risalta sicuramente la Coppa dei Campioni nel 1968 e successivo Pallone d’Oro. Per i grandi risultati e soprattutto per il livello di gioco espresso è considerato dai tanti il miglior giocatore nordirlandese di sempre.
Anche un altro George è stato premiato nel Gala del Golden Foot del 2005 e si tratta di Weah. Il liberiano è considerato una bandiera sia per quanto riguarda il calcio africano, sia per quanto riguarda il Milan e in carriera si è anche aggiudicato il Pallone d’Oro nel 1995. Nella terza edizione del premio non poteva mancare ancora una volta l’Italia ed infatti anche Gigi Riva ha ricevuto l’ambito riconoscimento. L’ex attaccante ha legato totalmente la sua carriera al Cagliari, portando il club alla conquista del primo storico scudetto, nel 1969/1970, e ancora oggi unico.
Anche con l’Italia non è stato da meno e, infatti, si è laureato campione d’Europa nel 1968 e, con le sue 35 reti, detiene il record di gol con la nazionale nostrana. Infine, il quinto ad essere stato con il Golden Foot Legends nel 2005 è uno dei protagonisti del calcio brasiliano negli anni ’60 e ’70: Roberto Rivellino. L’ex giocatore verdeoro, che ha legato gran parte della sua carriera al Corinthians, con la propria nazionale ha anche trionfato al Mondiale del 1970.