Golden Foot 2022, Gianni Rivera tra le prime leggende della Promenade: le cinque perle del Pallone d’Oro

In vista del Golden Foot 2022 riviviamo le cinque perle più belle di Gianni Rivera: il primo Pallone d'Oro italiano entrò tra le leggende della Promenade nel 2003

A cura di Gabriele Turchetti 11 Minuti di lettura
11 Minuti di lettura

Ancora un mese di campionati e poi ci sarà il Mondiale in Qatar, disputato per la prima volta in assoluto con l’inverno alle porte. Pochi giorni dopo la finale della Coppa del Mondo ci sarà la cerimonia del Golden Foot 2022. Il premio è arrivato alla sua ventesima edizione e, come ogni anno, verrà assegnato nella splendida cornice di Montecarlo durante la serata di Gala. Il vincitore, scelto tra giocatori di almeno 28 anni che si sono distinti per meriti sportivi e per la personalità, avrà l’onore di entrare a far parte della Promenade des Champions. Situata nel Principato, è una vera e propria Walk of Fame in stile Hollywood con le impronte dorate dei piedi e gli autografi di tutti i vincitori delle passate edizioni. Il primo vincitore del Golden Foot è stato Roberto Baggio, che nel 2003 militava nel Brescia. Quella sera Montecarlo si tinse di azzurro per ben due volte.

Come ogni anno, oltre al classico Golden Foot, c’è anche il premio riservato alle leggende del passato. Si tratta del Golden Foot Legends Award, dedicato a quei campioni che hanno segnato la storia del calcio. Non a caso nel 2003 uno dei più grandi di sempre come Diego Armando Maradona ebbe l’onore di lasciare la propria impronta sulla Promenade des Champions. Insieme a El Pibe de Oro, però, ci fu anche il nostro Gianni Rivera. Primo italiano a vincere il Pallone d’Oro, nel 1969, il fuoriclasse di Alessandria può essere considerato come il precursore della storia dei numeri dieci del nostro paese. Rivera è entrato tra le leggende del Golden Foot dopo aver scritto per quasi 20 anni la storia del Milan, di cui è stato bandiera e capitano.

Rivera Milan

Golden Foot, Gianni Rivera: icona rivoluzionaria del Milan

Classe, eleganza e fantasia sono le tre caratteristiche che possono riassumere la carriera di Gianni Rivera. Diciannove stagioni con la maglia del Milan, con 658 partite e 164 reti. Ma l’avventura calcistica del Golden Boy iniziò all’Alessandria, grazie alla quale esordì in Serie A a quindici anni contro l’Inter. La leggenda del Golden Foot 2003 ha segnato la sua prima rete nel massimo campionato italiano contro la Sampdoria nel 1959, diventando il secondo più giovane marcatore della Serie A. Dopo appena due anni il Milan si accorse di lui e lo acquistò nel giugno del 1960. I primi anni non brillò, costretto a giocare fuori ruolo. Messo nella sua posizione ideale dietro gli attaccanti, Rivera fu decisivo per la conquista dello Scudetto 1961/1962. Nel 1963 arrivò il primo successo in Coppa dei Campioni, che portò il giocatore originario di Alessandria a classificarsi secondo nell’edizione del Pallone d’Oro vinto da Lev Yashin. Ma il successo fu rimandato sollo di qualche anno.

Gianni Rivera con il Pallone d'Oro
Gianni Rivera con il Pallone d’Oro

Il 1969 fu l’anno d’oro di Gianni Rivera e del Milan. La formazione allenata da Nereo Rocco conquistò la Coppa dei Campioni, dove il vincitore del Golden Foot per le leggende nel 2003 fu assoluto protagonista. Poco dopo arrivò il successo anche nella Coppa Intercontinentale nel doppio confronto con l’Estudiantes. Il Golden Boy segnò nella gara di ritorno giocata allo Esatdio Bombonera, ma che fu vinta per 2-1 dalla formazione argentina. Risultato inutile dato che all’andata il Milan si era imposto per 3-0. Le sue prestazioni portarono Rivera ad essere il primo italiano a vincere il Pallone d’Oro nel 1969. Nel 1979 il talento rossonero annunciò il ritiro dal calcio, dopo aver vinto tre Scudetti, quattro Coppe Italia, due Coppe dei Campioni, due Coppe delle Coppe ed una Coppa Intercontinentale. Rivera fu protagonista anche con la Nazionale italiana, vincendo l’Europeo nel 1968 e segnando il goal vittoria nella cosiddetta “partita del secolo” con la Germania Ovest risalente alla semifinale del Mondiale del 1970.

Leggi anche: Golden Foot 2022, Andres Iniesta Re di Montecarlo: le cinque prodezze dell’Illusionista

Golden Foot, Gianni Rivera: tutto il suo talento contro il Vicenza

È difficile scegliere quali sono state le reti più belle realizzate da un fuoriclasse come Gianni Rivera. Sicuramente quella messo a segno contro il Vicenza il 4 marzo del 1973 è un vero capolavoro. Il Milan faceva visita alla formazione vicentina allo Stadio Menti per la 20a giornata di Serie A. La squadra rossonera vinse per 3-0 e la prima rete portò la firma della leggenda entrata nella Promenade des Champions. Rivera partì da solo sulla trequarti avversaria, superando due avversari con dribbling da stropicciarsi gli occhi. Il Golden Boy entrò in area di rigore e con grande precisione indirizzò il pallone all’angolino senza dar possibilità di risposta al portiere avversario. In questa rete Rivera ha messo in mostra tutto il proprio bagaglio tecnico: velocità, abilità nel dribbling, classe e capacità di finalizzare.

Gianni Rivera: l'eleganza che divide
Gianni Rivera, ex calciatore del Milan

Golden Foot, Gianni Rivera: pallonetto per scavalcare Pulici

Durante la sua carriera Gianni Rivera ha messo in mostra tocchi di grande classe. Il 25 gennaio del 1976 la Lazio guidata da Tommaso Maestrelli era ospite a Milano. La formazione biancoceleste non era più quella corazzata che fu protagonista del campionato italiano negli anni precedenti e che vinse lo Scudetto nel 1974. Il Milan, nettamente superiore, riuscì a portarsi in vantaggio di due reti, per poi trovare la terza a pochi minuti dal fischio finale proprio con il Golden Boy. Una vera perla del vincitore del premio Golden Foot per le leggende, che si ritrovò in area di rigore faccia a faccia con Felice Pulici. Senza pensarci due volte, Rivera ingannò il portiere biancoceleste con una finta e lo scavalcò con un pallonetto di pregevole fattura.

Gianni Rivera: l'eleganza che divide
Sandro Mazzola e Gianni Rivera durante un derby tra Inter e Milan

Golden Foot, Gianni Rivera: il “Goal Fantasma” nel derby

Una delle più grandi rivalità del calcio italiano è quella del derby di Milano tra il Milan e l’Inter. Spesso Gianni Rivera è stato decisivo, come in occasione della stracittadina dell’ottobre del 1967. L’Inter si era portata in vantaggio grazie al più classico dei goal dell’ex realizzato da Victor Benitez. Al 78′ il Golden Boy ricevette un cross e con un destro di controbalzo pareggiò. La palle colpì la traversa, andò sulla linea e fu allontanata dalla retroguardia nerazzurra, ma per l’arbitro era entrata. Alla fine di quell’anno il Milan vinse lo Scudetto, ma analizzando la rete della leggenda della Promenade des Champions si arrivò alla conclusione che il pallone non avesse superato completamente la linea di porta. Il Goal Fantasma realizzato da Rivera in quel derby portò la moviola ad avere un’importanza sempre maggiore nel mondo del calcio.

Golden Foot, Gianni Rivera: la perla nella violenta sfida con l’Estudiantes

La finale della Coppa Intercontinentale del 1969 tra il Milan e l’Estudiantes è passata alla storia per quanto accaduto nella gara di ritorno giocata alla Bombonera il 22 ottobre di quell’anno. La formazione rossonera aveva vinto per 3-0 l’andata a Milano. In Argentina i giocatori del Milan furono letteralmente massacrati dagli avversari, riportando diverse lesioni. Tornando alle questioni di campo, Gianni Rivera fu protagonista anche quel giorno. Il vincitore del Golden Foot per le leggende recuperò palla in mezzo al campo, si presentò davanti al portiere smarcandolo facilmente ed entrò con il pallone dentro la porta. Il Golden Boy portò in vantaggio il Milan, che poi perse quella partita per 2-1. In virtù della vittoria per 3-0 nella gara di andata, la squadra rossonera riuscì comunque ad aggiudicarsi la Coppa Intercontinentale del 1969.

Rivera Mazzola

Golden Foot, Gianni Rivera: decisivo nella “Partita del Secolo”

Un campione come Gianni Rivera non poteva non essere protagonista anche con la Nazionale italiana, con cui ha conquistato l’Europeo del 1968. Nell’edizione del Mondiale del 1970 il vincitore del Golden Foot per le leggende fu protagonista di una staffetta con Sandro Mazzola. L’Italia affrontò la Germania Ovest in semifinale, in quella che fu ribattezzata come la Partita del Secolo. Dopo il 2-2 dei tempi regolamentari, gli italiani passarono in vantaggio con Gigi Riva. I tedeschi riuscirono a pareggiare nuovamente sugli sviluppi di calci d’angolo e Rivera fu colpevole di non aver coperto bene il palo. Pochi secondo dopo il Golden Boy si fece perdonare. Azione sulla fascia sinistra di Roberto Boninsegna, che servì in area di rigore il fuoriclasse rossonero, il quale di prima intenzione riuscì a battere il portiere tedesco Sepp Maier. Rivera realizzò la rete del definitivo 4-3, regalando all’Italia l’accesso alla finale, persa per 4-1 contro il Brasile di Pelè.