Inter, tanti Top e pochi Flop: Lautaro da favola, Dumfries discontinuo

Stagione indimenticabile per l'Inter che con Simone Inzaghi a comando è riuscita a cucirsi la seconda stella sul petto, con una stagione perfetta, almeno in Serie A: tanti i TOP che hanno contribuito a rendere il sogno scudetto realizzabile, pochi flop e qualche rimandato, ma tutti degni di nomina

Francesca Rofrano A cura di Francesca Rofrano
14 Minuti di lettura

Quel che favola ha inventato, la storia qualche volta riproduce“. Scomodare Victor Hugo per parlare della favola Inter a questo punto non risulta azzardato, anzi. La citazione presa in prestito da “I Burgravi” rappresenta in toto quello che la squadra di Simone Inzaghi è riuscita a creare non solo nel campionato appena terminato, ma in un percorso lungo ben tre anni.

La vittoria della Serie A 2023/24 è infatti coincisa con la famigerata seconda stella, che i nerazzurri sono riusciti a cucirsi sul petto prima dei cugini della sponda rossonera di Milano e che in qualche modo potrebbe rivelarsi di buon auspicio per la nuova era Oaktree che guiderà l’Inter per i prossimi anni.

Una favola scritta da Simone Inzaghi e ispirata da tutta la società nerazzurra che è riuscita a portare a termine quanto progettato nel corso della scorsa estate, con quella consapevolezza derivata soprattutto dalla finale di Champions League e che ha visto Lautaro e compagni riuscirsela a giocare con il Manchester City, l’armata indistruttibile di Pep Guardiola.

Ai blocchi di partenza della stagione 2023/24 infatti è stato lo stesso amministratore delegato Giuseppe Marotta a tracciare la strada: “Il DNA nerazzurro è la vittoria e lo scudetto è il grande obiettivo. Abbiamo il dovere di cercare la seconda stella“. Quel percorso gli uomini di Simone Inzaghi lo hanno metabolizzato fino a rendere possibile l’obiettivo, sfociato poi nella grande festa milanese, con orde di tifosi nerazzurri a celebrare gli eroi dello scudetto, sebbene il percorso in Champions League e in Coppa Italia si sia interrotto prima del previsto.

Inter, tra forza mentale e un gioco entusiasmante

Ma quali sono stati gli ingredienti per la perfetta riuscita per l’Inter di Simone Inzaghi? Quella che, prima di avere la sicurezza matematica della vittoria del campionato aveva messo a segno 27 vittorie, 5 pareggi e una sola sconfitta in Serie A. La forza mentale, la coesione del gruppo e la stessa fiducia conquistata dal tecnico ex Lazio si sono unite in una combinazione risultata spesso letale per gli avversari, soprattutto nel mantenere e vincere il confronto con la Juventus di Massimiliano Allegri.

Simone Inzaghi, tecnico dell’Inter*

Ad inizio del campionato infatti, il tecnico dell’Inter si è scrollato di dosso quella sorta di rigidità che nelle stagioni precedenti lo aveva messo in difficoltà, molto spesso non per meriti altrui quanto per demeriti propri. Inzaghi, con magistrale cura dei dettagli, ha portato il 3-5-2 nerazzurro ad uno stadio diverso, grazie anche alle qualità degli interpreti maturati con il tempo e gli aiuti arrivati direttamente dalla sessione di calciomercato. È dunque ora di inoltrarci nella scoperta dei top e i flop stagionali della squadra che ha portato la Seconda Stella a Milano e anche la Supercoppa Italiana.

I top nerazzurri

Sui palcoscenici di tutta Italia, da inizio stagione fino alla sua conclusione, l’Inter ha provato ed è riuscita a dominare il gioco, diventando una vera e propria macchina da guerra, ed è per questo che i top della stagione da nominare sono sicuramente diversi. Da Bastoni a Lautaro, passando per Barella e le “rivelazioni” Thuram e Pavard. Da non sottovalutare, inoltre, il grande aiuto arrivato dalla panchina, con Frattesi che ottiene di diritto una menzione speciale.

Lautaro Martinez e Thuram, la bocca da fuoco dell’Inter

È vero, l’Inter ha fatto del suo collettivo il proprio punto di forza: nel corso della stagione infatti, tutti sono riusciti a dare un contributo in termine offensivo, sgravando la responsabilità del singolo attaccante. Ma quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. Ed è proprio nelle partite più sporche e più difficili che Lautaro Martinez ci ha messo lo zampino. 27 gol, 7 assist in 44 partite e seppure i detrattori del Toro si appelleranno agli ultimi due mesi quasi a secco e al rigore sbagliato che ha influito sull’eliminazione in Champions League dell’Inter, l’argentino si merita quantomeno il 9 in pagella, l’8.5 per essere severi.

Il lavoro di Lautaro Martinez non è da vedersi soltanto nella capacità di imbucare il pallone nel momento giusto, ma anche nel grande aiuto che dà nel gioco spalle alla porta. Sebbene la sua stazza non sia quella di un tipico rapace d’area, l’attaccante ha dimostrato grande qualità e sensibilità tanto da farlo diventare indispensabile nel sistema tattico di Simone Inzaghi.

Se nell’Inter dello scudetto di Conte, Lautaro rappresentava il compagno ideale per un giocatore potente come Romelu Lukaku, nella Beneamata di Simone Inzaghi, l’attaccante albiceleste ha saputo plasmarsi anche in vista dell’arrivo di Marcus Thuram in nerazzurro, diventando una coppia sempre imprevedibile e capace di mettere in difficoltà anche la più ferrea delle difese. I veri protagonisti della storia a strisce nerazzurre.

Ed è impossibile a questo punto non nominare anche Thuram come uno dei TOP della stagione dell’Inter. Arrivato come soltanto una “brutta copia” dell’attaccante belga e di Dzeko, il francese ha portato alla corte di Inzaghi tanta tecnica ed entusiasmo. 15 gol e 14 assist in tutte le competizioni non sono di certo un caso. Tanto per dire, lo stesso Cigno di Sarajevo, nel campionato scorso, prima di trasferirsi al Fenerbahce aveva piazzato 14 gol e 5 assist. Insomma, altro che downgrade. Voto? 8.

Da Barella a Calhanoglu, un ingranaggio perfetto

Già al termine della stagione 2023/24, il centrocampo dell’Inter era invidiato da mezza Europa e quest’anno ognuno di loro è riuscito a riconfermarsi, innescando un modello di gioco che oltre a dominare in Italia si è modellato perfettamente anche alla Champions League. Nicolò Barella, Hakan Calhanoglu ed Henrikh Mkhitaryan sono gli artefici del gioco di Simone Inzaghi.

L’Inter gode infatti di una mente incredibile che porta il nome di Hakan Calhanoglu, rivelatosi il tessitore perfetto della trama nerazzurra e che non ha fatto altro che migliorare la stagione già perfetta nella scorsa stagione. Rivelatosi freddo e glaciale anche nei calci di rigore, il turco ha vissuto la sua stagione in silenzio, lasciando che Nicolò Barella si prendesse il ruolo da principe della favola nerazzurra.

I primi due mesi della stagione di Barella sono stati sicuramente al di sotto delle aspettative, complici anche i diversi problemi personali che lo hanno impensierito e reso spesso macchinoso e prevedibile. Con pazienza e fiducia, Inzaghi lo ha trasformato nel centrocampista perfetto, dotato di cuore, muscoli e polmoni. Un posto da TOP se lo merita tutto, così come Mkhitaryan, il treno armeno diventato il fulcro della manovra inzaghiana: 46 presenze anche per lui, con 11 assist all’attivo. Per tutti e tre impossibile andare al di sotto dell’8.

L’Inter di Simone Inzaghi però ha avuto a disposizione anche ricambi fondamentali in mezzo al campo. Primo tra tutti Frattesi che, come detto ha avuto la capacità di non abbattersi nonostante lo scarso utilizzo. 8 gol, 7 assist, alcuni di questi decisivi, proprio come quello che ha consegnato il titolo di campione d’Inverno alla Beneamata nel match contro il Verona. Nota di merito ovviamente va anche a Federico Dimarco, l’interismo impersonificato e autore di uno dei gol più belli della stagione, nella sfida contro il Frosinone.

Lo corazza dell’Inter: Bastoni la conferma, Pavard la sorpresa

Nell’evoluzione del 3-5-2 di Simone Inzaghi, la retroguardia ha avuto un peso specifico importante. Il compito dei difensori nerazzurri infatti, non è stato soltanto quello di evitare che il pallone finisse alle spalle di Yann Sommer, ma anche di iniziare la manovra impostando dal basso. Una vera e propria corazza da 22 gol subiti in campionato.

Ed è senza dubbio Alessandro Bastoni il primo da nominare in questo caso. Fase difensiva impeccabile, quella offensiva non da meno, tanto da essere nominato come il miglior difensore della stagione. Un fondamentale dell’Inter, cresciuto negli anni e che ora sogna di legarsi alla causa nerazzurra per il resto della sua carriera.

E se Bastoni è una conferma dei TOP dell’Inter, Benjamin Pavard lo è ad un altro livello. “Benji l’interista” si è accasato alla Pinetina nel corso della sessione estiva di calciomercato, con l’obiettivo di trovare una squadra che gli offrisse la possibilità di giocare nella difesa a 3.

Simone Inzaghi gli ha regalato la possibilità di interpretare il suo ruolo, facendo leva anche sulla sua innata capacità di alzare la squadra. Coadiuvato da Matteo Darmian, la fascia destra nerazzurra ha dimostrato di avere quel quid in più rispetto le altre compagini del campionato.

I flop nerazzurri

Dopo la lunga lista di TOP nerazzurri, è tempo di dedicarsi a quegli uomini che non hanno soddisfatto le aspettative del caso, rallentando in alcuni casi il percorso dell’Inter o non riuscendo ad incidere in positivo, risultando in qualche modo gli antagonisti della favola nerazzurra.

Esultanza Inter
Esultanza Inter @livephotosport

Davy Klaassen è il primo della lista. Arrivato sul gong del calciomercato estivo, come un colpo interessante e che avrebbe potuto regalare esperienza alla rosa di Simone Inzaghi, in realtà è stato utilizzato soltanto 195′ in Serie A. Rivelatosi fuori luogo e poco adatto al calcio italiano anche per via della poca fisicità e dell’incapacità di trovare gli spazi giusti sul campo per le sue idee di gioco forse troppo ordinate per un campionato come quello della Serie A.

E se proprio si vuol trovare il pelo nell’uovo, anche Denzel Dumfries non ha vissuto di certo un campionato all’altezza delle aspettative, sebbene in alcuni momenti abbia dato contezza delle sue capacità.

Rispetto al campionato precedente infatti c’è stata un’involuzione evidente, tanto da portare Simone Inzaghi a preferirgli spesso Matteo Darmian, sicuramente più ordinato e meno confusionario, per poi giocarsi anche l’arrivo di Tajon Buchanan più propenso a puntare l’uomo rispetto all’olandese. In più, il tira e molla per il suo rinnovo di contratto a cifre piuttosto improponibili per l’uso fatto, rende l’esterno destro il calciatore sacrificabile per la prossima sessione estiva di calciomercato per Marotta.

Denzel Dumfries, Inter
Denzel Dumfries, Inter @Twitter

Inter, i rimandati della stagione

Un rapido excursus anche per i rimandati della stagione dell’Inter, ovvero quei calciatori che non possono essere annoverati tra i TOP, ma che non si meritano neanche la delusione di essere additati come FLOP.

Quello che farà discutere più di tutti è senza dubbio Francesco Acerbi, cardine della retroguardia nerazzurra, ma che in questa stagione non ha sicuramente brillato di luce propria. Qualche sbavatura di troppo in campo e poi il fantomatico accaduto con Juan Jesus, nella sfida contro il Napoli di Calzona, che macchia inevitabilmente il suo nome.

In coppia, invece, Sanchez ed Arnautovic. Nessuno forse riponeva grandi aspettative nei due attaccanti di riserva dell’Inter che si sono ritrovati a svolgere ruoli da comparsa svolti senza troppi sussulti gli valgono il posto da rimandati, anche se difficilmente per i due ci sarà spazio nell’Inter del futuro. Discorso leggermente diverso per Cuadrado, il quale a causa dell’infortunio, non ha avuto modo di risollevare il proprio nome agli occhi dei tifosi della Beneamata, già infastiditi dal suo arrivo dopo una vita dedicata alla Juventus.

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