La gara di giovedì 18 aprile sarà un momento cruciale per la stagione del Milan, impegnato contro la Roma nel ritorno dei quarti di finale di Europa League. Seguirà poi il derby-scudetto contro l’Inter, dove il Diavolo punta a rimandare di qualche giorno la festa dei cugini. Insomma, in una settimana si deciderà non solo il proseguimento (o meno) del cammino europeo, ma anche il futuro di mister Stefano Pioli, tornato in bilico dopo il pareggio di Reggio Emilia.
La scorsa settimana, in vista della gara d’andata contro la Roma, Gerry Cardinale ha confermato il trio dirigenziale Ibra, Moncada, e Furlani. Meno sicura, invece, la scelta dell’allenatore che, molto probabilmente, dipenderà dai risultati ottenuti in questo finale di stagione. Anche se sarebbe meglio dire “da un solo risultato”: quello che lega il Milan all’Europa League, l’ultimo trofeo nel quale il Diavolo è rimasto ancora in competizione.
Infatti, se per l’assegnazione dello scudetto è solo questione di settimane, o addirittura giorni, l’Europa League rappresenta l’ultimo baluardo dei rossoneri. L’obiettivo è quello di salvare la stagione, giudicata “fallimentare” e “insufficiente” da molti milanisti. La squadra di Pioli dovrà tuttavia ribaltare lo 0-1 subito all’andata contro la Roma, ed è chiamata a farlo in un’atmosfera bollente come quella dell’Olimpico.
Fattore stadio che non rende affatto le cose più semplici ai rossoneri, che dovranno quindi fare uno step aggiuntivo per dimostrare di meritarsi la seconda semifinale europea consecutiva. Prova di maturità anche per Stefano Pioli che, dopo la stagione altalenante dell’anno scorso, ha il compito di ripotare un trofeo a Casa Milan.
Per di più, un trofeo che non è stato ancora mai vinto nella storia del club, e farlo per primi vorrebbe dire firmarsi indelebilmente nella storia rossonera. Al contrario, se ciò non dovesse accadere, si aprirebbero molti scenari sul futuro del tecnico parmigiano.
I possibili sostituti
Secondo quanto riportato da Sport Mediaset, il nome di Julen Lopetegui sarebbe in cima alla lista per sostituire Pioli la prossima stagione. Lo spagnolo viene dall’esperienza in Premier col Wolverhampton, dopo che nella stagione 2019-20 ha vinto proprio l’Europa League. Per giunta, ai danni dell’Inter, battuta 3-2 nella finale a porte chiuse (causa Covid) di Colonia. Nel 2018 ha allenato anche la nazionale spagnola, con la quale si è reso protagonista di un episodio a dir poco singolare.
Viene esonerato proprio a due giorni dall’inizio del mondiale in Russia, la motivazione? Il tecnico aveva da poco firmato un contratto con il Real Madrid nonostante, appena un mese prima, avesse rinnovato proprio con la federazione spagnola. Alla luce di ciò, l’avventura di Lopetegui con i Blancos sembra essere partita già segnata: nel giro di 4 mesi salta anche la sua panchina al Real. La Supercoppa UEFA persa contro i rivali dell’Atletico, il 5-1 subito nel Clasico contro il Barcellona, e il 9° posto in campionato, portano il tecnico in rotta con Florentino Perez.
Sullo sfondo, più lontani ma non impossibili, ci sono i nomi di Antonio Conte, Thiago Motta e Marcelo Gallardo. Il primo non ha bisogno di presentazioni: nel 2012 porta la Juventus sul tetto d’Italia e crea le basi per una vera e propria dittatura della Serie A, proseguita poi con le gestioni tecniche di Allegri e Sarri. In Premier vince il campionato con il Chelsea e, una volta tornato in Italia, precisamente all’Inter, mette anche qui le fondamenta per un ciclo vincente che è tutt’ora in corso. E chissà che non spetti proprio lui a interromperlo di nuovo, come già accaduto nel 2021 quando ha posto fine ai 9 scudetti consecutivi dei bianconeri.
Thiago Motta è invece sul taccuino di molti club europei: si è parlato di Barcellona, come sostituto di Xavi. Ma secondo Calciomercato.com, l’attuale tecnico del Bologna avrebbe già un accordo verbale con la Juventus, e il matrimonio sembra destinato a farsi. Molto più complicata la pista Marcelo Gallardo, che attualmente allena l’Al-Ittihad di Benzema, Kanté e Fabinho. In Argentina, come tecnico del River Plate, ha vinto 3 coppe nazionali e 2 Libertadores, ma quella al Milan rappresenterebbe la sua prima esperienza europea come allenatore.