MotoGP, Ducati-Suzuki a due facce: Bagnaia-Rins risalgono, Bastianini-Mir crollano

Bagnaia e Rins partono ultimo e penultimo ma si danno, e dannano, alla gran rimonta; Bastianini e Mir cadono in antitesi agli sforzi dei compagni: Portimao rivela una MotoGP a due facce per Ducati e Suzuki

Nicola Liberti A cura di Nicola Liberti
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Il Gran Premio di Portimao ha esposto alla luce le due facce di Ducati e Suzuki. Per un Bagnaia che sale c’è un Bastianini che scende, dapprima scivolando dalla Desmo, poi perdendo quota in classifica piloti. Per un Rins che risale c’è un Mir che affonda falciato dalla rossa di Jack Miller. Non solo Portimao però, anche il mercato piloti non lascia tranquille e scarne di pensieri le due case. Se Bagnaia ha già raggiunto ed ufficializzato l’accordo per il prolungamento del proprio contratto con la squadra di Borgo Panigale, è anche vero che la seconda sella sia ancora in cerca di un padrone, più probabilmente nuovo che di vecchia conoscenza. Allo stesso modo Suzuki resta ancora con diversi dubbi da sciogliere riguardo il futuro di entrambe le frecce spagnole. In quest’ottica la prima tappa d’Europa non è certamente stata chiarificatrice, agli up&down del circuito sono infatti corrisposti quelli dei piloti in gara.

Marini e Bagnaia
Francesco ‘Pecco’ Bagnaia

MotoGP, Ducati tra gioie e dolori: Bagnaia rinasce, Bastianini incappa nel primo weekend no

Francesco Bagnaia, rimonta al sapore di 2021

Il crash nei primi minuti del sabato di qualifiche ha lasciato diversi strascichi su Pecco, in primis sul piano fisico. Spalla e braccio destro restano indolenziti, tanto che nelle prossime ore seguiranno approfonditi test medici al fine di escludere eventuali lesioni a livello osseo e muscolare, e condizionano la condizione del pilota nella domenica di Portimao. Nonostante il rollercoaster dell’Algarve metta a dura prova Bagnaia sul piano fisico, questi riesce comunque in una inaspettata quanto tremendamente augurata e necessaria rimonta.

Scattato dalla 24° casella, dopo che la secca sgroppata della Desmosedici gli aveva precluso ogni chance di segnare un tempo in Q1, il main rider Ducati ha fatto riaccendere ricordi del vecchio Pecco, lo stesso apprezzato nel filotto di vittorie finali del 2021. Della GP-22 non è ancora totale ed assoluto padrone ma questo momento è prossimo all’arrivo. Questo è certamente un bene per il torinese, gli avversari sono avvisati: Bagnaia sta tornando, e la vetta Mondiale inizia a tremare.

Enea Bastianini, doppia caduta per una Portimao da dimenticare

Le condizioni miste non hanno convinto la Bestia ad optare per soluzioni conservative. L’azzardo della slick non ha ripagato ed è stato anzi pagato con il crash nei minuti finali del Q1, peraltro a seguito di un t1 in casco rosso. Il venerdì e sabato si sono rivelati ottimo materiale da cestino: la 18° posizione in griglia risulta bugiarda oltre che beffarda, l’asciutto di domenica è in totale controtendenza con il venerdì-sabato di scrosciante acqua lungo tutto il tracciato.

Caduta Bastianini
Caduta Bastianini

Il warm-up all’alba della domenica di gara ha rivelato un passo non eccellente persino sull’asciutto, pur potendo consentire a Bastianini di lottare senza alcun problema per una top-5. Allo scatto nella norma, nulla di indimenticabile per intenderci, sono seguiti alcuni sorpassi che lo hanno portato sino alla 12° piazza. Da questa è giunta la caduta in ultima curva nei pressi della metà di gara, la seconda del weekend. Due crash nei momenti meno appropriati hanno pregiudicato un risultato che avrebbe quantomeno consentito ad Enea di mantenere una Ducati in testa al Mondiale piloti, così non è stato. Il weekend si rivela da dimenticare, il primo dall’approdo in Gresini che segue diversi GP eccellenti. Ora testa a Jerez, il sole tornerà, Enea farà lo stesso.

Rins (Suzuki)
Rins (Suzuki)

MotoGP, Suzuki in chiaroscuro: Rins rimonta, Mir falciato

Alex Rins, rimonta d’autore

Il grande, enorme e soprattutto persistente problema delle prove stenta a sparire in casa Suzuki. Lo sa bene Alex quanto Joan, entrambi pressoché ogni volta nelle retrovie nei turni di prove e qualifiche, entrambi chiamate a gare di ripresa alla domenica. Quanto fatto da Rins nella domenica dell’Algarve è però qualcosa i cui precedenti sono ben pochi, specialmente nella MotoGP odierna. Scattato in 23°, all’immediata sinistra del già citato Bagnaia, Alex brucia cinque avversari sin dai blocchi di partenza.

Le cinque curve successive vedono ripetersi il medesimo copione: altri 5 messi alle spalle e ben 10 posizioni guadagnate in una manciata di secondi. Rins prosegue nella cavalcata alla disperata ricerca dei primi sino a quando la bandiera a scacchi non lo priva dell’assalto al podio. Lo spagnolo chiude quarto alle spalle dell’Aprilia di Aleix Espargaro, portando comunque ad un ottimo termine la sua rimonta d’autore. Dopo alcuni GP di alto livello Alex sembra ritrovare costanza: così la vetta d’un Mondiale senza leader si avvicina. Percorso inverso quello invece riservato alle nubi sul proprio futuro, queste si disperdono lontane dinanzi ad opere come questa.

Joan Mir Suzuki
Joan Mir Suzuki

Joan Mir, tra fuga fallita e falciata di Miller

Con la pole position scippatagli dal solo Johann Zarco, apparso indiavolato nel sabato portoghese, Joan sembrava essersi messo alle spalle, quantomeno per un weekend, l’annosa questione di prove e qualifiche. La seconda posizione ottenuta testimonia infatti una crescita di pilota e, in particolar modo, del mezzo meccanico Suzuki. La celeste giapponese paga poco sul dritto e nel guidato, come da corredo cromosomico, gira stretta e vola se comparata alla concorrenza.

Mir si rende protagonista di uno dei migliori scatti della domenica e vola sin da subito in testa e tenta la fuga. Quest’ultima viene malamente fallita quando lo spagnolo, così come il resto della griglia, è costretto ad inginocchiarsi alle condizioni del Diablo. Quartararo impone un ritmo impressionante e vola via, creando peraltro un corposo gap tra sé e gli inseguitori. Sceso in terza piazza alle spalle del francese Johann, si vede raggiunto anche da un Jack Miller in gran ripresa. Questi, dopo esser stato risucchiato dal vuoto d’aria della Suzuki, affianca Joan e lo imbuca sulla destra. Il discesone che immette in curva 1 impone troppa velocità ad entrambi, il primo a notarlo è l’australiano che si sdraia e fa strike. È sempre Thriller Miller, ma Mir ha ammesso di aver avuto ben poco da dare in aggiunta a quanto già dimostrato. Simpatico siparietto tra i due nella ghiaia, l’iberico dapprima applaude tra il rassegnato e lo scocciato, poi notato il disagio del rivale si precipita ad accertarsi delle condizioni fisiche. Il weekend di gara si conclude male ma trionfa il fair play.

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