MotoGP, Mondiale al via: sfida Bagnaia-Marquez per detronizzare Quartararo

Nicola Liberti A cura di Nicola Liberti
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Il Motomondiale 2022 vedrà i semafori spegnersi per la prima di 21 volte in stagione domenica 6 marzo alle 16:00, ora italiana. Sono trascorsi 253 giorni dall’ultimo GP dell’anno passato. La terra valenciana è ancora intrisa di lacrime versate in occasione dell’addio di un fenomeno generazionale quale Valentino Rossi. La giornata si concluse in un clima di gioiosità e festa, sull’onda di quei rossifumi che per sempre investiranno questo sport. L’augurio per il nuovo start è che quel clima possa trasferirsi entro quello torrido della terra qatariota, parzialmente refrigerato dalla suggestiva notte di Losail. La location notturna tra le dune del deserto è certamente una delle più esotiche e caratteristiche del massimo campionato motoristico a due ruote, così come l’unica ospitante una gara alla sola luce artificiale, quella dei potenti fari neon di Doha.

21 GP, 24 piloti, 5 rookie, 12 team. Una delle stagioni più ricche di sempre è alle porte, con sé porta diversi temi da sviluppare ed approfondire. Dal campione del mondo Fabio Quartararo chiamato ad un’ardua riconferma nella lotta con Francesco Bagnaia e la vera incognita di questa stagione: Marc Marquez. Variabile impazzita, così fuori così storicamente anche in pista. Il Cabroncito dovrà fare i conti dapprima con i propri limiti fisici, solamente in seconda istanza con gli avversari. La corsa alle riconferme dei contratti, i rookie agguerriti, piloti all’ultima chance in carriera sino all’ambito posto possibilmente vacante nei 3 storici team factory. Molti temi da sviluppare in un motomondiale che, come sempre accade, regalerà nel proprio svolgimento nuovi spunti oltre a gare mozzafiato. La stagione MotoGP 2022 è al via.

MotoGP 2022, Monster Energy Yamaha

FABIO QUARTARARO – Viaggio tra team e piloti che non può che avere il via dalla casa del Campione del Mondo in carica. La scorsa stagione ha visto il level-up di Fabio Quartararo: passaggio nel team ufficiale e vittoria del Campionato del Mondo, un unico passaggio per entrare nell’olimpo dei più grandi. Quest’anno si preannuncia come più complesso sin dall’inizio: la stagione della riconferma è storicamente la più complessa. Con un Marc Marquez sulla griglia di partenza già dalla prima gara della stagione, l’asticella tornerà ad alzarsi per tutti. Attenzione particolare anche al collega col 63 che, se dovesse riuscire a ripetere le prestazioni irreali della parte finale del campionato scorso, metterebbe una seria ipoteca sulla vittoria finale. Momentaneamente nel box del Diablo non sembra esserci aria favorevole per il rinnovo, complici anche gli sviluppi mancati o meglio mal riusciti richiesti già la scorsa stagione. Probabile che Carmelo Ezpeleta incentivi la permanenza del francese per far sì che ogni Casa sia rappresentata da un top rider.

FRANCO MORBIDELLI – Per il Morbido il salto in avanti verso il team ufficiale è avvenuto nel mezzo della stagione scorsa. Gli accadimenti che hanno riguardato Maverick Viñales e, a cascata, anche Andrea Dovizioso, hanno finito per proiettare Franky nel team factory con diversi mesi d’anticipo. Il ritorno definitivo alla forma del Mondiale 2020 sembra non distare più troppo, anche se i diversi mesi di riabilitazione ed a servizio parziale potrebbero pesare sull’avvio di stagione di Morbidelli. Back on track.

TEAM – Come detto, i piloti avevano indirizzato gli sviluppi verso una moto più veloce sul dritto per tenere il passo dei fulmini rossi della Ducati. Quanto provato nei test di Sepang e Mandalika non ha lasciato per nulla contenti i 4 rider della casa dei tre diapason. Sul dritto sono ancora molti i km/h che la Yamaha paga alle rivali per il titolo. Nei tratti guidati l’unica Casa in grado di tenere il passo sembra la Suzuki. Alla vigilia dello start del Mondiale il team si presenta composto da due piloti eccellenti, forse la coppia meglio assortita e con più talento della classe regina, tuttavia il mezzo non appare come uno dei più performanti. Prototipo 2022 senza particolari doti di spicco anche se, è bene ricordare, come ogni anno vengano mosse pesanti critiche al team Yamaha quanto allo sviluppo invernale salvo poi vederla costantemente nelle posizioni di testa.

MotoGP 2022, Ducati Lenovo Team

FRANCESCO BAGNAIA – Uno dei rider più performanti nella scorsa stagione nonché uno dei principali Ambassador per il marchio MotoGP nel presente e nel futuro. La scivolata in ingresso a Misano 1 ha cancellato ogni chance di Mondiale la scorsa stagione. Quest’anno Pecco parte con una consapevolezza diversa, quella di poter e dover lottare sin dalla prima curva di Losail per il titolo di Campione. E come canta Morandi e recitò il proprio casco la scorsa stagione, quest’anno inseguirà “il sogno di un ragazzo italiano“.

JACK MILLER – Rider australiano chiamato ad una grande annata. La sensazione è che sia giunto il suo last ride in sella alla rossa di Borgo Panigale. Nel caso in cui non sfornasse prestazioni sublimi, gli arrembanti Bastianini e Martin sarebbero pronti a soffiargli la sella per la prossima stagione. Thriller Miller è avvisato, il futuro è nelle sue mani. Giro d’addio.

TEAM – Che la Ducati plasmata dall’ingegner Gigi Dall’Igna sia un capolavoro d’alta ingegneria e tecnica motociclistica è ormai cosa nota. Dall’introduzione delle celebri ‘alette’ negli anni passati alla velocità insensata sul dritto, la rivoluzione portata quest’anno è quella dell’abbassatore permanente per tutta la durata del giro: quest’ultimo si rivelerà arma chiave dunque non solo in ottica partenza. Senza particolari giri di parole, la Ducati sarà anche quest’anno la moto da battere, tutto starà nella gestione delle strategie in gara e nella costanza dei piloti ufficiali.

MotoGP 2022, Repsol Honda Team

MARC MARQUEZ – Marquez è al ritorno dopo il terzo infortunio che l’ha tenuto out negli ultimi due anni. Crack al braccio, problema post-operazione ed il malaugurato ritorno della diplopia. Come affermato dal Cabroncito stesso, il più grande avversario quest’anno sarà il proprio fisico. Certamente il suo rientro contribuirà ad alzare il livello della competizione per tutti, avversari avvisati.

POL ESPARGARO – I test invernali hanno portato alla luce un Espargaro in grado di lottare per le posizioni di testa come raramente accaduto prima in carriera. Certamente sono risultati da prendere con le pinze e soppesati anche alla luce dei rarissimi time attack tentati dall’orda Ducati. Tuttavia la semi-rivoluzione portata avanti dalla casa giapponese sta incontrando i gusti di Polyccio.

TEAM – Il triplo infortunio di Marc sembra aver parzialmente convinto i giapponesi a cambiare la storica via della moto cucita addosso al pilota di punta. Due anni di buio assoluto, con piccoli sprazzi di luce portati solamente da Alex Marquez sul concludersi dell’annata 2020, devono essere tassativamente riscattati quest’anno. Chiaramente la lotta al titolo sarà complessa e, salvo clamorose svolte, l’otto volte iridato sarà l’unico in grado di tenere il passo dei primissimi. Le corpose modifiche aerodinamiche unite ad un discreto motore eleveranno il tasso di competitività di moto e squadra.

 

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MotoGP 2022, Team Suzuki ECSTAR

JOAN MIR – La scorsa stagione ha visto il Campione del Mondo 2020 arrancare. La moto non ha aiutato, così come la pesante assenza di Davide Brivio all’interno del box Suzuki, vero grande crucio dell’annata passata. Nonostante appaia complesso ipotizzare un Joan Mir nuovamente iridato, lo si può certamente piazzare tra i top rider in grado di lottare per le posizioni di testa per tutto l’arco della stagione. La sensazione però è che, chi prima o chi dopo, tanti dovranno arrendersi allo strapotere della triade delle meraviglie Bagnaia-Quartararo-Marquez.

ALEX RINS – I test prestagione ci hanno regalato un Rins che non si vedeva da parecchio tempo sulle piste. Il discorso relativo all’assenza di Brivio è applicabile anche alla situazione di Alex che, tra i due nel box, è forse quello che ha accusato più la sfida psicologica venutasi a creare tra due personalità che, malgrado quanto si cerchi di far trapelare, non vanno d’amore e d’accordo. Comunque vada quest’annata sarà difficile replicare la scorsa: tante, troppe cadute e prestazioni non all’altezza, oltre al curioso infortunio alla mano che non gli permise di prendere parte al GP di Montmelò.

TEAM – La notizia più incoraggiante in casa Suzuki è la firma di Livio Suppo sul contratto da Team Manager. Nonostante ciò, le scelte della casa giapponese non sono esenti da osservazioni: l’arrivo dell’ex tm Honda solamente in seguito ai test di Sepang e Mandalika è quantomeno discutibile. Le modifiche apportate in fase di sviluppo permetteranno ai due spagnoli in sella di tenere il passo delle più rapide Ducati ed Aprilia, anche se con diversi metri di distanza. La rapidità nei cambi di direzione e nel guidato appare tutt’ora invariata. Moto completa in grado di candidarsi, grazie ad un’accoppiata d’alto livello, al Mondiale costruttori.

MotoGP 2022, Aprilia Racing

MAVERICK VIÑALES – Il travagliato addio alla Yamaha è stato reso meno amaro dall’approdo in Aprilia a stagione in corso. Di fatto è il vero top rider della Casa di Noale, paga però nei confronti del compagno di box l’inesperienza con il motore V4. Il passaggio dal 4-in-linea della Yamaha al V4 veneto ha inizialmente influenzato le prestazione di Top Gun. Le prime uscite di quest’anno hanno invece rivelato un adattamento certamente più avanzato ed ampie possibilità per lottare per le prime posizioni. Rimane tutt’ora utopia avvicinare la parola titolo a pilota e casa, ma in un futuro…

ALEIX ESPARGARO – L’uomo nella storia Aprilia, il primo e sinora l’unico ad essere salito sul podio in MotoGP. Il terzo posto di Silverstone ancora riecheggia nella mente, ma è tempo di pensare al presente ed al futuro. Lo spagnolo è solito porsi ambiziosi obiettivi, per quest’anno il posizionamento stabile in top-8 appare alla portata.

TEAM – Nessuno stravolgimento o cambiamento degno di particolare attenzione portato alla ribalta dalla Casa di Noale sin qui, salvo le ali anteriori parzialmente rivisitate. L’unione del gruppo unita ad un discreto mezzo permetteranno ai due piloti Aprilia di lottare sistematicamente per la top-10 con l’augurio di trovare più posizionamenti sul podio e, magari, la prima vittoria in MotoGP.

MotoGP 2022, Red Bull KTM Factory Racing

MIGUEL OLIVEIRA – Gli acuti di Portimao non hanno trovato alcun proseguo nelle ultime stagioni. Comprensibile la grande prestazione data dal trasporto del pubblico di casa nella gara portoghese, per il resto poco altro. Se nelle battute iniziali delle ultime due stagioni pareva essere un pilota in grado di lottare per il titolo, al momento le proprie pretese saranno drasticamente calate. Resta l’impeccabile stile di guida, non sufficientemente supportato dalla moto: la stagione si preannuncia piuttosto complessa.

BRAD BINDER – Il Re di Stiria, l’uomo folle in grado di imporsi nel diluvio universale austriaco della scorsa annata. Ecco, tutto qui. Discorso analogo a quello del compagno lusitano. Entusiasmante l’assurdo acuto in terra d’Austria, per il resto della stagione si prende pressoché mai titoli e posizioni di vertice. Pesa sulle prestazioni una moto non all’altezza delle primissime della classe.

TEAM – La moto come detto non entusiasma. Nessun particolare vantaggio nel guidato, diverse le difficoltà in rettilineo. Gli sviluppi sul mezzo 2022 non sembrano in grado di ribaltare questo giudizio. Le novità tecniche ed aerodinamiche sembrano ispirate ad altre Case, da capirne poi l’effettiva efficacia ed efficienza in gara. La stagione si preannuncia complessa per il team KTM, peccato perché durante la pazza stagione del 2020 sembravano potersi imporre stabilmente in top-10 e lottare saltuariamente per posizioni di vertice.

MotoGP 2022, Pramac Racing

JORGE MARTIN – Uno degli astri nascenti della nuova leva sbarcata in MotoGP. Divenuto rookie dell’anno al termine dell’ultima gara della scorsa stagione dopo un’intensa battaglia col compagno di Casa con il numero 23, Jorge Martin ha tutte le carte in regola per imporsi come uno dei futuri crack della classe regina. Durante questa stagione Martinator si giocherà con ogni probabilità il passaggio nel team ufficiale Ducati per il prossimo anno. Con il rinnovo di Bagnaia già ufficializzato, resterebbe vacante la sella attualmente occupata da Jack Miller. Il primo atto della sfida ad Enea Bastianini è andato alla spagnolo nell’anno 2021, battaglia aperta nel 2022, con la rossa nel mirino.

JOHANN ZARCO – Per il pilota francese potrebbe profilarsi un’annata simile a quella di Jack Miller. Entrambi nell’ambiente Ducati da diverso tempo, hanno sin qui stentato nel portare a casa i risultati auspicati. La pressione di una stagione al sapore di ultima chance potrebbe far decollare definitivamente la loro carriera. Alternativamente la peggior ipotesi porterebbe ad un addio tra le parti, al momento tutt’altro che improbabile. Sliding doors.

TEAM – L’addio di un Team Manager esperto e ben inserito nell’ambiente come Francesco Guidotti potrebbe creare qualche scompenso nell’immediato. Tuttavia il clima non sembrerebbe averne risentito sin qui. Difficile ipotizzare un inserimento nella lotta al titolo, più probabile un combattuto ma stabile ingresso in top 5, in particolare quando Martinator sarà in giornata di grazia come spesso accaduto l’annata scorsa.

MotoGP 2022, Gresini Racing MotoGP

ENEA BASTIANINI – Discorso analogo a quello di Jorge Martin: grandissimo talento, incredibile gestione del consumo delle gomme sul lungo periodo (fattore chiave nella MotoGP moderna), elevate potenzialità ancora non totalmente espresse. La sfida con lo spagnolo per il posto a fianco a Pecco in ufficiale potrebbe consumarsi entro le prime gare della nuova stagione. Se anni addietro le trattative del mercato piloti si sviluppavano da Assen in poi, la tendenza dell’ultimo periodo è quella di negoziare e chiudere gli accordi già dopo i primi GP. In quest’ottica guidare la moto 2021, già sviluppata al massimo del proprio potenziale, potrebbe porre la Bestia lievemente in vantaggio rispetto al rivale Pramac, a bordo del mezzo 2022 del quale resta ancora da trovare la quadratura definitiva. L’obiettivo stagionale resta quello della prima vittoria nella classe regina dopo il meraviglioso doppio podio misanese della passata stagione. I presupposti sono dei migliori, in particolare dopo un prestagione dove ha cannibalizzato il record della pista in quel di SepangBestiale.

FABIO DI GIANNANTONIO – Da grande talento pronto a prendersi la scena italiana del mondo del motociclismo a diversi intoppi che ne hanno rallentato il processo di crescita. I campionati in Moto2 non hanno riservato particolari soddisfazioni, né si sono dimostrati all’altezza delle aspettative. Nonostante il salto verso la top class abbia incontrato l’indecisione di molti, Diggia ha ottimamente performato nei test asiatici, nonostante i problemi fisici riscontrati.

TEAM – Il neonato team Gresini conferisce la settima ed ottava moto all’infinita lista di mezzi Ducati in pista quest’anno. Il clima famigliare che si respira all’interno del box unito alla spensieratezza degli interpreti potrebbe spingere il team verso risultati inattesi. Il talento nella coppia di piloti non manca, entrambi sono pronti a prendersi la scena anche se a livelli differenti. La stagione potrà regalare piacevoli sorprese.

MotoGP 2022, WithU Yamaha RNF MotoGP Team

ANDREA DOVIZIOSO – Dal travagliato addio a Ducati nel 2020 a (quasi) anno sabbatico. Frequenti sono stati i test in Aprilia, Casa che sembrava ad un passo dall’inserirlo nel proprio roster. La situazione venutasi a creare in corso d’opera per mano di Maverick Viñales ha sparigliato le carte sul banco della trattativa. Il Dovi torna in pista da pilota Yamaha nell’ex team Petronas. La parte finale della scorsa stagione ha lasciato parecchio a desiderare, specie se confrontata con la storia del pilota numero 04. La volontà di ritornare sulla scena per dimostrare a molti di aver sbagliato sul suo conto sembra esser l’unico motore in grado di spingerlo verso discreti risultati, anche perché aspettando quello Yamaha

DARRYN BINDER – Ragazzo in grado di sintetizzare in sé la pessima gestione avuta da Yamaha durante la scorsa annata. Dapprima la moto ‘d’epoca’ rifilata a Morbidelli, il trattamento ad una leggenda come Valentino, il caos Viñales, il ritorno in corsa del Dovi sino all’acquisizione di Darryn Binder. Pilota che ha posto una pietra tombale sopra le chance di titolo di Dennis Foggia in Moto3, classe di militanza sino alla scorsa stagione. Qui si è imposto col passare delle stagioni come pilota irruento, duro nelle entrate e con margini di crescita non eccessivi, quantomeno all’apparenza. Il doppio salto di categoria lo costringerà a lottare per le posizioni sul fondo dello schieramento per la prima stagione. Politica della Casa giapponese apparsa come inadatta nella gestione dei vari casi stagionali, in particolar modo per il pilota sudafricano: il doppio salto di Miller non ha fatto scuola, verrebbe da dire.

TEAM – Nonostante la caratura, l’esperienza, le doti di Andrea Dovizioso e la grande voglia di dimostrare di Binder il team non appare pronto per lottare per le posizioni della metà alta della classifica. Quanto alle caratteristiche tecniche della moto, il motore è tristemente figlio del Factory. Sull’aerodinamica spazio per pochi commenti fatti salvi gli aggiornamenti al retrotreno, le modifiche più importanti sembrano essere quelle dello sponsor.

MotoGP 2022, LCR Honda

TAKAAKI NAKAGAMI – Pilota che negli anni si è dimostrato in grado di lottare per l’ingresso in top-10. La caratteristica principale sembra esser quella della discontinuità. Il buon feeling con il box unito all’esperienza di diversi anni in top class potrebbero aiutarlo a compiere quel salto di qualità da tanto e tanti atteso ma mai realmente avvenuto. Non gettare al vento con rovinose cadute le potenziali ottime gare sarebbe già un apprezzabile punto di partenza. La scadenza del contratto al termine della stagione unita all’ombra di Ai Ogura impongono una stagione importante per guadagnarsi la riconferma.

ALEX MARQUEZ – Discorso piuttosto simile a quello sviluppato per il giapponese. Il pilota del team di Lucio Cecchinello è stato malamente accantonato dal team ufficiale dopo una stagione in crescendo. Il talento di Alex non è mai stato in discussione, salvo magari in ambienti Repsol. L’ostacolo più grande sembrerebbe essere quello psicologico, in grado a più riprese di bloccare un potenziale grande pilota. Con la scadenza di pressoché tutti i contratti al termine dell’anno, se dovesse trovare in sé le chiavi per rinascere rientrerebbe a pieno titolo in corsa per un posto in un team ufficiale.

TEAM – Uno dei team privati storici del paddock, la gestione di ambiente e piloti non può venir messa in discussione. I rider sono dotati di discrete potenzialità anche se spesso celate o inespresse. Se entrambi dovessero “sbloccarsi” ci sarebbe ogni ingrediente per una stagione da metà alta della classifica. Il grande sviluppo portato alla moto dai meccanici Honda finirà per portare grandi benefici anche ai piloti non ufficiali.

MotoGP 2022, Mooney VR46 Racing Team

LUCA MARINI – Escluso Valentino dal paddock dopo il ritiro, l’augurio è che gli infondati commenti riguardo raccomandazioni seguano il percorso del fratello. Il passaggio nel “nuovo team” cambia ben poco, se non i colori sulla livrea. Luca, il ragazzo dallo sguardo di ghiaccio, si è distinto come pilota cauto, dedito al lavoro ed in grado di crescere passo dopo passo. Se la crescita dell’ex compagno di box Bastianini è salita ai favori della cronaca motociclistica per via di risultati migliori dati dall’altalena tra qualifiche e gara, Marini sta percorrendo un percorso più lungo, stabile, magari anche lento ma in grado, dopo ogni mattoncino posto, di accrescere nettamente il proprio livello.

MARCO BEZZECCHI – La stagione del grande salto è arrivata anche per il Bez. Dopo alcune stagioni al di sotto delle grandi e legittime aspettative in Moto2, Marco è giunto nel palcoscenico dei grandi. Le prime uscite sulla nuova Desmosedici hanno già impressionato lui e noi. L’inizio è stato sin qui convincente, da attendersi poi, chiaramente, il complesso riscontro della gara. Marco, nel segno e nel ricordo di un altro Marco, come lui dalla folta chioma e molto vicino a Vale.

TEAM – Dopo la tortuosa strada affrontata in inverno per trovare il main sponsor, la partnership con Mooney arriva come manna dal cielo. Accantonata l’ipotesi Principe saudita ed Aramco, il team giunge alla griglia di partenza del 2022 con ottimi propositi e carte da mettere in gioco. L’anno di esperienza di Luca Marini lo aiuterà a gestire meglio alcune situazioni che, la stagione passata, potevano coglierlo in contropiede. La spensieratezza e il clima amicale respirabile all’interno del box VR46 agevoleranno anche una crescita più rapida del compagno Bezzecchi. L’orma scolpita da Valentino Rossi nel paddock è destinata a regalare grandi soddisfazioni al team made in Tavullia.

 

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MotoGP 2022, Tech3 KTM Factory Racing

RAUL FERNANDEZ – Il grande sconfitto della stagione 2021. Nonostante la tecnica e lo stile di guida cogliessero più l’occhio rispetto al compagno, Raul si è dovuto arrendere al termine della logorante battaglia punto a punto portata avanti al debutto in Moto2. La guerra di nervi l’ha visto uscire sconfitto ma le stigmate del campione sono evidenti, l’arrembante inizio nel nuovo mondo KTM lo conferma. Stagione all’insegna della vendetta sportiva: la frase secondo cui “il compagno di box è il primo rivale” non può essere più azzeccata per il lusitanoVendetta casalinga.

REMY GARDNER – Campione del Mondo in carica nella classe intermedia, ha sconfitto al termine della lotta sopradescritta il compagno Raul. Lo stile di guida più rotondo, meno aggressivo e scomposto rispetto ai piloti moderni, permette a Remy di progredire con grande costanza. Tralasciando i paragoni con l’iridato padre Wayne, Gardner dovrà riconfermarsi al di sopra del già sconfitto Fernandez. Il premio di rookie dell’anno si pone nel mezzo della contesa tra i due. L’australiano, se si dimostrerà in grado di bissare quanto espresso nelle scorse annate, avrà dinanzi a sé una luminosa carriera. Riconferma d’arte.

TEAM – Come emerge dalle righe sopra, il clima che si respira nei box KTM non è esattamente dei migliori. La lotta Mondiale dello scorso anno ha dato i natali ad una spaccatura insanabile tra le parti. Negli ultimi mesi non sono mancate frecciatine tra i due: la figura del Team Manager avrà il ruolo chiave durante l’anno di calmare i bollenti spiriti. La principale forza della coppia potrebbe essere quella di riversare in pista le emozioni date dal confronto acceso tra i due. La moto non sembra essere in grado di intrattenere un confronto con le primissime, i due talentuosi rookie rischiano di restare imbottigliati nelle retrovie se non giungeranno sontuosi sviluppi tecnici in casa KTM.

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