Una vittoria importante che rappresenta un punto dal quale partire per Mourinho e i suoi uomini che hanno dimostrato, in un match tutt’altro che semplice, di riuscire a tenere i nervi saldi trovando la rete del vantaggio. Non è stato semplice infatti, per la Roma trovare la via del gol contro il Genoa, ma nonostante ciò alla fine è arrivato dalla grande giocata di Paulo Dybala che ancora una volta si è rivelato essere decisivo. La corsa della Joya verso la Curva Sud e l’esultanza sotto i suoi tifosi hanno fatto impazzire i tifosi romanisti che non hanno potuto far altro che gioire di fronte alla classe del loro numero 21. Un trionfo che è ancor più dolce se si pensa al fatto che i giallorossi si sono qualificati ai quarti di finale di Coppa Italia e sono in attesa dei risultati delle altre partite per capire chi sarà il prossimo avversario da affrontare.
Roma-Genoa 1-0, il racconto del match
Un inizio timido quello degli uomini di Mourinho che che nei primi 10 minuti non creano occasioni particolarmente pericolose, limitandosi a gestire un approccio alla partita del Genoa particolarmente voglioso. Con il passare del tempo il match si rivela essere sempre più fisico e il tono agonistico si alza sempre più, con continui contrasti e falli. La prima grande occasione targata Roma, club dai grandi 7, arriva al 21′ con Pellegrini che, defilato sulla destra, rifinisce verso il centro per Abraham che incrocia, ma il portiere rossoblù risponde presente mettendo il pallone in calcio d’angolo. Inizia così quello che si può definire un vero e proprio assedio nei pressi dell’area di rigore del Grifone che non riesce ad uscire ed a rifiatare. Sull’onda dell’entusiasmo arriva anche la traversa del numero 7 e capitano giallorosso, che fa tremare la porta difesa dall’estremo difensore spagnolo, su assist di Matic. Al 34′ però, arriva anche una grande opportunità per gli ospiti che ripartono in contropiede con Sabelli, servito da Sturaro, che la mette al centro per Yalcin che colpisce malissimo la sfera, sprecando una grande possibilità.
Con l’inizio del secondo tempo, che vede la sostituzione di Pellegrini per Dybala, inizia ad aumentare l’agonismo e il nervosismo con Zaniolo protagonista. La prima occasione della seconda parte di gara la crea proprio la Joya che, con un potente mancino, calcia sul primo palo difeso però dal portiere del Genoa. Continuano a salire i giri del motore giallorosso con un’altra grande opportunità che passa per Kumbulla che, colpendo il pallone di spalla, indirizza la sfera sotto al sette dove però ci mette le mani l’estremo difensore rossoblù. Nel momento migliore della Roma però, arriva il contropiede del Grifone che riesce a sorprendere la squadra di José Mourinho, arrivando a concludere con un destro debole di Coda che finisce tra le braccia di Rui Patricio. Come una sentenza arriva il gol dai piedi sapienti del numero 21 giallorosso che, dopo aver ricevuto il passaggio di Mancini, supera gli avversari con due finte per poi impattare il pallone non lasciando scampo al portiere avversario. Una rete che sa di bentornato per l’argentino, dopo l’infortunio lasciato ormai alle spalle e dopo esser tornato vittorioso dal Mondiale con la sua Argentina, ma soprattutto che sblocca il match.
La partita giunge sempre più vicina al termine con il Genoa che prova a creare qualche difficoltà alla Roma di Mourinho che, con affanno, riescono a resistere agli assalti degli avversari. La grande opportunità per i rossoblù arriva all’88’ con Aramu che calcia alle stelle da dentro l’area di rigore giallorossa, nonostante il direttore di gara abbia segnalato successivamente la posizione di fuorigioco. A concludere il match è la buona giocata di Tahirovic che, dopo aver ricevuto il pallone al limite dell’area, se la porta di tacco sul mancino trovando però una conclusione che finisce alta sopra la traversa. Una gara che si è rivelata essere più dura del previsto, ma che vede la compagine capitolina portare a casa una vittoria importantissima che permette ai calciatori dello Special One di approdare ai quarti di finale di Coppa Italia.
Roma, Dybala ancora protagonista: una Joya per gli occhi
Con il passare del tempo Paulo Dybala continua a far esaltare e innamorare ogni singolo tifoso della Roma. Dopo l’inizio di stagione del numero 21 che ha fatto faville trascinando a più riprese i suoi compagni verso la vittoria e dopo il grande trionfo nel Mondiale con la sua Argentina, adesso l’ex Juventus è tornato per portare la squadra giallorossa in alto. Ciò lo ha già dimostrato nella vittoria in Coppa Italia con il Genoa, contro cui ha fatto vedere di cosa è capace con i suoi piedi. Giocate di fino, cambi di direzione nello stretto, mantenimento del possesso palla, ma soprattutto qualità nell’ultimo passaggio e freddezza davanti al portiere.
Un essere cinico e cattivo sotto porta derivante dalla voglia di fare bene, ma soprattutto di rivalsa di Paulo Dybala che per tanto tempo con la maglia della Juventus si è visto messo in un angolino, ma che adesso si ritrova al centro di una squadra che conta su di lui. La grande responsabilità che l’argentino ha sulle sue spalle la conosce molto bene ed è proprio questo che lo spinge a rischiare sempre la giocata come nell’occasione del gol contro il Genoa dove, partito da solo, smarca due giocatori per poi andare a concludere a rete, portando la compagine capitolina in vantaggio.
Roma, Tahirovic e Bove: due giovani dai quali ripartire
Che il settore giovanile della Roma riuscisse a crescere ed a tirare fuori grandi talenti lo si sapeva già da tempo, ma che questi giovani potessero diventare così importanti negli schemi di Mourinho, che vorrebbe rinforzi, nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Primo fra tutti è Tahirovic che, dopo esser stato lanciato da titolare contro il Bologna, è riuscito a trovare sempre più spazio e minuti da mettere nelle gambe. Sicuramente una grande soddisfazione per il talento svedese che ha potuto dire la sua anche nel match di Coppa Italia contro il Genoa, durante il quale, in pochi minuti, è riuscito a rendersi pericoloso. Il classe 2003 infatti, dopo aver ricevuto il pallone spalle alla porta con un colpo di tacco lo ha portato sul sinistro per poi concludere improvvisamente verso la porta, ma con la sfera che finisce fuori.
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Un’altra prova buona è stata quella di Bove che è rimasto in campo per ben 62 minuti dirigendo il centrocampo della Roma, società storica per i suoi 10, insieme all’intelligenza tattica di Matic. Una prestazione basata sulla cattiveria agonistica e sull’intensità di gioco, caratteristiche tipiche dell’italiano, che hanno messo in risalto la sua voglia di fare e dimostrare, viste anche le molte voci di mercato su di lui. Oltre a ciò sono molti gli inserimenti fatti dal classe 2002 alla ricerca di una possibile imbucata per andare in gol, ma tale opportunità non si è palesata davanti al talentino giallorosso che dovrà lottare con le unghie e con i denti fino alla fine della stagione per cercare di scalare le gerarchie di Mourinho.