Roma, non solo Totti e Dybala: alla scoperta dei giallorossi sul tetto del mondo

Dybala è diventato il sedicesimo giocatore della Roma a trionfare ad un Mondiale; Totti e non solo, andiamo alla scoperta dei giallorossi saliti sul tetto del mondo

Carlotta Desirello A cura di Carlotta Desirello
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Si è conclusa la ventiduesima edizione dei Mondiali di calcio e ad aver alzato l’ambita Coppa di Qatar 2022 è stata l’Argentina di Lionel Messi, dopo aver vinto una finale al cardiopalma contro la Francia ai calci di rigore. Tra le fila dei campioni del mondo troviamo anche un po’ di Roma, visto che figura Paulo Dybala, che proprio la scorsa estate è approdato alla corte di Mourinho. La Joya, sebbene sia stata impiegata col contagocce da mister Scaloni nel torneo, ha comunque lasciato il segno in finale, segnando uno dei penalty decisivi per il trionfo della Seleccion. Il nativo di Laguna Larga è quindi entrato a far parte della lista dei 16 giallorossi che, con la propria nazionale, sono saliti sul tetto del mondo dal 1934 ad oggi.

Roma, da Ferraris a Monzeglio: i giallorossi della doppietta italiana

L’edizione del Mondiale del 1934 si è tenuta in Italia e proprio i padroni di casa sono stati i protagonisti del torneo, dopo un’importante cavalcata iniziata con la vittoria contro gli Stati Uniti agli ottavi, grazie ad un netto 7-1. Ai quarti gli azzurri hanno avuto qualche difficoltà in più, dal momento che il match è terminato sull’1-1. Nella ripetizione della gara, però, il gol all’11 di Giuseppe Meazza è stato decisivo per il passaggio in semifinale. Un altro successo di misura, che questa volta porta il nome di Enrique Guaita, contro l’Austria è poi valso il pass per la finale contro la Cecoslovacchia. All’ultimo atto del torneo, l’Italia si è ritrovata in svantaggio al 71’ a causa della rete di Antonin Puc, ma all’81’ Raimundo Orsi è riuscito a ristabilire la parità e a portare il match ai supplementari, dove è stato Angelo Schiavo a mettere a segno la rete del definitivo 2-1. Oltre al precedentemente citato Guaita, c’erano anche altri due giocatori della Roma tra gli azzurri campioni del mondo nel 1934: il primo capitano del club capitolino, Attilio Ferraris, e il portiere Guido Masetti.

Italia '34
Italia ’34

L’edizione successiva dei Mondiali è andata in scena in Francia e l’Italia si presentava come campionessa in carica. Il cammino degli azzurri cominciò subito in salita, visto che faticarono non poco contro la Norvegia agli ottavi di finale, nel match terminato poi 2-1 solo dopo i tempi supplementari, grazie alla rete decisiva di Silvio Piola. Ai quarti arrivò poi il momento di affrontare i padroni di casa, spinti dalla voglia di regalare una gioia ai propri tifosi. Gli italiani, però, non erano d’accordo e, dopo la rete di Gino Colaussi al 9’, ripresa un minuto dopo da quella di Oscar Heisserer, è stato ancora una volta Piola a mettere il punto sulla gara, con una doppietta. In semifinale, poi, la rete di Colaussi e il rigore di Meazza portarono in vantaggio il Belpaese per 2-0 sul Brasile e a nulla servì la rete di Romeu all’87’. Infine, in finale, le doppiette dei “soliti” Colaussi e Piola sono state decisive per il definitivo 4-2 ai danni dell’Ungheria che ha regalato una storica doppietta mondiale all’Italia. I protagonisti giallorossi di questa impresa sono stati ancora una volta Guido Masetti, a cui si sono aggiunti Aldo Donati, nonostante non abbia mai esordito con la Nazionale, il terzino Eraldo Monzeglio e il centrocampista Piero Serantoni.

Spagna 1982, Bruno Conti brilla e alza la Coppa del Mondo

Per ritrovare di nuovo un giocatore in forza alla Roma sul tetto del mondo, bisogna attendere fino al 1982, nell’edizione dei Mondiali tenutasi in Spagna e che ha visto, al contempo, anche il ritorno al trionfo dell’Italia. Gli azzurri hanno iniziato il proprio cammino con tre pareggi nella fase a gironi: il primo contro la Polonia a reti inviolate, mentre gli altri per 1-1 contro Perù e Camerun, risultati che sono valsi il secondo posto nel proprio raggruppamento alle spalle dei biancorossi. Da segnalare che il primo gol nella competizione per gli azzurri è stato messo a segno contro il Perù, proprio dal giallorosso Bruno Conti; una rete che aprì le porte ad un gran torneo disputato dall’ala italiana. Nella seconda fase a gironi l’Italia venne inserita nel gruppo con le due sudamericane Argentina e Brasile e, grazie a due vittorie su due, si guadagnò l’accesso alle semifinali.

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Al penultimo atto del torneo gli azzurri si ritrovarono nuovamente di fronte la Polonia, ma, questa volta, la doppietta del futuro capocannoniere del Mondiale e Pallone d’Oro, Paolo Rossi, non lasciò scampo agli avversari. L’ultimo ostacolo verso la terza Coppa del Mondo era, a questo punto, rappresentato dalla Germania Ovest; dopo un primo tempo privo di reti, Rossi, Tardelli e Altobelli misero a segno il tris decisivo, a cui rispose timidamente Breitner con il gol della bandiera, e gli italiani si laurearono per la terza volta nella loro storia campioni del mondo. Come anticipato in precedenza, una delle stelle di questo Mondiale fu proprio l’esterno della Roma Bruno Conti, che brillò talmente tanto in Spagna da impressionare Pelé che, al termine della rassegna, dichiarò che, a suo parere, era stato proprio il nativo di Nettuno il giocatore migliore del torneo.

Bruno Conti con l'Italia
Bruno Conti con l’Italia

Da Aldair a Cafu, la Roma “straniera” sul tetto del mondo

Non sono stati solo giocatori italiani ad aver portato a Roma la Coppa del Mondo: a cavallo tra il 1990 e il 2002, infatti, sono parecchi i giallorossi provenienti da altre nazioni che hanno vinto il Mondiale con la propria Nazionale. Nell’edizione del 1990, svoltasi in Italia, è stata la Germania Ovest a trionfare in finale contro l’Argentina di Maradona per 2-1. Tra i protagonisti della rassegna ci furono anche i capitolini Thomas Berthold e Rudi Voller, che contribuì mettendo a segno ben 3 reti. Nel 1994, invece, è stato il Brasile a laurearsi campione del Mondo, ai danni dell’Italia ai rigori, e i sudamericani contavano anche, nella propria formazione, del difensore della Roma Aldair. Nel 1998 ad alzare al cielo il massimo trofeo per Nazioni da giocatore giallorosso è stato Vincent Candela, visto che la sua Francia ha trionfato in casa, sconfiggendo il Brasile in finale per 0-3. Nel 2002 la Coppa è tornata, però, alla selezione verdeoro che si affidava a stelle della caratura di Ronaldo, Rivaldo e Ronaldinho, ma anche a Cafu, che all’epoca militava proprio nella Roma.

Totti, De Rossi e Perrotta: i giallorossi del 2006

Prima del trionfo dell’Argentina di Dybala, per ritrovare un giocatore della Roma vittorioso al Mondiale bisognava tornare alla vittoria dell’Italia nel 2006. Gli azzurri, che potevano contare anche sui giallorossi Francesco Totti, Daniele De Rossi e Simone Perrotta, hanno collezionato un successo ancora vivo nei ricordi degli italiani, che ha preso il via con le vittorie, nella fase a gironi, ai danni del Ghana e della Repubblica Ceca, intervallate dal pareggio contro gli Stati Uniti: questi risultati gli sono valsi il passaggio del turno come primi del proprio raggruppamento. Gli ottavi di finale contro l’Australia, poi, si sono rivelati più che tosti, soprattutto dopo l’espulsione di Materazzi al 50’. Proprio Totti, però, in pieno recupero, ha deciso il match, concretizzando il rigore guadagnato da Grosso e regalando alla squadra di Lippi i quarti di finale.

Francesco Totti, Mondiali 2006
Francesco Totti, Mondiali 2006

A questo punto, l’Italia ha sconfitto per 3-0 l’Ucraina, grazie alla rete di Zambrotta e alla doppietta di Toni, raggiungendo la semifinale, dove le si è presentata di fonte la Germania. Il match si è rivelato subito bloccato, tanto che le due formazioni hanno terminato i tempi regolamentari sullo 0-0. Anche i supplementari sembravano prendere la stessa piega, ma, quando già i pensieri degli appassionati volavano verso i rigori, al 119’, la rete di Grosso sbloccò il risultato e, due minuti dopo, Del Piero mise la parola fine alla gara. In finale contro la Francia, gli azzurri si trovarono in svantaggio al 7’ per la rete di Zidane su rigore, ripreso presto da Materazzi al 19’. Se in semifinale si riuscirono ad evitare i penalty, all’ultimo atto del torneo non fu così; l’errore di Trezeguet, però, fu fatale ai transalpini, dal momento che gli azzurri, tra cui De Rossi, non fallirono nemmeno un tiro dagli 11 metri e l’ultimo rigore concretizzato da Grosso sancì la definitiva vittoria dell’Italia. Anche Totti, De Rossi e Perrotta, quindi, salirono sul tetto del mondo, portando a 15 i romanisti che sono riusciti a mettere a segno questo traguardo, in attesa del sedicesimo che sarebbe arrivato solo 16 anni dopo.

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