Vigilia di Spagna-Italia: la conferenza stampa di Spalletti

La conferenza stampa di Luciano Spalletti alla vigilia del secondo impegno ad EURO 2024, dove l'Italia affronterà la Spagna

Francesco Mazza A cura di Francesco Mazza
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Dopo l’esordio vittorioso contro l’Albania, l’Italia si appresta ad affrontare la Spagna nella seconda sfida del gruppo B. Alla vigilia del match, è intervenuto in conferenza stampa Luciano Spalletti: “Questa volta la formazione ve la dico domani. Non la dico il giorno prima perché non mi è arrivata nessuna notizia su chi gioca degli altri. È una delle partite più importanti della mia carriera, va messa a quel livello li. Tutti hanno una storia da raccontare, questa è una di quelle partire che può determinare quella storia”.

Sulla possibilità di cambiare il modo di giocare visto l’avversario: “La Spagna è diventata questa perché ha fatto sempre lo stesso calcio ed è diventata così riconosciuta perché ha avuto il coraggio di mantenere nel tempo la stessa idea di calcio. Per arrivare a quei livelli bisogna fare quello che hanno fatto loro. Il tentativo di fare la partita c’è. Loro hanno tutto da un punto di vista di caratteristiche individuali e di squadra. Dovranno essere più alti i tempi di reazione nostri, il ritmo è quello”.

Il CT dell’Italia ha continuato: “Come andiamo vestiti a questo esame? Noi siamo vestiti da Giorgio Armani. C’è la voglia di confrontarsi con una delle scuole calcio più importanti. Non dovremo avere rimpianti, sarà più difficoltoso ma si va li vestiti bene e disposti a sporcarsi se ci fosse bisogno. Bisogna riuscire a trovare equilibrio non solo a livello tattico. Dieci giocatori che dribblano non si possono sostenere. Dobbiamo mettere a posto delle cose ma siamo sulla buona strada. Oltre al singolo c’è anche la squadra”.

Spalletti: “A volte dovremo subire la Spagna”

Sul cosa preoccupa maggiormente della Spagna: “Mi preoccupa di più il livello di calcio che dobbiamo proporre noi. La chiave che apre la porta della possibilità di vincere la partita è il livello che facciamo noi. La Spagna sa fare cose che sono importanti e a volte dovremo subirla, ma le intenzioni devono essere quelle giuste. Abbiamo rispetto per la storia e la qualità della Spagna, sarebbe un errore pensarsi più forti di quelli che si è, ma noi abbiamo le possibilità di giocarci la nostra partita”.

Riguardo lo stile di gioco della Spagna: “Mi piace molto. Hanno uno stile offensivo, un certo numero di giocatori che pressano alto. Quindi, come ho detto prima, dovremo fare un buon lavoro per trovare un uomo libero il più rapidamente possibile, altrimenti saremo costretti a fare un passaggio lungo verso la nostra linea d’attacco. Ci sono molte nazionali che giocano un calcio offensivo e la Spagna è una di questa, ma non è l’unica”.

Sulle differenze con la Spagna di 15 anni fa, Spalletti si è così espresso: “Penso siano simili. Questa squadra porta la palla in avanti un po’ più velocemente, sono un po’ più diretti, ma dipende chi gioca in attacco. Hanno tre attaccanti diversi: Morata è il migliore a correre dietro, non è pigro e in termini di metri percorsi e velocità i suoi numeri sono incredibili. Lui porta palla in avanti, poi hanno due ali a cui piacciono le situazioni uno contro uno e uno dei problemi che incontreremo sarà quando riusciremo a fare la partita nella loro metà campo per le preventive sulle ripartenze, a campo aperto sono micidiali”.

Sull’approccio: “Aggressivo vuol dire anche andandola a prendere pressandoli. Il tentativo va fatto. Bisogna andare forte, dipende però dalle distanze di squadra. Noi li vogliamo pressare corti. Nei tempi più corti, nelle distanze ravvicinate c’è la difficoltà di essere più puliti. Non la perdono mai altrimenti se li pressi. Il tentativo è quello, pressarli ed essere più bravi di loro a giocare la palla. Non possiamo solo giocare il ripartenza”.

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