I dubbi di Leclerc: attenta Ferrari! Patrimonio a rischio

La stagione di Leclerc prosegue tra alti e bassi, in una Ferrari apparsa spesso e volentieri confusa nelle ultime apparizioni. Charles comincia a porsi dei dubbi, e a Maranello suona un campanello d'allarme in ottica futura

Lorenzo Ferrai A cura di Lorenzo Ferrai
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Nel 2019 iniziò una storia d’amore che aveva tutti i contorni di una fiaba. Un giovane dalla faccia pulita, ricco di talento, tanto agguerrito in pista quanto fragile fuori, aveva appena coronato il proprio sogno. Esordire al volante della Ferrari, la scuderia sempre amata, con l’ambizione di lottare per il titolo mondiale. Quel ragazzino di soli 21 anni si chiamava Charles Leclerc, Predestinato un tempo, uomo oggi.

Dopo cinque anni, Charles è ancora a Maranello, legato indissolubilmente al proprio amore a tinte rosse. Le perdite del padre e dell’amico-mentore Jules Bianchi lo hanno segnato emotivamente, ma hanno anche contribuito a forgiarne il carattere. Mai arrendevole, sempre determinato, e spesso capace di andare oltre i limiti della macchina. Leclerc è amato da tutti i tifosi Ferrari, per il suo spirito, per il talento e anche il passato.

Principe Charles

Nessuno dimentica il gran premio di Spa 2019, quando Leclerc colse la sua prima vittoria in Formula 1, proprio il giorno dopo la scomparsa di un altro suo amico, Antoine Hubert, venuto a mancare tragicamente durante la gara di F2, a seguito di un tremendo incidente all’uscita dell’Eau Rouge. Charles ha dedicato il successo al francese e, da quel momento forse, abbiamo realmente compreso la sua empatia, che ha contagiato tutti i ferraristi.

Un ragazzo nato e vissuto nella ricca Montecarlo, ma divenuto ben presto un figlio del popolo rosso. E quel trionfo a Monza nel 2019, al termine di un duello rusticano con Sir Lewis Hamilton, incarna perfettamente l’italianità di Leclerc. Ragazzo entrato nel cuore dei tifosi Ferrari, come forse nemmeno Schumacher aveva saputo fare. Probabilmente, solamente Gilles Villeneuve era riuscito a unire così profondamente il nostro Paese, quando si è trattato di sostenere un pilota vestito di rosso.

E non di rado si sente l’affermazione: “Enzo Ferrari avrebbe apprezzato Charles“. Sì sa, il Drake era parecchio sensibile alla spettacolarità e alla grinta del pilota, messa spesso davanti al singolo risultato. Quest’aura mistica si è riflettuta su un tifo, ormai ringiovanito, che non ha quasi più ricordi del padre della Ferrari, ma capace sempre di vivere una passione incontrollata. Poi, è ovvio, Leclerc è a Maranello per vincere, come ogni pilota che passi da quelle parti.

Di chi è la colpa?

Nel 2022 Leclerc ha avuto per la prima volta in carriera l’occasione di lottare per il mondiale. La nuova SF-75, prima vettura a effetto suolo rasenta la perfezione e il monegasco tira fuori tutte le proprie qualità. Velocità, costanza e talento. Un’illusione durata circa un terzo di stagione, spentasi sotto la pesante Spada di Damocle dell’affidabilità, a cui poi hanno fatto seguito le strategie errate e l’instabilità all’interno del team, oltre a un Max Verstappen quasi ingiocabile.

Max Verstappen
Max Verstappen @Twitter

Senza vittorie per tutto il 2023, Leclerc ha riassaporato il gradino più alto del podio solamente a Monaco 2024, sfatando una maledizione che l’ha perseguitato sin dai suoi esordi nella massima categoria dell’automobilismo. Una gara noiosissima, ma densa di significato ed emozione, trasformatasi in un’autentica tempesta emotiva. Ma la Ferrari non è stata capace di dare un seguito all’ebbrezza monegasca e Charles è apparso sempre meno sereno.

Spesso additato come un pilota troppo fragile, incapace di farsi valere nei momenti decisivi, Leclerc ha sempre risposto in pista, con i risultati che, in fin dei conti, non sono mai mancati. Ma Charles conserva quello che, è ritenuto da molti, un vero e proprio difetto: deve necessariamente sentire la fiducia dell’ambiente per rendere al massimo. Una debolezza?

Forse sì, ma fino a un certo punto. Visto che tutti i grandi campioni, da Schumacher a Hamilton, passando per Vettel e lo stesso Verstappen, hanno vinto solamente quando la squadra era lì a sostenerli e farsi in quattro per rendere la macchina migliore. Ma per rendere al massimo, il team dev’essere sereno, cosicché lo stesso pilota abbia l’opportunità di scatenare in pista tutto il proprio talento. Caratteristica insista nel DNA di Leclerc, innata, che nessuno potrà mai insegnare.

Aggiornamenti salvavita

Il mondiale 2024 è ormai andato, ma questo non era indubbio. Probabilmente anche per il titolo costruttori è ormai troppo tardi. La Ferrari ha perso lo status di seconda forza, come testimoniato dal gran premio del Belgio. McLaren e Mercedes hanno qualcosa in più, e poi c’è il solito Verstappen. Charles fa quel che può, nel tentativo di portare avanti la baracca. Da Monaco in poi, il nuovo fondo portato dalla Rossa non ha sortito gli effetti sperati.

E Leclerc ha dovuto remare, spesso distante dalla vetta, tra problemi di affidabilità, sfortune e strategie non brillantissime. Dal canto suo, il monegasco non è tipo da arrendersi facilmente, e ha ingoiato rospi ben più grandi nella sua avventura a Maranello. L’obiettivo di Charles, almeno per quest’anno, è quello di portare a casa almeno un’altra vittoria.

Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari

Missione complicata, ma non impossibile, vista la grande incertezza che attualmente caratterizza le posizioni di vertice. E in questo saranno fondamentali gli aggiornamenti che il team di Vasseur saprà portare per l’ultima parte di stagione. L’estate non sarà risposte in questo senso, visto che le fabbriche rimarranno chiuse, ma a partire da Zandvoort, la Ferrari avrà l’opportunità di studiare e capire quali siano effettivamente le migliori soluzioni da adottare.

Anche senza vincere si può essere soddisfatti. Leclerc lo sa e la sua indole gli impone di puntare sempre al massimo (come da dettami Ferrari). Senza dubbio, come sempre in Formula 1, il pilota vince se la macchina e il team lo assistono. E la gara di Spa, in questo senso, ha riabilitato la fiducia di Charles per il finale di stagione.

È altrettanto vero per che la Ferrari dovrà essere in grado di garantire al proprio talento una vettura competitiva. Altrimenti, a Maranello rischiano seriamente di giocarsi quello che è a tutti gli effetti uno dei diamanti più preziosi del Terzo Millennio. E il prossimo anno arriverà anche Hamilton. E ora che non è più un ragazzino, Leclerc come reagirà a questa convivenza dannatamente pesante? Solo il tempo fornirà delle risposte accettabili.

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