Nel calcio di oggi dominato da velocità, tanto fisico e poca tecnica, come si potrebbe definire un buon centrocampista? Questa è una domanda a cui è difficile rispondere. Perché sono tanti i grandi centrocampisti che occupano il panorama calcistico mondiale e la Juventus, in tal senso, ha sempre avuto una lunghissima tradizione. Dalla potenza di Paul Pogba fino alle geometrie di Andrea Pirlo e alla corsa di Claudio Marchisio.
Tanti grandi calciatori e perfetti interpreti di quel ruolo chiamato centrocampista. Un ruolo dove bisogna prevedere la giocata, dove l’intuizione può sempre fare la differenza e infine il fiuto del gol può essere la chiave in grado di sbloccare la partita. In tutto questo contesto si configura l’arrivo di Weston McKennie alla Juventus.
Il centrocampista statunitense è unico nel suo ruolo: riesce a coniugare alla perfezione la fase difensiva con quella offensiva e possiede una qualità tecnica tale di fargli eseguire colpi davvero interessanti. La formula del calciatore perfetto non esiste, però McKennie si avvicina molto a colui che potrebbe essere definito come il nuovo prototipo del centrocampista moderno.
Juventus, McKennie e l’amore per gli USA: con il gol nel cuore
Weston McKennie nasce in Texas il 28 agosto del 1998 e il suo sogno fin da bambino è quello di correre per una vita dietro ad un pallone. Quella stessa sfera che gli dona gioia e un sorriso quotidiano: l’amore per il calcio, Football in America, inizia fin da subito. Il ragazzo ha tante qualità che vengono immediatamente notate dai dirigenti della selezione statunitense. McKennie si aggiudica un posto in Nazionale alla tenera età di 19 anni. Un’età sicuramente precoce, ma Weston ha ben chiaro il suo futuro: con la selezione degli Yankees vince una CONCACAF Nations League e da quel momento il suo talento esplode in tutto e per tutto, tanto da diventare subito un oggetto pregiato del calciomercato.
Il salto in Europa lo compie nel 2016, quando sbarca in Germania con la maglia dello Schalke 04: non è una casacca normale quella dei teutonici, ma Weston McKennie riesce ad indossarla ed onorarla alla grandissima. Il centrocampista fa passi da gigante e dopo appena una stagione viene convocato in prima squadra e fa il suo esordio in Bundesliga. In quel preciso istante la Veltins-Arena diventa casa sua.
Segna, gioca e corre senza fermarsi mai, tanto che gli avversari faticano a stargli dietro. Durante la sua terza stagione con i tedeschi debutta anche in Champions League, la competizione che tutti sognano fin da bambini. Però questo è un ulteriore step nella carriera di McKennie, perché il meglio deve ancora venire. La Juventus si accorge di lui e l’uomo del mercato bianconero Fabio Paratici decide che è arrivato il momento di puntare su di lui. Così, il 29 agosto del 2020 diventa ufficialmente un giocatore della Juventus.
Juventus, McKennie e Pirlo: un amore sbocciato al primo gol
Il calciomercato della Juventus diventa a stelle e strisce, perché il momento in cui Weston sbarca in quel di Torino diventa il primo americano ad aver mai indossato la casacca bianconera. McKennie arriva con la formula del prestito oneroso e la volontà della Juventus di acquistarlo a titolo definitivo dopo il raggiungimento di alcuni obiettivi sportivi. Comincia così una bellissima storia d’amore a tinte bianconere.
Weston e il nuovo allenatore della Juventus Andrea Pirlo instaurano subito un feeling speciale, tanto che i due si capiscono sia sul campo che fuori. Certo è che McKennie arriva da un paese completamente diverso dal punto di sportivo e di abitudini alimentari. I primi mesi di ambientamento sono fondamentali per assorbire la nuova realtà circostante e diventare protagonista nel nuovo contesto.
Inizialmente è palese la fatica a carburare, ma quando McKennie fa il suo esordio il 20 settembre 2020 nella vittoria della Juventus contro la Sampdoria quello che appare agli occhi dei tifosi è un giocatore propositivo, voglioso e con quel giusto tocco di magia che serve. La componente magica è un forte alleato di McKennie, la cui con la sua esultanza ad imitare la bacchetta di Harry Potter diventa il suo marchio di fabbrica. Così come lo sono i gol, le giocate e la grandissima duttilità
Ai tifosi juventini, abituati da grandissimi centrocampisti, viene subito in mente il paragone con Arturo Vidal. Il paragone tra i due è forte, però calza a pennello. Non a caso McKennie sigla il suo primo gol proprio contro il Torino. Una segnatura che cambia la sua storia d’amore con i colori bianconeri.
Il gol nel derby ha un’importanza capitale, ma quello siglato al Camp Nou è una vera e propria gemma. La sforbiciata contro il Barcellona nel 2020 ha un impatto importantissimo, perché assicura alla Vecchia Signora il primo posto nel girone di Champions League. In quel preciso momento Weston diviene un giocatore differente, arrivando in cima alle gerarchie dell’allenatore Andrea Pirlo.
Juventus, McKennie e i trionfi: poi arriva l’infortunio
Il punto più alto per Weston McKennie è quando la Juventus si aggiudica la Coppa Italia contro l’Atalanta, mettendo la ciliegina sulla torta al termine di una stagione veramente importante. McKennie si aggiudica il premio di miglior calciatore statunitense per i gol siglati, un record veramente importante per uno degli uomini cardine della stagione bianconera.
La Juventus decide di riscattarlo già a metà marzo del 2021, a testimonianza del forte legame creatosi in così poco tempo: un vero e proprio atto d’amore per un tipo di centrocampista che riesce sempre a fare la differenza. Il grande problema di McKennie è l’infortunio a lui capitato proprio in Champions League. L’occasione coincide con gli ottavi della rassegna europea il 22 febbraio 2022 e l’avversario è il Villarreal e l’infortunio lo tiene fuori per il resto della stagione a causa della frattura del secondo e terzo metatarso del piede sinistro.
Terminata la Serie A 2021/2022, Weston McKennie vuole assolutamente prendersi la sua personalissima rivincita e tornare quel calciatore micidiale in grado di scardinare le difese di ogni squadra avversaria. Una cosa è certa: le qualità del calciatore non sono in discussione e il suo ruolo all’interno del progetto Juventus sarà presto nuovamente centrale.