Crisi Ucraina, EURO 2024 a rischio: spogliatoio incandescente

Clima pesante in casa Ucraina: le selezione di Rebrov ha subito una pesante sconfitta contro la Romania nell'esordio a EURO 2024, sollevando più di qualche dubbio sulla gestione del CT

Lorenzo Ferrai A cura di Lorenzo Ferrai
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La rassegna continentale è cominciata nel peggiore dei modi per l’Ucraina, demolita all’esordio da una Romania sorprendente, che ha banchettato contro la selezione di Rebrov nella prima sfida del girone E. Una brutta battuta d’arresto, nonché inaspettata, per una delle possibili rivelazioni, incontrata anche dall’Italia nel girone di qualificazione a EURO 2024.

Lo 0-3 contro i rumeni complica ulteriormente i piani dell’Ucraina, ora obbligata a vincere contro la Slovacchia, anch’essa protagonista di un’esaltante vittoria contro il Belgio. Le prossime uscite diventano decisive per la selezione di Rebrov, che ora rischia seriamente un’eliminazione anticipata, dopo essersi presentata con enormi propositi a EURO 2024. La complicata situazione di campo dovrebbe aver trovato riscontro anche nello spogliatoio, specialmente a margine della sconfitta contro la Romania.

Secondo la Bild, la Caporetto collezionata al cospetto di Stanciu e compagni avrebbe lasciato strascichi importanti. Difatti, i giocatori avrebbero invitato il proprio CT a lasciare gli spogliatoi per consentire al gruppo-squadra di discutere della sconfitta senza la presenza del tecnico. Un epilogo non particolarmente incoraggiante, specie sotto il profilo della forma, con l’Ucraina che potrebbe anche aver esaurito la fiducia nei confronti di Rebrov.

Rebrov sotto accusa?

Naturalmente, le dinamiche di spogliatoio sono sconosciuti a più. Quel che appare chiaro è che l’inaspettata debacle dell’Ucraina rischia di provocare un contraccolpo pesante, per una nazionale che ora non più alcun margine d’errore. Si sa, dopo un primo parziale fallimento, il secondo tentativo è sempre più complicato, anche perché la squadra di Serhij Rebrov non potrà più permettersi ulteriori battute a vuoto.

E con le prossime due sfide al cospetto delle due selezioni (in teoria) più attrezzate nel girone E, il cammino ucraino diventa sensibilmente più complicato. Il gruppo potrebbe anche essere stato scoraggiato dalle dichiarazioni di Rebrov nel post partita. Il CT aveva commentato mestamente il risultato maturato contro la Romania, senza risparmiare anche i propri giocatori, colpevoli di un approccio errato fin dai primi minuti.

Siamo una nazione grande e forte che difende il suo Paese. Ma i giocatori non lo hanno dimostrato“. Parole dure e nette, che potrebbero aver sollevato più di qualche malumore all’interno dello spogliatoio, inducendo i senatori a optare per la sopra citata senza il proprio commissario tecnico. Clima pesante in casa Ucraina, che avrà due partite da tutto o niente.

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