Golden Foot 2022, Andres Iniesta Re di Montecarlo: le cinque prodezze dell’Illusionista

In occasione del Golden Foot 2022 celebriamo Andres Iniesta: le cinque prodezze dell'Illusionista che ha trionfato a Montecarlo nel 2014

A cura di Gabriele Turchetti 10 Minuti di lettura
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Due mesi e sarà il momento di eleggere il vincitore della ventesima edizione del Golden Foot. Il premio verrà assegnato il 21 dicembre nella classica serata di Gala che si svolge nella meravigliosa Montecarlo. Solo i calciatori di almeno 28 anni posso ambire a questo riconoscimento, consegnato in base ai risultati sportivi, individuali e di squadra, ed alla personalità. Il vincitore entra a far parte della prestigiosa Promenade des Champions. Una vera e propria Walk of Fame con le impronte dorate dei piedi e gli autografi di tutti quelli che sono stati premiati con il Golden Foot. Tra questi non poteva mancare Andres Iniesta, uno dei centrocampisti più completi e forti della storia del calcio. Attualmente al Vissel Kobe, l’Illusionista è stato per anni una bandiera del Barcellona, oltre che della nazionale spagnola.

Andres Iniesta ha vinto l’edizione del Golden Foot 2014. Il fantasista spagnolo è stato premiato insieme alle legende Antonin Panenka, Hakan Sukur, Hidetoshi Nakata, Jean Marie Pfaff, Mia Hamm e Roger Milla. Nel 2010 Don Andres, dopo aver regalato il primo Mondiale alla Spagna, avrebbe meritato probabilmente anche il Pallone d’Oro. Iniesta, invece, arrivò secondo alle spalle del compagno di squadra Lionel Messi. Tuttavia, è entrato nell’olimpo del calcio lasciando la propria impronta a Montecarlo. Visione di gioco, capacità di inserimento, abilità nel dribbling, sono le caratteristiche che hanno permesso ad Iniesta di illuminare i rettangoli verdi di tutto il mondo. Con la palla tra i piedi lo spagnolo era in grado di fare vere e proprie magie e, per questo, gli fu affibbiato il soprannome de El Ilusionista.

Andrés Iniesta: unire fantasia e realtà
Andrés Iniesta ai tempi del Barcellona

Golden Foot, Andres Iniesta: alla conquista del mondo

Fin da bambino Andres Iniesta, cresciuto nel settore giovanile dell’Albacete, dimostrò di avere qualità fuori dal comune. Ecco perchè il Barcellona decise di portarlo alla Masia, la cantera del Barça, all’età di soli dodici anni. Fu il primo passo verso la conquista del mondo di colui che trionfò al Golden Foot nel 2014. Nei sedici anni trascorsi in Catalogna, lo spagnolo si è affermato come uno dei centrocampisti più forti di sempre, vincendo la bellezza di 32 titoli. Nove campionati spagnoli, quattro Champions League, tre Coppe del Mondo per club, solo per citarne alcuni, tutti da protagonista. Ovviamente Iniesta è stato anche uno dei simboli della nazionale spagnola che tra il 2008 ed il 2012 ha dominato l’Europa ed il Mondo. In quei quattro anni la Spagna ha messo in bacheca due edizioni consecutive degli Europei ed in mezzo il Mondiale disputato in Sudafrica, dove la rete decisiva fu siglata proprio dall’Illusionista. Ora lo spagnolo milita in Giappone nel Vissel Kobe, con cui è riuscito a conquistare una Coppa dell’Imperatore ed una Supercoppa giapponese.

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Golden Foot, Andres Iniesta: il siluro contro l’Osasuna

Negli anni trascorsi al Barcellona Andres Iniesta è sempre stato in lotta per la conquista del campionato spagnolo. Lo stesso accadde nella stagione 2013/2014, quando oltre agli storici rivali del Real Madrid, c’era anche l’Atletico Madrid, poi vincitore, in corsa per il titolo. Nella 28esima giornata di campionato il Barcellona ospitò al Camp Nou l’Osasuna. Fu un vero e proprio massacro, con i padroni di casa che rifilarono sette reti ai propri avversari. La terza fu messa a segno da quel genio con il numero otto sulle spalle, capace nel 2014 di vincere il Golden Foot. Sergio Busquets consegnò il pallone nei piedi di Iniesta, il quale si avvicinò al limite dell’area e lasciò partire un siluro dai venti metri che fulminò il portiere avversario. Un tiro impressionante con il piede sinistro, il meno nobile di Don Andres. Ma quando ti chiami Iniesta e sei soprannominato El Ilusionista, destro o sinistro non fa differenza.

Andrés Iniesta: unire fantasia e realtà
Andrés Iniesta, ex centrocampista del Barcellona

Golden Foot, Andres Iniesta: tiro a giro con il Siviglia

Una delle sfide più affascinanti del campionato spagnolo è quella tra il Barcellona ed il Siviglia. Nella stagione 2008/2009 la splendida squadra allenata da Pep Guardiola ospitava i Rojiblancos al Camp Nou. I catalani misero le cose in chiaro fin da subito, proprio con Andres Iniesta. Dopo appena due minuti il vincitore del Golden Foot 2014 ricevette palla da Thierry Henry. Il numero otto balugrana si spinse fino al limite dell’area e con un tiro a giro non lasciò scampo a Javi Varas. In quel goal sono presenti alcune delle caratteristiche principali dell’Illusionista. Conduzione palla, tecnica e precisione di tiro per uno dei centrocampisti più forti di sempre. Il Barcellona vincerà quella partita con il punteggio di 4-0 ed alla fine dell’anno si laureerà per l’ennesima volta Campione di Spagna.

Golden Foot, Andres Iniesta: Real Madrid schiantato

La vera grande rivalità spagnola è quella tra il Barcellona ed il Real Madrid, quella che è chiamata El Clasico. Negli anni, in particolare nell’ultimo ventennio, i blaugrana hanno spesso impartito pesanti sconfitte ai rivali blancos. Come in occasione della sfida andata in scena al Santiago Bernabeu il 21 novembre 2015, valevole per la dodicesima giornata de La Liga. Andres Iniesta era già stato protagonista in occasione della seconda rete, firmata da Neymar. Il vincitore del Golden Foot 2014 decise, però, di iscriversi anche nel tabellino dei marcatori. All’inizio della seconda frazione di gioco Don Andres pescò O’Ney al limite dell’area di rigore. Il brasiliano riconsegnò il pallone con un colpo di tacco di prima ad Iniesta. El Ilusionista scagliò un tiro potentissimo sotto l’incrocio dei pali, su cui Keylor Navas non potè fare nulla. Terza rete del Barcellona, che poi chiuderà la partita con un pesante 4-0.

Il Barcellona vince la Champions League
Il Barcellona vince la Champions League

Golden Foot, Andres Iniesta: Chelsea eliminato, Barça in finale

Andres Iniesta ha vinto la bellezza di quattro Champions League con la maglia del Barcellona, ma quella della stagione 2008/2009 rischiò di sfumare in semifinale. L’avversario dei blaugrana era il Chelsea e la gara di andata disputata al Camp Nou si concluse con un pareggio a reti inviolate. Al ritorno a Stamford Bridge il club inglese riuscì a trovare dopo pochi minuti il goal del vantaggio con Michael Essien, che garantiva la momentanea qualificazione in finale. Le cose peggiorarono con l’espulsione di Eric Abidal nel secondo tempo. Essendoci ancora la regola del goal in trasferta, al Barcellona bastava una rete per ottenere la finale e fu proprio il vincitore del Golden Foot 2014 ad essere determinante. Il recupero è iniziato e la palla era sui piedi di Lionel Messi. Il fuoriclasse argentino vide libero e servì fuori area Iniesta, il quale senza pensarci due volte lasciò partire un tiro di prima che si andò ad insaccare sotto l’incrocio. La rete dello spagnolo permise al Barcellona di raggiungere la finale di Champions League, vinta poi allo Stadio Olimpico di Roma contro il Manchester United di Cristiano Ronaldo.

Andrés Iniesta: unire fantasia e realtà
Andrés Iniesta esulta dopo il goal nella finale dei Mondiali del 2010

Golden Foot, Andres Iniesta: Spagna, sei sul tetto del mondo

Come detto in precedenza, Andres Iniesta è stato uno dei protagonisti del dominio della Spagna tra il 2008 ed il 2012, periodo in cui La Roja vinse due Europei ed un Mondiale. Nell’edizione della Coppa del Mondo giocata nel 2010 in Sudafrica la stella che ha brillato a Montecarlo nel 2014 è stato determinate. La finale fu tra la Spagna e l’Olanda, ma dopo i tempi regolamentari la situazione di punteggio era ancora sullo 0-0. La partita sembrava esser indirizzata verso i calci di rigore, ma poco prima del 120′ Don Andres si prese la scena. Cesc Fabregas riuscì a pescarlo in area di rigore: stop e tiro di Iniesta che non lasciò scampo a Maarten Stekelenburg. Quel goal consegnò alla Spagna il primo Mondiale della sua storia. El Ilusionista esultò mostrando una maglietta con scritto “Dani Jarque siempre con nosotros”, in memoria dell’amico calciatore dell’Espanyol scomparso qualche tempo prima. Non sarà stata la più bella esteticamente, ma la rete di Iniesta contro l’Olanda può essere considerata come la più importante della carriera di Don Andres.