Ci siamo, la corsa più bella dell’anno sta per tornare, ricollocata nella sua data tradizionale, la domenica di Pasqua. Strano a dirsi, ma in uno dei giorni più sacri per la cristianità, molte persone decidono di andare ad elogiare il passaggio degli eroi sulle pietre in quello che è l’inferno del Nord. Una delle grandi classiche se non la classica per eccellenza, che riporta tutti quanti, atleti e appassionati, indietro nel tempo.
Parigi-Roubaix, da Compiègne fino al Velodromo passando sulle pietre
Finalmente è arrivato uno dei weekend più attesi dell’anno, quello della Parigi-Roubaix. Il percorso di questa edizione 2022 prevede la classica partenza dalla cittadina di Compiègne, nei pressi di Parigi. Saranno ben 257 i chilometri che gli atleti dovranno affrontare prima di tagliare la linea del traguardo, nei quali affronteranno i tradizionali 30 settori di pavé, classificati per difficoltà con il corrispettivo numero di stelline.
I segmenti più iconici sono indubbiamente il diciannove e il quattro, rispettivamente quello della foresta d’Arenberg e quello del carrefour de l’arbre. Entrambi sono segnati con una difficoltà di cinque stelle, è proprio in questi punti che spesso viene decisa la corsa. Un altro punto storico è il velodromo di Roubaix. È lì che spesso si fa la storia: il suono della campana sancisce l’inizio dell’ultimo giro, l’ultimo chilometro che porta la gloria eterna o l’immemorabilità delle tue azioni.
L’edizione 2021 di questa corsa è stata la rappresentazione ideale di tutto ciò: partendo dalla sofferenza dei ciclisti, ridotti puramente a figure di fango dopo la pioggia incessante, passando per la volata finale sulla pista del velodromo, con la delusione di Mathieu van der Poel e con l’eternità del successo di Sonny Colbrelli e le sue lacrime di gioia. Lui non ci sarà quest’anno, a causa del malore avuto alcune settimane fa: un problema cardiaco lo ha costretto ad un’operazione terminata poi con l’inserimento di un dispositivo per regolare le sue frequenze; il regolamento italiano gli vieta di praticare sport a livello agonistico.
Le stelle: da Ganna a van der Poel, rientra anche Van Aert
Ancora una volta assistiamo ad una entry list di livello assoluto: tutti i più grandi corridori di classiche da un giorno vogliono correre la Roubaix. È proprio in questa occasione che, oltre a batterti con gli avversari, sfidi te stesso e la natura che ti circonda, non a caso si tratta della corsa più dura nel panorama internazionale, ed ecco spiegato il perché della denominazione di Enfer du Nord. Vediamo dunque nomi eccelsi come quello di Mathieu van der Poel, arrivato terzo lo scorso anno con la voglia di affermare il suo dominio dopo il successo al Giro delle Fiandre.
Abbiamo anche Filippo Ganna, autore di un’estate indimenticabile grazie all’oro su pista conquistato alle Olimpiadi. Il ciclista del team Ineos si è allenato moltissimo per questa gara e toccherà a lui quest’anno portare in alto il tricolore italiano vista l’assenza del cobra Colbrelli. E ancora, attenzione a Kasper Asgreen, ciclista danese che ha già vinto il Giro delle Fiandre 2021 e proverà l’assalto a questa grande classica. Si è invece negativizzato al Covid Wout Van Aert. Il corridore belga è stato costretto a star fermo per un paio di settimane e sembra difficile che possa competere immediatamente per il successo di questa corsa.