Il pareggio della Dacia Arena arrivato grazie al gol di Victor Osimhen ha finalmente regalato al popolo partenopeo la matematica certezza di aver vinto il tanto atteso Scudetto, 33 anni dopo l’ultima volta, quando Diego Armando Maradona portò il Napoli sul tetto dello Stivale per la seconda volta nella sua storia.
“Tre cose mi sono riuscite nella vita, perché devo ricominciare da zero? Ricomincio da tre“, questa celebre frase, pronunciata da una delle icone napoletane per eccellenza, Massimo Troisi, rappresenta perfettamente il momento che tutti i tifosi azzurri stanno vivendo. Luciano Spalletti è riuscito nell’impresa di riportare lo Scudetto all’ombra del Vesuvio dopo un’attesa snervante e un cammino quasi impeccabile, non senza qualche sofferenza nelle ultime partite, ma con grande gioia nei confronti dei suoi calciatori.
Napoli Campione d’Italia, dalla rivoluzione di De Laurentiis al successo
La stagione 2022-23 del Napoli non era partita con il piede giusto. Dopo aver chiuso lo scorso campionato al terzo posto, il club di De Laurentiis ha scelto nel corso dell’estate di percorrere una strada tanto difficile quanto necessaria, per risanare le casse della società, martoriate dalla pandemia e dalle mancate qualificazioni in Champions League.
Il patron azzurro, insieme alla squadra mercato capitanata da Cristiano Giuntoli ha messo in atto una vera e propria rivoluzione della rosa. Via Koulibaly, Mertens, Insigne, Fabian Ruiz e Ospina, una serie di addii che non hanno trovato il benestare della piazza, che ha così criticato l’operato del presidente per tutta la durata del periodo estivo. Il direttore sportivo del Napoli però aveva diversi assi nella manica, due su tutti gli acquisti di Kim Min-Jae e Kvaratskhelia.
Arrivati nell’anonimato più totale per la scarsa esperienza in grandi club, i due nuovi innesti hanno conquistato da subito il cuore dei tifosi del Napoli a suon di grandi prestazioni nelle prime uscite stagionali, mantenendo il rendimento altissimo per tutta la durata del campionato fino al titolo da Campioni d’Italia. Come loro, anche altri giocatori come Lobotka, Meret e Zielinski hanno avuto il proprio riscatto dopo un periodo non facilissimo nelle stagioni precedenti.
Victor Osimhen, lo “SpaccaNapoli” dello Scudetto
A guidare gli azzurri alla vittoria finale però è stato su tutti Victor Osimhen, finalmente nel pieno delle proprie possibilità fisiche e tecniche, che grazie ai suoi gol e alla sua grande leadership sviluppata grazie alla grande attenzione di Luciano Spalletti ha avuto un impatto fondamentale sulla finalizzazione delle giocate offensive dei suoi compagni. Una crescita importante la sua, una voglia incredibile di spaccare il mondo partendo proprio da Napoli.
Con 22 gol fin qui in campionato il centravanti nigeriano ha la grande possibilità di raddoppiare il successo, unendo la vittoria dello Scudetto al titolo di miglior marcatore della Serie A 2022-23. Ad inseguire il suo primato c’è Lautaro Martinez, in grande spolvero in queste ultime giornate, a 19 gol.
Napoli Campione d’Italia, il riscatto di Spalletti
Descritto da sempre come l’eterno secondo, Luciano Spalletti decise di accettare il progetto del Napoli nell’estate di due anni fa, dopo il fallimento di Gennaro Gattuso sulla panchina azzurra. Ultimamente ha dichiarato: “Ho scelto il Napoli anche grazie a mio figlio, che mi ha però avvisato di dover vincere in una piazza del genere“. Già dalle prime partite della scorsa stagione era chiaro come il tecnico di Certaldo avesse in mente qualcosa che si sarebbe tramutato in un sogno realizzato.
Carattere difficile da gestire il suo, allenatore molto schietto e che sa precisamente quello che vuole per migliorarsi continuamente. Da quando si è seduto sulla panchina del Napoli, Spalletti ha dimostrato una voglia incredibile di evolversi, partendo dalla comunicazione con la stampa e con la piazza, fino agli schemi in campo. Non è un caso che per larghi tratti in questa stagione la sua squadra è stata descritta come una delle più belle in tutta Europa, visti anche i risultati ottenuti in Champions League.
Alla fine il lavoro è stato premiato, grazie anche ai suoi calciatori, che in questa splendida annata hanno scelto il proprio condottiero e gli hanno permesso di festeggiare il suo primo Scudetto in carriera. Un trionfo che certifica lo stato di grazia di Spalletti, a cui ora non resta che capire se continuare a guidare gli azzurri o tentare una nuova sfida altrove.
Napoli Campione d’Italia, la città attende gli eroi dello Scudetto
Complice la trasferta di Udine, tra le più lontane per il Napoli in questo campionato, i giocatori dovrebbero rientrare in città nella giornata di venerdì, probabilmente nel corso del pomeriggio per permettere alla squadra di tornare in Campania in sicurezza. Per le strade di Partenope però la festa è già iniziata, i tifosi si sono lasciati andare alla gioia di poter urlare allo Stivale intero di essere Campioni d’Italia per la terza volta.
In vista del match di domenica 7 maggio, in programma al Maradona alle 18:00, si prospetta una grande celebrazione sugli spalti e in campo, con i calciatori che faranno la propria apparizione davanti ai tifosi da Campioni d’Italia proprio contro la Fiorentina. Un ricorso storico importante, che rimanda al primo Scudetto risalente al 1986-87 in cui il Napoli raggiunse la vittoria finale proprio contro i viola nell’allora Stadio San Paolo.
Conoscendo il popolo napoletano però la festa non si placherà nella giornata di domenica, ma continuerà per tutte le partite rimaste, fino all’ultima giornata in cui il Napoli affronterà la Sampdoria, che per un incredibile scherzo del destino potrebbe salutare la Serie A mentre il capitano azzurro Giovanni Di Lorenzo alzerà la coppa dei Campioni d’Italia davanti ai propri tifosi. Una conclusione inaspettata ad inizio campionato, ma che si è pian piano consolidata alimentando quel sogno nel cuore. Il Napoli è finalmente tornato Campione.