Inter, il pagellone del 2022: Brozovic il migliore, delusione Handanovic

Le pagelle dell'Inter del 2022: tanti i protagonisti della formazione di Simone Inzaghi, tra il lento declino di Handanovic e un Brozovic sempre più primattore

Francesca Rofrano A cura di Francesca Rofrano
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Siamo giunti a termine di questo 2022, un anno che, a livello calcistico ha regalato grosse soddisfazioni a molte delle squadre italiane: a partire dalla Supercoppa italiana disputata a gennaio fino ad arrivare al tanto incredibile Mondiale in Qatar, passando sicuramente dalla Champions League fino ad arrivare allo scudetto per la vittoria del campionato di Serie A. In ognuna di queste competizioni, l’Inter è riuscita a dire la sua, attraversando due stagioni da reale protagonista, con a comando il tecnico Simone Inzaghi, capace di prendere il posto dell’ex Antonio Conte e proseguire così con i successi su scala italiana. I nerazzurri infatti, anche se con qualche rammarico, durante quest’anno solare sono riusciti a portare in bacheca ben due trofei e a raggiungere un buon piazzamento anche a livello europeo.

I protagonisti di questo percorso fatto di periodi di exploit alternati a situazioni poco piacevoli sono per gran parte gli stessi delle passate stagioni, con gli innesti ovviamente arrivati durante le sessioni di calciomercato. L’Inter comunque è riuscita a creare un buon gruppo squadra: un mix di giocatori più esperti diventati colonna portante della rinascita nerazzurra degli ultimi anni, e di nuove leve che si son fatte trovare spesso pronte nel momento opportuno. In ogni caso, alcuni si sono distinti più di altri in termini di prestazioni e contributo alla squadra nel raggiungimento di alcuni obiettivi societari prefissati all’inizio della scorsa stagione. E, per questo motivo, per concludere al meglio il 2022 possiamo finalmente stilare una vera e propria pagella che analizzi il cammino di ogni nerazzurro.

Simone Inzaghi, Inter @Image Sport
Simone Inzaghi, Inter @Image Sport

Inter, il 2022 di Simone Inzaghi

Per questo percorso di analisi della rosa dell’Inter, circoscritto al 2022, non possiamo far altro che cominciare dal tecnico, colui che prende le decisioni più importanti per portare a casa un risultato utile. Simone Inzaghi si è dimostrato il più delle volte convinto e sicuro delle proprie scelte tecniche, anche se effettivamente non sempre hanno portato ad un risvolto positivo. I due trofei conquistati ad inizio anno però non sono bastati, almeno nel cuore dei tifosi, per combattere la delusione di uno scudetto perso all’ultimo respiro, proprio contro i cugini del Milan: come si suol dire, oltre il danno anche la beffa. Archiviata la delusione dell’uscita dalla Champions League e di quel “misero” secondo posto, la stagione 2022/2023 aveva tutti i tratti per essere quella della rivalsa, dato anche l’ottimo apporto arrivato dalla sessione di calciomercato estivo. Contro ogni aspettativa, invece, quella che sulla carta sembrava essere la migliore squadra di campionato ha dimostrato in realtà di avere diverse lacune che Inzaghi non è riuscito a colmare a pieno. Nonostante ciò la ripresa di fine anno è stata più che positiva, per tecnico e squadra. VOTO: 7.5.

Inter, Onana ed Handanovic: due facce della stessa medaglia

Il 2022 è stato l’anno dell’effettivo passaggio di testimone della porta nerazzurra. Anche se il protagonista per la maggior parte dell’anno dell’Inter è stato Samir Handanovic, dobbiamo considerare che l’arrivo di André Onana ha dato una svolta a quello che sembrava essere un regno in decadenza. Sono infatti 53 le reti ufficiali subite dal capitano dell’Inter nel corso delle due stagioni a cavallo di questo anno solare; il dato preoccupante però è sicuramente quello che riguarda, in maniera particolare, i gol subiti soltanto dall’inizio del nuovo campionato di Serie A: sono ben 13 le volte in cui Batman si è lasciato battere dagli avversari in soltanto 8 partite e 720 minuti totali giocati e, soltanto in due occasioni, la rete è rimasta inviolata: contro lo Spezia ed il Torino. L’affidabilità del portiere nerazzurro quindi è andata via via calando; un lento declino, se così si può dire, che ha portato a pensare che il suo apporto in questo anno 2022 sia stato addirittura al di sotto delle aspettative. VOTO: 5.5.

Handanovic Onana

La porta dell’Inter quindi ora sembra essere stata totalmente affidata all’estremo difensore André Onana: un giocatore con caratteristiche estremamente diverse da quelle del suo predecessore e, sicuramente, con una motivazione personale maggiore. Inzaghi gli ha consegnato le chiavi della retroguardia nerazzurra dapprima in Champions League, risultando determinante anche nell’incredibile vittoria a San Siro contro il Barcellona, per poi renderlo titolare anche in Serie A. Il bilancio generale è molto positivo. Le sue statistiche infatti riportano ben 13 match giocati e 16 gol subiti e 5 clean sheet. Sperando che la disavventura dei Mondiali qatarioti non implichi troppo sulle prestazioni del ragazzo classe 1996, non possiamo far altro che regalargli un voto di incoraggiamento. VOTO: 7

Bastoni, de Vrij e Skriniar, difensori dell'Inter
Bastoni, de Vrij e Skriniar, difensori dell’Inter

Inter, il trio difensivo: Bastoni, Skriniar e de Vrij

A tirar le somme di questo 2022 di casa Inter, è palese che il reparto più in difficoltà è quello difensivo. A netto delle reti subite, quello che balza subito all’occhio è una mancanza di lettura di alcune situazioni e la poca precisione negli interventi sul rettangolo verde di gioco che hanno mandato gli avversari in porta, troppo spesso e soprattutto con troppa facilità. Gli insostituibili per Simone Inzaghi sono 3 e portano ovviamente i nomi di Alessandro Bastoni, Milan Skriniar e Stefan de Vrij. Giocatori forse fin troppo in sintonia l’uno con l’altro, se teniamo in considerazione il fatto che la prestazione di ognuno influisce, positivamente o negativamente, su quella degli altri due. Le voci di mercato legate alla sessione estiva sicuramente non hanno aiutato in quanto a concentrazione sul campo da gioco.

Stefan de Vrij tra i tre, forse, risulta quello più in crisi a partire già dalla seconda metà del 2022. Giocate troppo affrettate e distrazioni che son costate care alla difesa dell’Inter, che si è ritrovata a dover colmare un vuoto importante, sprecando così fin troppe energie. La fase calante dell’olandese ha portato ad una vera e propria staffetta con il nuovo arrivato in nerazzurro Francesco Acerbi (VOTO: 6). Dire che de Vrij comunque non abbia apportato il suo contributo a tutto l’anno della Beneamata risulta alquanto azzardato e perciò ci sentiamo di dover rimanere quantomeno in linea con i suoi colleghi di reparto. VOTO: 5

Inter
Inter

I difensori Milan Skriniar e Alessandro Bastoni in qualche modo hanno accolto alla perfezione lo spirito della rinascita interista partito da quando in panchina siedeva ancora Antonio Conte. Quest’anno ha confermato ciò che era chiaro già da allora: i due difensori sono diventati leader tecnici e carismatici di un’intera formazione, nonostante le defaillance avute durante il 2022. Le prestazioni di entrambi sono state messe più volte sotto la lente d’ingrandimento dato il grande impatto della loro presenza nella formazione di Simone Inzaghi. La pausa Mondiali in Qatar ha sicuramente ridato energia e concentrazione e, con l’augurio che la loro parentesi interista non si concludi all’inizio del 2023, la nostra valutazione può andare senza alcun dubbio anche oltre la sufficienza. VOTO: 6.5

Leggi anche: Inter, si chiude il 2022: i migliori gol dell’annata nerazzurra

Dumfries e Inzaghi, Inter
Dumfries e Inzaghi, Inter

Inter, le frecce nerazzurre: Dumfries e Dimarco, Darmian e Gosens

In linea con la situazione dei colleghi di retroguardia, per Matteo Darmian, Denzel Dumfries, Federico Dimarco e Robin Gosens l’avventura meneghina del 2022 ha due volti: l’impegno profuso all’interno del 3-5-2 di Simone Inzaghi non è sicuramente da sottovalutare, ma a tratti alcuni difetti sono venuti a galla. Tutti e 4 gli esterni dell’Inter hanno contribuito in maniera particolare al raggiungimento di alcuni degli obiettivi prefissati per la stagione. Infatti, molti delle reti o comunque delle azioni che hanno portato ai cosidetti gol della vittoria provengono direttamente dalle fasce. L’umore altalenante all’interno dello spogliatoio però, più di una volta ha colpito anche le corsie esterne, diventate troppo facili da bypassare. Ma al netto di ciò, le performance sono state più che sufficienti da parte di tutti.

Dumfries, alla sua stagione all’Inter, ha trovato il modo per non far sentire eccessivamente la mancanza di un certo Achraf Hakimi, colui dal quale ha ereditato la corsia di destra. Dimarco e Darmian, invece, si son fatti trovare sempre disponibili e pronti a dare anima e cuore sul campo, mettendo a registro prestazioni superiori alla media. Stesso discorso vale anche per Robin Gosens, arrivato alla Beneamata proprio all’inizio del 2022 e costretto ai box per un lungo periodo, è riuscito a garantire buone prestazioni con la maglia dell’Inter ogni qualvolta è stato chiamato in causa dal tecnico Inzaghi. Detto ciò, dare un voto a ciascuno di loro sarebbe in qualche modo riduttivo, e per questo, per la garanzia che ognuno di loro è riuscito ad offrire, che ci sentiamo di premiare tutti allo stesso modo. VOTO: 6.5

Inter, Marcelo Brozović e Nicolò Barella
Inter, Marcelo Brozović e Nicolò Barella

Inter, Barella e Brozovic: i fari del centrocampo

Se dovessimo decidere a chi assegnare il premio di miglior giocatore dell’Inter della stagione 2022, indubbiamente la scelta sarebbe tra Marcelo Brozovic e Nicolò Barella. Instancabili, leader sia sul campo che fuori, entrambi i giocatori sono riusciti a conquistare il cuore dei tifosi non solo a suon di prestazioni da top player, ma anche mettendo in mostra il loro lato più “buffo”. Marcelo Brozovic da anni ormai detiene il ruolo di regista indiscusso del Biscione, un ruolo in cui risulta difficilmente sostituibile. Il centrocampista azzurro invece, si è messo in mostra sì per la sua tecnica ma anche e soprattutto per il suo carisma all’interno del rettangolo verde. Sono ben 46 i match in cui il numero 23 è partito nell’undici titolare nel corso di questo anno solare: una titolarità meritata, ma acquisita con il tempo. Entrambi i giocatori comunque ad ora risultano indispensabili per il normale funzionamento dei meccanismi sia offensivi che difensivi dell’Inter. Pertanto, da primi della classe, Brozovic e Barella meritano il voto più alto di tutta la “classe”. VOTO: 8+

Hakan Calhanoglu, Inter
Hakan Calhanoglu, Inter

Inter, Calhanoglu e Mkhitaryan: esperienza alla corte di Inzaghi

Se finora abbiamo parlato di freschezza e vitalità, è giunto il momento di analizzare la parte più analitica del centrocampo di mister Simone Inzaghi. Hakan Calhanoglu ed Henrikh Mkhitaryan rappresentano due giocatori al pieno della propria maturità calcistica, e dotati di una grande intelligenza tattica. Sebbene siano i più sacrificabili nel centrocampo a 5 del tecnico piacentino, comunque sono riusciti a svolgere al meglio qualsivoglia compito con il minimo sforzo. Nel corso del 2022, il turco ha subito un upgrade incredibile grazie all’intuizione di abbassare la sua posizione a ruolo di regista in sostituzione a Marcelo Brozovic. Nonostante le ottime qualità tecniche infatti, Calhanoglu ha sempre fatto una discreta fatica al fine di risultare decisivo. Con l’arrivo però della stagione 2022/23, il numero 20 dell’Inter ha preso per mano la sua squadra conducendola direttamente agli ottavi di finale di Champions League, grazie alla sicurezza mostrata in campo sia nella gara di andata che quella di ritorno contro il Barcellona di Xavi. VOTO: 7.5

Arrivato all’Inter come un colpo a parametro zero, Mkhitaryan è stato utilizzato principalmente come arma da utilizzare per smuovere le difese avversarie a partita in corso. La sua esperienza infatti ha dato un enorme contributo alla gestione del centrocampo in assenza di Brozovic risultando decisivo, anche lui, nella risalita nerazzurra e nella rincorsa allo scudetto con le prestazioni contro prima contro il Sassuolo e poi nello spettacolare match dell’Artemio Franchi contro la Fiorentina, in cui ha segnato il gol vincente del 4-3 allo scadere dei minuti di recupero. Tre punti strappati all’ultimo secondo a dimostrazione della caparbietà e della volontà di mettere al servizio della squadra il suo immenso valore. VOTO: 7

Mkhitaryan, Inter-Plzen
Mkhitaryan, Inter-Plzen

Inter, il 2022 emozionale di Lautaro Martinez

Grinta, cuore, passione argentina e quel pizzico di imperturbabilità hanno reso Lautaro Martinez il giocatore di punta dell’Inter di Simone Inzaghi. A dirla tutta, il 2022 in realtà è stato proprio l’anno del Toro, inaugurato con il rigore siglato in Supercoppa italiana contro la Juventus e terminato con l’ultimo calcio dal dischetto che ha portato la sua Selección in finale di Qatar 2022, Mondiale poi vinto proprio dall’Argentina. Il contributo del numero 10 non si ferma ovviamente soltanto alla sua prestanza fisica e alla sua precisione sotto porta. Il suo percorso durante questo anno solare in nerazzurro è costellato di alti e bassi, di partite giocate da fenomeno ed altre da completo estraneo del pallone; ma Lautaro ha dimostrato di essere in grado di dominare le proprie emozioni e di riuscire a cambiare anche lo stato psicologico della sua Inter, da vero trascinatore. Decisive in questo senso le due gare di Champions League. La prima quella di febbraio contro il Liverpool, l’altra il ritorno al Camp Nou dello scorso ottobre. In entrambe le occasioni i suoi gol hanno riacceso le speranze nei cuori degli interisti. VOTO: 8-

Lautaro Martinez e Edin Dzeko, Inter
Lautaro Martinez e Edin Dzeko, Inter

Inter, Dzeko e Correa: tra alternative e fondamentali

Arrivati all’Inter nella stessa sessione di calciomercato del 2021, ed entrambi fortemente richiesti dal tecnico nerazzurro Simone Inzaghi, Edin Dzeko e Joaquin Correa sono arrivati a Milano per cercare di dare quante più alternative possibili, data la partenza verso Londra di Romelu Lukaku. Le chance di mettersi in mostra per entrambi sono state tante fin dall’inizio, ma uno dei due è sicuramente riuscito a sfruttarle al meglio. Il Cigno di Sarajevo per tutto l’anno solare 2022 si è adattato alle richieste del mister mettendosi completamente a disposizione per il bene dell’Inter; nonostante i 36 anni Dzeko ha dimostrato di essere ancora incisivo e decisivo mantenendo un posto da titolare nella formazione nerazzurra, fino all’inaspettato (forse neanche troppo) ritorno di Big Rom a Milano. Il gol del gigante belga arrivato nella prima giornata di Serie A, sembrava aver messo un punto fermo alle gerarchie, ed invece, approfittando dell’infortunio dell’attaccante, il classe 1986 è tornato alle luci della ribalta portando con sé gol dall’incredibile valore. La votazione per il suo 2022, non può che essere positivo. VOTO 7.5.

Correa, Inter
Correa, Inter

Sono state infinite le possibilità che Simone Inzaghi ha regalato a Joaquin Correa per prendersi un posto da titolare, ma le prestazioni dell’argentino non sempre hanno convinto. Così, El Tucu nel corso del 2022 è riuscito a guadagnarsi soltanto il posto da prima riserva, non riuscendo però mai ad incidere veramente nell’economia della squadra. Le voci di corridoio in Viale della Liberazione corrono veloci e tutto sembra lasciar presagire un probabile addio del numero 11 durante l’ormai imminente sessione di calciomercato. Non sarà un’aggravante, ma il voto per il giocatore non raggiunge sicuramente la sufficienza. VOTO: 5.

Bellanova e D'Ambrosio, Inter
Bellanova e D’Ambrosio, Inter

Inter, da D’Ambrosio a Lukaku: i meno presenti

Abbiamo analizzato il percorso generale dei giocatori che in un modo o nell’altro hanno portato un gran contributo all’interno della formazione dell’Inter, ma ora ci tocca affrontare la situazione che riguarda quei giocatori che non hanno avuto troppe possibilità di mettersi in mostra. A partire da Danilo D’Ambrosio il cui apporto però risulta decisivo anche e soprattutto fuori dal rettangolo di gioco, fino ad arrivare a Romelu Lukaku, il grande ex, out per infortunio per gran parte della stagione 22/23 e passando quindi per le giovani promesse Asllani e Bellanova. Per concludere questo viaggio tra le pagelle nerazzurre, la soluzione migliore sarebbe quella di non assegnar loro alcun voto, lasciando parlare il campo durante il corso del prossimo anno.

Ivan Perisic
Ivan Perisic

Anche se non più presenti all’interno della formazione interista, è necessario un cenno a due giocatori che hanno contribuito in maniera proficua all’annata dell’Inter. Stiamo parlando ovviamente di Alexis Sanchez, protagonista assoluto della finale di Supercoppa Italiana e della frase diventata celebre al termine del match “Sono un leone in gabbia, se mi fanno giocare sono un mostro”, e di quello che è stato il migliore Ivan Perisic dei circa sei anni passati con la casacca nerazzurra addosso. Giocatori che per motivi differenti hanno salutato la squadra durante la sessione estiva di calciomercato, lasciando un vuoto che non è poi stato effettivamente colmato dalla dirigenza.

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