Un calciatore diverso dagli altri, che dal suo approdo al Napoli ha dimostrato di essere un vero e proprio fuoriclasse: il suo nome è Kvaratskhelia, rappresentante della Next Gen. Arrivato in punta di piedi tra i partenopei si è inserito bene fin da subito, lavorando giorno dopo giorno e impegnandosi sempre al massimo in ogni cosa. Una mentalità da professionista che gli permette di sfruttare al meglio tutte quelle qualità intrinseche nel suo sangue.
Oltre che dal punto di vista mentale infatti, Kvaratskhelia si è imposto per il suo modo di giocare che lo vede protagonista di un grande mix tra tecnica e rapidità, potenza e velocità. Il calciatore georgiano inoltre ha tra le sue armi fondamentali il dribbling con il quale riesce a creare spesso situazioni pericolose, ma soprattutto la superiorità numerica che molte volte ha fatto arrivare il Napoli al gol. Un giocatore veramente straordinario e che dal suo arrivo nella città campana ha assunto l’appellativo di Kvaradona.
Kvaratskhelia, una mentalità operaia
“Quando ha iniziato a giocare a Tbilisi io facevo il calciatore professionista ed ero in Azerbaigian e così è stata la madre Maka a prendersi cura di lui. Sapevo che giocava, ma non l’ho mai spinto a diventare un giocatore di calcio. Mia moglie mi diceva che era molto tecnico, ma soprattutto era un fanatico del lavoro e anche i vicini mi dicevano che doveva a giocare a calcio”. Queste le parole del padre di Kvaratskhelia a Il Mattino, riferendosi ai tempi in cui Khvicha giocava alla Dinamo Tbilisi.
Una carriera già disegnata e che vede il piccolo Kvaratskhelia fare del suo mantra il duro lavoro. Come una vera e propria ossessione che come detto anche dal padre spingeva Khvicha a studiare appena tornato da scuola, in modo da poter andare subito a giocare a calcio. Una mentalità operaia quella che ha sempre contraddistinto l’attuale calciatore del Napoli e questo suo modo di essere lo ha portato ad arrivare alla Dinamo Batumi.
Proprio in quel momento Kvaratskhelia capisce che può dare qualcosa in più perché la testa, ma soprattutto le sue grandi doti tecniche glielo permettono e questo lo porta a collezionare 8 reti in 11 presenze. Le sue grandi prestazioni fanno prendere la decisione definitiva al Napoli di acquistarlo e di portarlo con sé in Serie A, sotto lo scetticismo di tutti vista anche la partenza di Insigne. Nessuna ancora sa però, che di lì a poco quel georgiano sarebbe diventato l’idolo della tifoseria partenopea.
Napoli, da Kvaratskhelia a Kvaradona
Kvaratskhelia fin dal suo arrivo ha dimostrato tutte le sue qualità facendo letteralmente innamorare tutti i tifosi del Napoli. Arrivato nello scetticismo generale della piazza della compagine campana il georgiano ha voluto mettersi in mostra in ogni sua sfaccettatura facendo ricredere tutti quanti. Un mix tra esplosività e tecnica, velocità ed estro, ma soprattutto classe e dribbling allo stato puro.
Kvaratskhelia ha tutte le carte in regola per diventare un fuoriclasse e vede nel suo punto di forza il giocare palla a terra nei compagni facendo scambi da calcio champagne e inventare corridoi e giocate che in pochi pensano ed eseguono. Il georgiano ha trovato nel modulo di Spalletti, ovvero il 4-3-3, una vera e propria manna dal cielo che gli permette di esprimere al massimo le sue qualità.
Kvaratskhelia infatti, può così ricevere il pallone, scambiare con il compagno o puntare l’avversario per rientrare ed andare al tiro. La sua grande tecnica gli permette anche di saltare l’avversario per poi andare a crossare sul fondo per cercare la spizzata all’interno dell’area di rigore. Un calciatore fondamentale e che vede quindi in tutto ciò che è l’attaccare un suo punto di forza e le sue formidabili giocate gli sono valse l’appellativo di Kvaradona.
L’essere preposto per il gioco offensivo rende Kvaratskhelia vulnerabile da un solo punto di vista: la difesa. Nonostante sia un giocatore che in più frangenti ha dimostrato di essere grintoso e allo stesso tempo pronto a sacrificarsi, questi aspetti però non fanno del georgiano un calciatore particolarmente avvezzo alla fase difensiva. Difficilmente infatti il georgiano si presta a quella che è la fase di recupero del pallone se non per pressare insieme a tutta la squadra.
Next Gen, Kvaratskhelia come Park Ji-Sung
Seppur un paragone d’altri tempi impossibile non vedere la somiglianza di Kvaratskhelia con un trequartista che ha fatto la storia del Manchester United, ovvero Park Ji-Sung. Entrambi brevilinei, ma allo stesso tempo dotati di grande potenza sulle gambe al punto da permettere di saltare gli uomini come meglio preferiscono.
Altra caratteristica in comune tra Kvaratskhelia e Park Ji-Sung è quella relativa al piede utilizzato. Nessuna preferenza per entrambi perché la classe si vede anche e soprattutto da questo, ovvero da due calciatori che usano indifferentemente il destro e il sinistro come se fossero la stessa cosa. Un’arma in più che vede nel georgiano la stessa capacità del sudcoreano di trovare il compagno in qualsiasi modo e maniera possibile.
Non basta pensare al piede, bisogna immaginare nella propria mente questi due artisti del pallone che con le loro pennellate hanno colorato il mondo del calcio. Insomma un modo di giocare simile seppur Kvaratskhelia si trovi a suo agio sull’esterno, mentre Park Ji-Sung amava trovarsi a ridosso della punta, ma questo nulla toglie ad una leggenda come il sudcoreano e ad una star come il georgiano che potrebbe entrare nella storia di questo fantastico sport.