Caos De Laurentiis-Bari, è polemica: dalle scuse alla replica del figlio

Redazione A cura di Redazione

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La conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis, avvenuta nella mattinata del 7 febbraio a Castel Volturno, è finita al centro delle polemiche soprattutto da parte dei tifosi del Bari e del Sindaco del capoluogo pugliese, sentitosi “offeso” da alcune dichiarazioni del patron del Napoli che ha identificato i Galletti come seconda squadra del club partenopeo.

Dopo l’intervento del sindaco di Bari Antonio De Caro che ha chiesto rispetto per la propria città e i tifosi biancorossi, lo stesso Aurelio De Laurentiis, tramite alcuni tweet sul proprio profilo ufficiale X (ex Twitter), ha esposto le proprie ragioni, chiedendo scusa.

Bari, De Laurentiis si scusa

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha risposto alle critiche ricevute dal sindaco Decaro attraverso il proprio account ufficiale di Twitter, scrivendo: “In riferimento alle dichiarazioni critiche nei miei confronti del sindaco di Bari Decaro, persona che stimo e apprezzo, in merito alla conferenza stampa di oggi, voglio precisare che le mie parole sono state fraintese. Penso che avere come proprietà due squadre, in due diverse categorie, sia semplicemente un valore aggiunto, per entrambe, Il Bari è guidato da mio figlio Luigi in totale autonomia. L’obiettivo è quello di portarlo più in alto possibile. Se le mie parole hanno offeso i tifosi mi dispiace“.

Luigi De Laurentiis si dissocia da ADL

Che le parole di De Laurentiis in conferenza stampa potessero creare un certo scalpore era piuttosto scontato, ed ecco infatti, che nonostante la precisazione di ADL, la polemica è ormai partita. Questa volta però a rispondere direttamente attraverso i social è lo stesso figli del patron del Napoli, ovvero Luigi De Laurentiis, proprietario appunto del Bari. Attraverso un post su Instagram, l’impreditore ha commentato le parole del padre: “Mi dissocio dalle dichiarazioni rilasciate da mio padre, presidente dell’altra squadra della FilmAuro. Così come non sempre un figlio la pensa come il proprio padre, può accadere che due soci non condividano la stessa visione aziendale. Voglio credere che le parole di mio padre siano state mal interpretate, perché non è possibile parlare del Bari derubricandole a seconda squadra. Questa è la dimostrazione nei fatti della totale autonomia che esiste fra le due realtà aziendali”.