Coppa Italia mini e salary cup: la riforma della Serie A

Riccardo Siciliano A cura di Riccardo Siciliano

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La Serie A prova a dare una svolta al calcio italiano, con un documento di 25 pagine composto da 12 articoli e 45 articoli. Secondo quanto riportato da La Repubblica, i 20 club presenteranno questa proposta lunedì, dando inizio ad una battiglia contro la FIGC in Federcalcio il martedì successivo.

Le proposte principali

La proposta più significativa riguarda l’introduzione del salary cup nel campionato, limitando le spese in modo analogo a quanto accade nella Liga spagnola, al fine di evitare stipendi non proporzionati al fatturato del club. Si propone di stabilizzare i bilanci prima di effettuare nuovi acquisti. Inoltre, la Serie A suggerisce l’adozione di contratti più lunghi (arrivando anche ad 8 anni) sullo stile della Premier League. Per fronteggiare i problemi finanziari, si propone una riduzione aumatica del 30% degli stipendi dei giocatori delle squadre retrocesse.

I club si oppongono a criteri più rigidi per le proprie iscrizioni e propongono anche un sistema di arbitri professionisti indipendenti dalla FIGC. Importante anche il punto sulla Coppa Italia: l’obiettivo è quello di svolgere partite che valgono sia per il campionato sia per la coppa, suggerendo la qualificazione della finalista della competizione alle coppe europee. Ci saranno poi richieste da presentare a UEFA e FIFA per ridurre il numero di match, ad esempio accorpando le soste delle nazionali di ottobre e novembre.

La Serie A desidera una percentuale sulla raccolta delle scommesse, da distribuire tra i campionati e da investire in infrastrutture e giovani. Infine, viene richiesto il ripristino del Decreto Crescita e il riconoscimento facciale per la sicurezza negli stadi, con costo zero per lo Stato e rispetto della privacy dei cittadini.