Juventus, McKennie insostituibile: ma ad Allegri non basta

Lorenzo Ferrai A cura di Lorenzo Ferrai

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Juventus ridimensionata dalla sconfitta subita a San Siro contro un’Inter troppo forte per i bianconeri, condannati dall’autogol di Gatti. Massimiliano Allegri deve ritrovare la rotta per evitare ripercussioni dopo questa battuta d’arresto. Già contro l’Udinese, lunedì 12 febbraio, la Vecchia Signora ha una grossa chance per riscattarsi e riacquisire fiducia. Nonostante, il risultato, Max può comunque consolarsi per il rendimento offerto ancora una volta da Weston McKennie, giocatore definitivamente ritrovato.

L’americano è tornato in estate dal prestito di sei mesi al Leeds, culminata con la retrocessione. Allegri ha scelto di tenerlo per reintegrarlo in rosa e l’ex Schalke 04 ha ripagato la fiducia del proprio tecnico, imponendosi come titolare inamovibile nell’undici bianconero. Complici le squalifiche di Pogba e Fagioli, McKennie ha acquisito continuità, come testimoniano le 22 presenze in stagione. Spicca anche la duttilità, poiché il numero 16 della Juve ha disputato 15 partite da mezzala e 7 da esterno.

McKennie, quantità e qualità: manca solo il gol

La principale qualità di McKennie è l’intensità, che l’americano non lesina mai. I dati dello statunitense fin qui recitano 37 tackle e 24 passaggi chiave, sublimati in 3 assist. Questi numeri testimoniano l’importanza ricoperta dal centrocampista bianconero nello scacchiere di Allegri, a cui però manca ancora la ciliegina sulla torta. Difatti, West è ancora a zero gol fatti in stagione e Max gli chiede proprio questo, anche perché la Juve ha bisogno di ritrovare la prolificità, specialmente per rimanere in scia all’Inter.

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