Roma-Cagliari, De Rossi: “Ecco perché ho escluso Huijsen”

Lorenzo Ferrai A cura di Lorenzo Ferrai

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Non c’è due senza tre. La Roma di Daniele De Rossi cerca la terza vittoria su tre nella delicata sfida dell’Olimpico contro il Cagliari. Dopo l’esonero di Mourinho, i giallorossi hanno ritrovato entusiasmo con l’ex centrocampista romano, cogliendo sei punti preziosissimi contro Verona e Salernitana, che li hanno condotti al sesto posto, a un solo punto di distanza dall’Atalanta quarta. Il tecnico capitolino si è presentato nella consueta conferenza stampa della vigilia per analizzare la gara: “Abbiamo lavorato sulla condizione fisica e sulle nostre idee di gioco. I ragazzi hanno risposto bene di gambe e di testa“.

A breve, la Roma riprenderà anche l’avventura europea e De Rossi ha risposto in merito ai cambi effettuati nella lista UEFA: “Ho fatto tre cambi, il massimo consentito. Ho dato la precedenza alla formazione per avere doppi ruoli. Perciò ho inserito Baldanzi e Angelino. Ho lasciato fuori Huijsen e Kristensen che sono due giocatori per me importanti, ma è una scelta che dovevo fare“. Il mister ha fatto il punto anche sugli infortuni di Smalling e Renato Sanches: “Chris lo vedremo tra i convocati per l’Inter o al massimo per il Feyenoord. Renato sta meglio e verrà convocato. Vedo un ragazzo che sta bene, lo staff lo curava già prima che arrivassi io“.

De Rossi: “Ho un bel legame con Ranieri”

Quella di domani sarà una gara speciale per De Rossi, che ritroverà Claudio Ranieri: “Ho un bel legame con lui. Ho vissuto due momenti emozionanti, quando abbiamo sfiorato lo Scudetto e i miei ultimi mesi da calciatore alla Roma. Mi ha accompagnato nei saluti. Ha un’intelligenza acuta, esci sempre arricchito da una chiacchierata con lui“.

Dybala, Roma
Dybala, Roma @livephotosport

De Rossi ha concluso il proprio intervento parlando delle rotazioni a centrocampo e di Dybala: “I giocatori forti sono sempre un vantaggio. L’Inter tiene fuori Asllani e Frattesi che sarebbero titolari ovunque. Fare delle rotazioni per me è un vantaggio. Le squadre forti hanno tanti giocatori di valore. Con undici di livello vinci una partita, con la rosa completa ottieni i risultati che desideri. Dybala è uno dei giocatori che ha delle indicazioni base, poi è libero, ma è giusto così. Ho giocato vent’anni con Totti e nessuno gli diceva come posizionarsi. Quando aveva la palla sapevamo di doverci buttare negli spazi perché poi lui ci avrebbe visti“.

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