Cagliari, Deiola: “Uniti verso l’obiettivo, Ranieri come un padre”

Lorenzo Ferrai A cura di Lorenzo Ferrai

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Una salvezza da inseguire fino alla fine. Questo è l’obiettivo del Cagliari di Claudio Ranieri, reduce dal pareggio interno maturato allo scadere contro il Napoli, che consegna ai rossoblù il secondo risultato utile consecutivo in una stagione complicata. Anche Alessandro Deiola, intervenuto ai microfoni di Radio Serie A, ha parlato del cammino dei sardi: “Siamo pronti allo scontro diretto contro l’Empoli. Abbiamo dato una risposta importante contro il Napoli. La forza del gruppo è quella di superare i momenti difficili. Siamo una squadra che non molla mai“.

Mezzala di inserimento, Deiola è ancora a secco di gol in questo campionato, a dispetto dei tre realizzati lo scorso anno: “Mi piace segnare. Ma comunque mi metto sempre a disposizione per raggiungere gli obiettivi. Sono cresciuto nel Cagliari e non posso permettermi di avere cali, perciò cerco sempre di dare il massimo“. Il centrocampista sardo ha speso anche due parole su Ranieri: “Quando è arrivato non ha avuto bisogno di dirci molto. La sua figura parlava per lui. Lo seguiamo sempre, sa portarci agli obiettivi. È come un padre per noi. Siamo uniti verso un unico obiettivo“.

Deiola punta la salvezza: “Mese decisivo”

Nel corso della sua intervista, Deiola ha tracciato il percorso verso l’obiettivo salvezza. Nelle sue dichiarazioni, il centrocampista ha ripreso il discorso sul quasi addio di Ranieri: “La prospettiva dell’abbandono del mister ci ha dato la scossa. Era il momento di compattarci, dare tutto l’uno per l’altro. La salvezza è un obiettivo importante. Da Udinese ci siamo detti di dover ripartire e penso si sia visto il cambio di marcia. Ci aspetta un mese decisivo, con tanti scontri diretti, dove ci giochiamo la vita. Dobbiamo crederci“.

Esultanza Cagliari
Esultanza Cagliari @livephotosport

Come ogni sardo, Deiola è particolarmente attaccato alla proprie radici e non ha mancato di farlo presente: “Mi vengono i brividi quando si parla della mia terra. Essere capitano e rappresentare l’isola è qualcosa di unico. L’umore della nostra gente dipende anche dai risultati del Cagliari. Cerco di far capire ai miei compagni cosa significhi rappresentare questa maglia. La sognavo fin da bambino e vorrei chiudere il mio sogno qui. Non voglio pensare a possibili avventure lontano da qui“.

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