Nuovo anno, nuova Inter. Si può dire che ormai siamo tutti abituati alle continue rivoluzioni che la società nerazzurra sta mettendo in atto da qualche anno a questa parte. E come biasimarli. La storia della squadra del Biscione è centenaria, costellata di grandiosi successi ma anche di sconfitte pesanti ed anche troppo continue. Sarà anche per questo che per evitare di cascare in quel tunnel troppo lungo per riuscire a rivedere la luce in breve tempo, l‘Inter ha deciso di intraprendere una strada che punti alla sostenibilità. Le parole di Alessandro Antonello, responsabile delle attività aziendali interiste spiegano perfettamente la situazione: “Tutto si può fare, bisogna solo trovare il modo di coniugare la competitività sul campo con la fattibilità economico-finanziaria“.
Ed è proprio quel “tutto si può fare” che riaccende gli animi dei tifosi della Beneamata, che intravedono in quelle parole la speranza di vedere o rivedere giocatori di un certo calibro indossare la maglia dell’Inter nella stagione che verrà. Prima dell’apertura definitiva di questa sessione di calciomercato, l’amministratore delegato Beppe Marotta e il dirigente sportivo Piero Ausilio starebbero lavorando per riaprire un ciclo fatto di vittorie affidando il compito di fare gol a quei tre che di gol ne hanno fatti un po’. Paulo Dybala e Romelu Lukaku sarebbero dunque i prescelti da affiancare al Toro Lautaro Martinez.
È una storia che finisce così
Partiamo dall’argentino, fenomeno o solo buon giocatore? Probabilmente, come in tutte le situazioni la verità sta nel mezzo. Idolatrato dai tifosi bianconeri – fino a qualche tempo fa- ora si vede accusato di alto tradimento. La storia del rinnovo di Paulo Dybala con la squadra bianconera sarebbe datata inizio 2020. Prima dello scoppio della pandemia infatti la Joya spera in un contratto, l’ultimo, che lo avrebbe reso juventino per tutta la vita. Ma nell’aria si sente profumo di rivoluzione societaria e così l’agente del calciatore Antun, è costretto ancora ad aspettare per poter parlare delle cifre del rinnovo. Ma era chiaro a tutti si aggirassero intorno i 10 milioni.
Non è dato sapere poi cosa sia successo realmente, ma Dybala quel contratto non lo ha mai firmato. Complici una serie di eventi più o meno sfortunati, infortuni vari e l’arrivo di Vlahovic, l’argentino non sembra essere più così indispensabile. Ed è a questo punto che si inserisce l’Inter, che vede nel ventottenne la possibilità di diventare più efficiente in fase realizzativa e non solo. Soprattutto sotto la guida di Massimiliano Allegri, suo grande estimatore, il calciatore ha mostrato una certa flessibilità e un giusto spirito di adattamento. Da punta a trequartista a tuttocampista, in una sfumatura tutta sua.
Amici mai, per chi si cerca come noi
“Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano“, la frase che potrebbe descrivere al meglio l’altra trattativa accesissima in questo momento del calciomercato dell’Inter. Ma questa volta il periodo di lontananza non è stato poi così tanto. Stando alle ultime voci che circolano in Viale della Liberazione, il prossimo attaccante a vestire, anzi a rivestire la casacca nerazzurra potrebbe essere Romelu Lukaku. Il belga sembra essere disposto a tutto pur di ritornare a Milano, anche a ridursi lo stipendio. L’esperienza al Chelsea, quella con il club che lo ha lanciato per la prima volta, non sembrerebbe essere andata così bene ed i dissidi con il manager Tuchel avrebbero mandato a monte i suoi piani di dimostrare di essere uno dei migliori centravanti al mondo.
Non tutti però vedrebbero di buon occhio il ritorno in squadra di Lukaku. Il classe ’93 infatti troverebbe una situazione estremamente diversa da quella che ha lasciato lo scorso anno e l’inserimento nel gruppo squadra potrebbe essere più difficile del previsto. Inoltre bisognerebbe fare i conti con quella parte della tifoseria che ancora non ha digerito il suo addio. Certo è che, qualsiasi sarà il suo futuro, bisogna sottolineare il rendimento di Big Rom nelle due stagioni in nerazzurro: 64 gol e 16 assist in 95 partite.
Tenersi per mano ed andare lontano
E per due che, forse, arrivano uno non deve essere messo in discussione. Anche perché è praticamente impossibile trovare argomentazioni a sfavore di Lautaro Martinez. Il campionato 22/23 sarà quello del quarto anno all’Inter per il Toro, se nessuno deciderà di complicare la situazione. I 25 milioni di euro spesi dalla Beneamata per farlo approdare a Milano sembrano essere già stati perfettamente ammortizzati. Il dato di fatto è uno: nessuno dei tre allenatori susseguitisi sulla panchina dell’Inter– Spalletti, Conte ed Inzaghi– ha mai messo in discussione l’importanza di Lautaro nel proprio assetto tattico.
E poi il classe ’97 conosce benissimo entrambi. Se con Lukaku si è creata una vera e propria bromance, con Dybala forma una coppia da sogno per l’albiceleste. Non si fa a fatica quindi ad immaginare che Lautaro riuscirà ad adattarsi perfettamente a chiunque sarà il suo compagno di reparto nel prossimo futuro. E se si parla al singolare è perché – senza spegnere gli entusiasmi di nessuno- sarà difficile vedere il tridente Dy-Lu-La schierato.
Il punto di equilibrio…dei sentimenti
È bene ricordare che l’obiettivo dell’Inter della stagione che si aprirà il 13 agosto 2022, è quello di vincere lo scudetto e puntare a sbaragliare la concorrenza, per quanto possibile, anche sul campo della Champions League. A guidare la squadra sarà nuovamente mister Simone Inzaghi che ci ha abituati ad un calcio molto attento ai piccoli dettagli. Il modulo di base del tecnico piacentino è il 3-5-2 con i due esterni di centrocampo pronti a giocare a tutta fascia. In fase di non possesso si trasforma in un più cauto 5-3-2 e se la squadra non va troppo in affanno in quelle occasioni è perché Inzaghi riesce ad equilibrare le due fasi, offensiva e difensiva. Questo anche grazie allo straordinario aiuto di Brozovic, Barella e Hakan Calhanoglu, pilastri del centrocampo interista 21/22.
Nel momento di crisi dell’inverno appena passato, quando la squadra di Inzaghi faticava a fare gol, il tecnico si è dovuto adattare e provare anche un cambio modulo. Calhanoglu schierato sulla linea della trequarti veniva svincolato dalla fase difensiva per fungere da collante con il centrocampo e lasciare meno isolati i due attaccanti. Questo problema non si porrebbe con l’esplosione dell’asse Lautaro-Lukaku. Come dimostrato nell‘Inter di Antonio Conte, i due riuscivano perfettamente a dividersi il campo in modo da lanciarsi in profondità o in caso di pressing troppo alto di scaricare velocemente la palla sull’esterno.
La parola chiave dovrà essere quindi: equilibrio. Nel caso si decidesse di schierare Dybala, in posizione di trequartista dietro due attaccanti così, il rischio sarebbe di rendere la squadra troppo esposta in avanti lasciando la retroguardia in pasto ai nemici. La risoluzione al problema sarebbe avere “due mediani con i giubbotti antiproiettili” per proteggere la difesa, come esposto da Arrigo Sacchi. A questo punto, Marcelo Brozovic e Barella potrebbero rimanere nell’undici titolare, al costo però di limitare nei movimenti il centrocampista ex Cagliari. Calhanoglu e Mkhitaryan si troverebbero a rischiare il posto ed Asllani ad essere il sostituto naturale di Brozo.
Pazza Idea
“Nel nostro DNA c’è un piccola dose di sana e lucida follia” e quindi perché non dar retta alle parole del per sempre capitano Javier Zanetti. Al momento ancora non esiste nessuna Dy-Lu-La, nel senso che si potrebbe dare un senso a questo acronimo solo nel momento in cui i contratti verranno depositati. Ma noi lasceremo viaggiare la fantasia per qualche momento. Simone Inzaghi si ritroverebbe a fare i conti con quello che sulla carta sarà l’attacco più forte della Serie A, potendo dare libero sfogo alle mille soluzioni offensive.
Lukaku e Lautaro insieme hanno realizzato oltre il 74% di reti totali che hanno portato alla vittoria dello scudetto dell’Inter nella stagione 20/21. Big Rom si riprenderebbe il posto riservato ad Edin Dzeko e Lautaro tornerebbe ad avere quella libertà di movimento che un po’ gli è mancata nell’ultimo periodo. Dybala posizionato proprio dietro le loro spalle, permetterebbe all’argentino classe ’97 di aumentare esponenzialmente la sua imprevedibilità. Una delle possibili soluzioni sarebbe quella di avanzare la sua posizione, riuscendo a dialogare meglio con Lukaku negli ultimi metri e migliorando la sua lucidità sotto porta. Potrebbe anche abbassarsi sulla linea del connazionale permettendo a quest’ultimo di inserirsi e colpire con il suo mancino di classe. Ed ancora, potrebbe entrare per ultimo in area di rigore eludendo le pressioni dei centrali difensivi.
Un fun fact riportato dalla Gazzetta dello Sport: negli ultimi 10 campionati di Serie A l’Inter ha segnato 11 gol da calcio di punizione. A parte eventi sporadici nessun nerazzurro è riuscito ad imporsi come il cecchino Wesley Sneijder. Il dato non susciterebbe tanta attenzione se non si facesse caso al fatto che Dybala da solo ne ha segnati lo stesso numero dal 2015 ad oggi. Se la Joya riuscisse a ritrovare la magia del suo mancino sotto la guida d’Inzaghi, si guadagnerebbe il posto da specialista che gli garantirebbe una certa centralità nel progetto.
Amore che vieni, amore che vai
Ci è piaciuto sognare, immaginare lo scacchiere delle meraviglie ma ad una certa è necessario tornare con i piedi per terra. Non sarà possibile infatti vedere tutti in campo ed il duo Ausilio-Marotta si ritroverà a dover sacrificare qualcuno. Se Dybala, Lukaku e Mkhitaryan entrano vien da sé che la lista attacco sia overbooked. A questo punto a trovarsi fortemente in bilico sarebbero Dzeko e Correa, oltre a Sanchez . Inoltre, proprio come successe per la cessione di Hakimi al PSG, anche quest’anno sarà necessario sacrificare un Big. E se quel Big fosse proprio Milan Skriniar, in quanti ancora vedrebbero di buon grado la realizzazione del tridente?