Niente Dybala o Lukaku. Nemmeno Smalling, tornato a calcare un campo di calcio dopo quattro mesi e mezzo. La ricetta della nuova Roma di Daniele De Rossi non porta i colori giallorossi. Bensì, il verde, quello che contraddistingue i giovani, rampanti e con tanta voglia di prendersi la scena. Da Svilar a Baldanzi, passando per la star Huijsen, il successo contro il Frosinone rappresenta nel migliore dei modi il nuovo corso targato DDR.
Nella prima pagina de Il Romanista appare un laconico Linea Verde. Due parole che accompagnano la resurrezione di una Roma svuotata, fisicamente e mentalmente, dagli ultimi mesi della gestione di José Mourinho e che ora ha ritrovato condizione ed entusiasmo. De Rossi non ha praticamente sbagliato nulla, sublimando il proprio lavoro (ancora agli albori) con la scelta di confermare Svilar tra i pali nel derby laziale. E il serbo ha ripagato la fiducia del mister, compiendo una parata decisiva sul sinistro ala veleno di Soulé nella prima frazione.
De Rossi anima giallorossa
Svilar è solo uno dei tanti protagonisti all’interno della rivoluzione attuata da Daniele De Rossi. Un mister giovane, alla prima avventura alla guida di una società ambiziosa, giunto con innumerevoli pressioni addosso. Invece DDR, se si eccettua la sconfitta (seppur onorevole) contro l’Inter, ha mostrato grande coraggio, oltre che coerenza. Nessuna barricata o difesa a oltranza. Sempre all’attacco, anche a costo di prendere imbarcate.
Questa Roma diverte e si diverte, anche grazie ai tanti giovani buttati nella mischia. Partendo da Huijsen, protagonista con un gol Messiano, seguito da un’esultanza Ronaldiana, anche se l’olandese, con tutta probabilità, tornerà alla Juventus a fine anno. È interamente giallorosso invece Tommaso Baldanzi, integratosi alla perfezione nello scacchiere di De Rossi. Con un tecnico romano e romanista nell’animo, anche i ragazzini sanno rendere meglio. E la Capitale può sperare per il futuro.