Lazio, 50° anniversario della vittoria del primo Scudetto: il ricordo di Martini

Le parole di Luigi Martini, protagonista del primo scudetto della Lazio nel 1974, di cui oggi i biancocelesti celebrano il 50° anniversario

Francesco Mazza A cura di Francesco Mazza

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Nella giornata di oggi, la Lazio celebrerà i 50 anni dalla vittoria del primo Scudetto, firmata da Maestrelli. In un’intervista rilasciata a Il Messaggero, l’ex giocatore biancoceleste Luigi Martini ha così ricordato quel successo: “Non può essere solo una vittoria di uno scudetto a far diventare una squadra leggenda. Anche il Cagliari, il Verona e la Fiorentina hanno strappato un tricolore contro ogni pronostico, ma nessuno è finito nel mito. Qualche altra società al mondo ha avuto 2/3 giocatori che facevano anche i paracadutisti? Qualche squadra spaccava i lampioni con le pistole in ritiro per spegnere la luce?”

E ancora: “Qualche club aveva un presidente rovinato dai debiti fino al collo, che chiedeva prestiti per rimetterli nella Lazio perché la considerava la sua unica ragione di vita? Quale gruppo è stato travolto da una simile spirale di morte come uno scherzo del destino? Brera e i giornalisti del nord ci snobbavano, Pasolini ci chiamava la banda di fascisti, eravamo considerati la feccia del calcio, e invece eravamo leggenda”.

Martini ha poi concluso: “Non solo perché sapevamo giocare. Eravamo così trainanti che padre Lisandrini, un frate sereno e preciso, una volta tirò su il saio e prese a calci un romanista che ci aveva offeso. Noi prendevamo a pugni la vita, come a Ipswich, quando arrivarono i celerini a fermarci. Con quella banda e il miglior direttore suonavamo il rock”.

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