🏹 Morto Marco Muller, ex calciatore latitante: il Robin Hood svizzero

Riccardo Siciliano A cura di Riccardo Siciliano

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Una vita in fuga e una fine tragica. Marco Muller è morto a 71 anni, togliendosi la vitta gettandosi sotto un treno. Ex calciatore dello Young Boys, la storia di Muller è stata caraterizzata da una latitanza di ben 36 anni dovuta ad una serie di furti avvenuti negli anni ’80.

Una seconda carriera, che lo fece ribattezzare come il Robin Hood svizzero. Il suo corpo è stato rinvenuto lungo una linea ferroviaria vicino alla sua città natale e l’identità è stata confermata dal test del DNA.

La storia di Muller

Centrocampista con presenze nelle nazionali giovanili, Muller è arrivato a vincere il titolo svizzero con lo Young Boys negli anni ’70, vestendo successivamente la maglia del Delemont. Al termine della sua carriera da calciatore professionista intraprese la strada della criminalità.

Negli anni ’80 Muller mise a segno diverse rapine a banche e furgoni portavalori. Riuscì ad evadere due volte dal carcere, la prima nel capoluogo cantonale del Giura, inviando alla polizia contonale una cassa di cognac per Natale per sbeffeggiarli, la seconda dal carcere di Thorberg, nel canton Berna, dove era rinchiuso per essere processato per due rapine a Ginevra e Delemont.

Di lui si persero definitivamente le tracce nel 1988: l’ex centrocampista svizzero riuscì a rubure un bottino complessivo di quasi tre milioni di franchi (poco più di tre milioni di euro), prima di sparire completamente come un fantasma. Si pensava fosse latitante in Francia negli successivi all’ultima evasione, poi ha deciso di mettere fine alla sua vita nella sua città natale.